Émile Gallé
Émile Gallé (Nancy, 4 maggio 1846 – Nancy, 23 settembre 1904) è stato un vetraio e decoratore francese, nato da una famiglia di commercianti di cristalli.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Il suo percorso di formazione artistico iniziò assieme al padre Charles (1818-1902), vetraio e ceramista, nella fabbrica di Saint-Clément.
Attorno ai diciotto anni si reca in Germania per studiare mineralogia e botanica, dove presto si appassiona e si specializza nel vetro soffiato. Stringe amicizia con Victor Prouvé (1858-1943), figlio di uno dei collaboratori di suo padre, con il quale apprende i segreti della lavorazione del vetro e della sua decorazione.
Alla fine della guerra Franco-Prussiana, Émile decide di andare a Londra per un certo periodo. Viaggia poi in Svizzera e Italia visitando i musei e rimane ammirato dalla vetreria medievale.
Nel 1873 Émile Gallé ritorna a Nancy con l'idea di assumere la direzione dell'impresa di famiglia e di poter realizzare opere artistiche in vetro rappresentanti forme della natura, sia floreali che animali. In questo periodo divenne il più importante rappresentante della scuola di Nancy e l'apripista della nuova arte del vetro, inserita nella corrente del modern style.[1] Dal 1874 al 1884 produce vetri trasparenti, ispirati anche agli smalti arabi e persiani. Presenta le nuove tecniche di lavorazione e produzione durante l'esposizione universale di Parigi del 1878, dove vince quattro medaglie d'oro.
Nel 1878 assume la direzione dell'impresa di famiglia che trasforma in una vetreria artistica e tra il 1880 e il 1889, realizza numerosi oggetti in vetro e ceramica, segnati anche da una certa influenza orientale.
I suoi lavori si caratterizzarono per le paste vitree delicate nei colori e nelle sfumature. Realizzò anche lavori di ebanisteria.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Le Muse, vol. 5, Novara, De Agostini, 1965, p. 158.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Émile Gallé, La decorazione simbolica e altri scritti per l'arte, a cura di Luca Quattrocchi, Capriasca, Pagine d'Arte, 2009.
- Philippe Garner, Émile Gallé, Milano, Electa, 1977.
- Denise Bloch, Zoom sur Emile Gallé, Association d'idées, 2004.
- Christian Debize, Emile Gallè and the Ecole de Nancy, Serpenoise 1999.
- Newark Time, Emile Gallè, Soline, 1990.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Emile Gallé
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Gallé, Émile, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Jacques Combe, GALLÉ, Émile, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- Gallé, Émile, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Émile Gallé, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Émile Gallé, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Émile Gallé, su Open Library, Internet Archive.
- Émile Gallé su Artcyclopedia, su artcyclopedia.com.
- Le monde des arts: Émile Gallé, su lemondedesarts.com. URL consultato il 5 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2007).
- Le site créé par les élèves du collège Émile Gallé - Académie Nancy-Metz - France, su ac-nancy-metz.fr. URL consultato il 5 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2007).
- Vetri Gallé, su francoborga.it. URL consultato l'8 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2017).
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