1. HŠK Građanski Zagreb

1.HŠK Građanski Zagreb
Calcio
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori socialiBlu
Dati societari
CittàZagabria
NazioneJugoslavia (bandiera) Jugoslavia
Federazione Jugoslavia
Fondazione1911
Scioglimento1945
StadioStadio Koturaška, Zagabria
(10 000 posti)
Palmarès
Titoli nazionali5 Campionati jugoslavi
Si invita a seguire il modello di voce

Il 1. Hrvatski Športski Klub Građanski Zagreb (in italiano Primo Club Sportivo Croato dei Cittadini), noto anche come Građanski Zagabria, fu un club calcistico jugoslavo di Zagabria, fondato nel 1911. Fu tra i promotori della diffusione del calcio in Croazia.

Dopo il 1945 il club fu sciolto e molti suoi giocatori confluirono nella Dinamo Zagabria, società che fino al 1969 utilizzò colori e simboli del Građanski.

Gli anni d'oro

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Nel 1911, all'epoca in cui la Croazia faceva ancora parte dell'Impero austro-ungarico, il Građanski fu fondato a Zagabria da Andrija Mutafelija ed alcuni suoi amici in risposta alle voci secondo le quali stava per essere fondata una squadra di calcio che avrebbe partecipato al campionato ungherese di calcio. Il Građanski fu quindi fondato come società polisportiva con una distinta identità croata, con diverse sezioni sportive tra cui quella calcio, quella di pallamano e quella di ciclismo. In un primo momento la squadra usò come campi di gioco dei campi che si trovavano nelle vicinanze di Zagabria, come Tuškanac, Martinovka e Kanal, fino a quando non costruirono il proprio stadio nella via Koturaška, che fu inaugurato ufficialmente nel 1924 da Stjepan Radić, un prominente politico croato.

La prima partita fu disputata e persa contro i rivali concittadini dell'HAŠK (5-1) ma nonostante ciò la squadra divenne in breve tempo molto popolare, soprattutto tra le classi lavoratrici di Zagabria (in contrasto con l'HAŠK, che era una società sportiva accademica affiliata all'Università di Zagabria e sostenuta dai ceti più abbienti). Negli anni successivi, si sviluppò una forte rivalità sportiva tra le due squadre concittadine, e dopo la fondazione del campionato jugoslavo nel 1923, i più grandi rivali dello Građanski al di fuori di Zagabria divennero presto il BSK Belgrado e l'Hajduk Split. Durante gli anni venti e gli anni trenta il Građanski divenne la squadra più popolare di Zagabria vincendo cinque campionati jugoslavi (1923, 1926, 1928, 1937, 1940) e chiudendo al secondo posto nel 1925 e nel 1939.

Partite internazionali

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In campo internazionale, il club disputò alcuni vittoriosi tour all'estero - in uno di questi, nel 1923 in Spagna, il Građanski riuscì addirittura nell'impresa di battere il Barcellona[1] e l'Athletic Bilbao. Il club spesso disputava amichevoli in Austria e Ungheria contro le più forti squadre locali. Nel 1936 andò in tour in Inghilterra dove essi cominciarono ad adottare il modulo WM grazie al quale vinsero il Državno prvenstvo 1936-1937. Márton Bukovi, che aveva iniziato ad adottare questo modulo nel 1936 quando era allenatore del Građanski, lo introdusse in Ungheria alla fine degli anni quaranta e successivamente lo modificò trasformandolo nel celebre modulo WW che permise alla nazionale ungherese di calcio di giungere addirittura in finale dei Mondiali 1954 e che fu poi esportato in Brasile come 4-2-4.

Il Građanski, inoltre, disputò anche amichevoli casalinghe con importanti squadre europee. Nel giugno 1934, il Građanski pareggiò 0-0 con la nazionale di calcio del Brasile[2] (che schierava in campo leggende del calcio comes Leônidas e Waldemar), e nel maggio 1936 riuscirono persino a infliggere al Liverpool FC la sua prima sconfitta continentale a Zagabria, travolgendolo per 5-1[3] di fronte a un pubblico di 10.000 spettatori con August Lešnik autore di una tripletta e Berry Nieuwenhuys che segnò il gol della bandiera per i Reds.

Il Građanski in Europa

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Il club disputò la Coppa dell'Europa Centrale, la prima competizione europea per club, in tre occasioni - nel 1928, 1937 e 1940. Nel 1928 il Građanski venne eliminato ai quarti di finale dai cecoslovacchi del Viktoria Žižkov per un punteggio aggregato di 4-8[4]. Nove anni dopo il Građanski, alla sua seconda partecipazione, fu eliminato al primo turno con il punteggio aggregato di 1-6 dal Genoa.[5] Nel 1940, alla sua terza partecipazione, eliminarono ai quarti di finale gli ungheresi dell'Újpest FC (5-0 aggregato), per poi essere eliminati dal Rapid Bucharest in semifinale. Sia andata che ritorno terminarono a reti bianche, per cui fu necessaria una "bella" disputata a Subotica, terminata 1-1.[6] Il Rapid si qualificò in finale al sorteggio, ma la finale (contro il Ferencváros) non fu mai disputata a causa dello scoppio della II Guerra Mondiale.

La seconda guerra mondiale

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Dopo l'invasione delle potenze dell'Asse nel 1941, il Regno di Jugoslavia fu dissolto e tutte le competizioni sportive furono sospese. Unica eccezione fu lo stato fantoccio filonazista di Croazia, alleato dell'Asse, che organizzò un campionato nazionale a cui partecipavano squadre importanti croate. Quattro campionati croati furono disputati durante la seconda guerra mondiale (1941, 1941-42, 1942-43 e 1943-44) ma solo la seconda e la terza edizione furono portate a termine, con il Građanski che vinse l'edizione 1942-43.[7]

Quando la guerra si concluse nel 1945 il club fu costretto allo scioglimento dal nuovo governo comunista (insieme al HAŠK e al Concordia Zagreb) e i suoi archivi furono bruciati per punirlo per aver partecipato ad un campionato organizzato dai fascisti. La loro ultima partita disputata fu un pareggio 2–2 contro l'HAŠK il 10 aprile 1945, poco tempo prima dello scioglimento forzato di entrambi i club.

Nel giugno 1945 venne fondata la Dinamo Zagabria con l'intenzione di prendere il posto del vecchio club disciolto come squadra più competitiva di Zagabria. La Dinamo prese i vecchi colori sociali del Građanski e lo stesso soprannome, e nel 1969 adottò uno stemma che ricorda quello del Građanski. Molti giocatori del Građanski continuarono la loro carriera nella Dinamo (Ivan Jazbinšek, August Lešnik, Zvonimir Cimermančić, Milan Antolković) come anche il loro allenatore Márton Bukovi. Altri dovettero trasferirsi al Partizan, fondato dopo la guerra, e alla squadra dell'esercito jugoslavo (Florijan Matekalo, Stjepan Bobek). Per questi motivi, La Dinamo è oggi considerato il successore del Građanski in tutto tranne il nome.

Cronistoria del 1. HŠK Građanski Zagreb
1º nel secondo campionato di guerra della città di Zagabria
Jugoslavia (bandiera) Campione della Jugoslavia (1º titolo)
Vince la Coppa di Zagabria (1º titolo)
Quarti di finale nel campionato nazionale
Semifinalista in Coppa di Jugoslavia
Finalista nel campionato nazionale
Finalista nella Coppa di Zagabria
Jugoslavia (bandiera) Campione della Jugoslavia (2º titolo)
Finalista nella Coppa di Zagabria
Eliminato nelle qualificazioni al campionato nazionale
Vince la Coppa di Zagabria (2º titolo)
Jugoslavia (bandiera) Campione della Jugoslavia (3º titolo)
Vince la Coppa di Zagabria (3º titolo)
5º nel campionato nazionale
Quarti di finale in Coppa Mitropa
16esimi di finale (ritirato) in Coppa di Jugoslavia
Finalista nella Coppa di Zagabria
  • 1930-31 – 1º nel I gruppo di qualificazione al campionato nazionale
3º nel campionato nazionale
2º nel I gruppo di qualificazione al campionato nazionale
Quarti di finale nel campionato nazionale
5º in Coppa di Jugoslavia
Vince la Coppa di Zagabria (4º titolo)
Vince la Coppa di Zagabria (5º titolo)
  • 1935-36 – 1º nel V gruppo di qualificazione al campionato nazionale. Nella riunione della JNS del 15 dicembre 1935, queste qualificazioni vengono dichiarate nulle e viene organizzato un nuovo format per il torneo in cui il Građanski non è ammesso.[8]
Vince la Coppa di Zagabria (6º titolo)
Finalista in Coppa di Jugoslavia
Vince la Coppa di Jugoslavia (1º titolo)
Ottavi di finale in Coppa Mitropa
Semifinalista in Coppa di Jugoslavia. Il Građanski si è ritirato dalla competizione per il rifiuto di giocare contro lo Slavija: a causa di un incidente occorso durante la gara a Sarajevo del 30 ottobre 1938 nel Državno prvenstvo 1938-1939, gli zagabresi avevano interrotto ogni rapporto sportivo con lo Slavija. Quindi ai bianco-azzurri è stata data la vittoria 3–0 per forfait in entrambi gli incontri. Vi era stata pure la proposta di invertire le semifinali (Građanski contro Jugoslavija e BSK contro Slavija), ma il BSK Belgrado non è stato d'accordo per motivi economici.[9]
Jugoslavia (bandiera) Campione della Jugoslavia (5º titolo)
Semifinalista in Coppa Mitropa
2º nel gruppo Zagabria della seconda fase
  • 1945 – nel campionato di Zagabria. È l'ultima competizione calcistica nello Stato Indipendente di Croazia a cui hanno partecipato i migliori club dell'area della Federcalcio di Zagabria. Il concorso iniziò il 28 aprile 1945 e fu interrotto il 6 maggio 1945 a causa dei cambiamenti politici nello stato. Il campionato non fu mai ripreso poiché tutti i club furono aboliti il 6 giugno 1945 per decisione del Ministro della Sanità Pubblica dello Stato Federale di Croazia.

Il club e la nazionale jugoslava

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Poiché Zagabria era la sede della Nogometni Savez Jugoslavije (federcalcio jugoslava) fin dalla sua fondazione nel 1919[10] e sia la squadra del Građanski che la città di Zagabria erano considerate grandi potenze del calcio locale (con tre club cittadini Campioni di Jugoslavia tra il 1923 e il 1940 (Concordia Zagreb e HAŠK Zagreb oltre al Građanski), i giocatori del Građanski furono spesso convocati nella nazionale di calcio della Jugoslavia, per lo più per disputare il torneo olimpico, la Coppa dei Balcani e le qualificazioni ai Mondiali.

Alla fine del 1929 la federazione si sciolse dopo disaccordi tra le branche regionali di Zagabria e di Belgrado e questo provocò lo spostamento della Federcalcio jugoslava a Belgrado nel maggio 1930 dove adottò la denominazione serba di Fudbalski Savez Jugoslavije. Per questo motivi, i calciatori croati boicottarono la nazionale di calcio che si era iscritta ai Mondiali del 1930 da disputarsi a luglio in Uruguay, costringendo la Jugoslavia ad inviare ai mondiali una formazione composta unicamente da atleti serbi[11] militanti in squadre di Belgrado (come BSK Beograd, ASK Beograd e SK Jugoslavija). La nazionale riuscì a battere il Brasil 2–1 e la Bolivia 4–0 prima di essere eliminati dall'Uruguay 1–6 in semifinale. Da allora la Jugoslavia fallì a qualificarsi ai due mondiali successivi nel 1934 e 1938: ciò significò che nessun croato disputò i mondiali fino al 1950. A quell'epoca il Građanski non esisteva più, anche se Stjepan Bobek, che aveva militato nel Građanski 1943–1945 prima di trasferirsi al da poco fondato Partizan dopo la guerra, era uno dei giocatori chiave della nazionale ai mondiali 1950 e 1954 e alle Olimpiadi 1948 e 1952.

Giocatori in nazionale

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Questa è una lista dei giocatori del Građanski che hanno disputato almeno una partita nella nazionale di calcio della Jugoslavia mentre militavano nel club tra il 1920 e il 1941. Durante la II Guerra Mondiale lo stato fantoccio fascista Stato Indipendente di Croazia schierò la sua propria nazionale, affiliata alla FIFA, che disputò 15 amichevoli tra il 1941 e il 1944. La squadra era largamente composta da giocatori del Građanski, e inizialmente allenata da Jozo Jakopić, direttore del Građanski. I giocatori che hanno militato nella nazionale croata in quel periodo sono indicati con †.

Calciatore Ruolo Jugoslavia career Presa Gola Squadre olimpicheb
Milan Antolković Attaccante 1937–1939 8 1
Dragutin Babić Difensore 1921–1931 10 2 Giochi olimpici 1924, Giochi olimpici 1928
Ivan Belošević Difensore 1933–1939 11 0
August Bivec Difensore 1933 1 0
Dragutin Bratulić Portiere 1934–1935 3 0
Miroslav Brozović Difensore 1940–1948c 17 0 Giochi olimpici 1948
Zvonimir Cimermančić Difensore 1940–1948c 9 3 Giochi olimpici 1948
Slavin Cindrić Attaccante 1920–1928 5 3 Giochi olimpici 1920, Giochi olimpici 1924, Giochi olimpici 1928
Eugen Dasović Difensore 1923–1927 10 0 Giochi olimpici 1924
Ernest Dubac Difensore 1938–1941 14 0
Svetozar Đanić Centrocampista 1940–1941 3 0
Fric Federber Difensore 1922 1 0
Franjo Giler Centrocampista 1926–1932 13 3 Giochi olimpici 1928
Franjo Glaser Portiere 1933–1940 35 0
Ivan Granec Centrocampista 1920 1 0 Giochi olimpici 1920
Bernard Higl Difensore 1934–1939 24 0
Rudolf Hitrec Centrocampista 1926 1 0
Ivan Jazbinšek Difensore 1938–1941 7 0 Giochi olimpici 1948
Hugo Kinert Centrocampista 1921–1922 2 0
Mirko Kokotović Centrocampista 1931–1939 23 4
Gustav Lehner Centrocampista 1931–1940 44 0
August Lešnik Attaccante 1937–1940 10 4
Florijan Matekalo Centrocampista 1940 1 0
Maksimilijan Mihelčić Portiere 1925–1931 18 0 Giochi olimpici 1928
Emil Perška Attaccante 1920–1927 14 2 Giochi olimpici 1920, Giochi olimpici 1924, Giochi olimpici 1928
Branko Pleše Centrocampista 1937–1946c 6 3
Antun Pogačnik Difensore 1937 2 0
Danijel Premerl Difensore 1925–1932 29 1 Giochi olimpici 1928
Marko Rajković Difensore 1931–1933 2 0
Rudolf Rupec Difensore 1920–1924 9 0 Giochi olimpici 1920, Giochi olimpici 1924
Jaroslav Šifer Difensore 1920–1922 6 1 Giochi olimpici 1920
Vilmos Sipos Attaccante 1934–1939 13 1
Josip Urbanke Centrocampista 1926 1 0
Dragutin Vragović Centrocampista 1920–1923 7 0 Giochi olimpici 1920, Giochi olimpici 1924
Dragutin Vrđuka Portiere 1920–1924 7 0 Giochi olimpici 1920, Giochi olimpici 1924
Franjo Wölfl Attaccante 1938–1951c 12 6 Giochi olimpici 1948
Aleksandar Živković Attaccante 1931–1935 15 15
† Giocatori che hanno militato nella nazionale dello Stato Indipendente di Croazia (1941–1944).
a. Totali di carriera tengono in considerazione le statistiche nella nazionale della Jugoslavia (1920–1941)
b. Torneo olimpico a cui il giocatore fu convocato
c. Calciatore che militò anche nella nazionale della comunista SFR Jugoslavia, fondata dopo la II Guerra Mondiale
  • Andrija Mutafelija (1911–1914)
  • Artur Weintraub[12]
  • Vladimir Premrou (1932–1936)
  • Josip Torbar (1936–1941)

Competizioni nazionali

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1923, 1926, 1928, 1936-1937, 1939-1940
1941, 1943
1941

Competizioni regionali

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1922-1923, 1926-1927, 1927-1928, 1933-1934, 1934-1935, 1935-1936

Altri piazzamenti

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Secondo posto: 1925, 1938-1939
Terzo posto: 1930-1931, 1934-1935, 1937-1938
Secondo posto: 1940-1941, 1942
Semifinalista: 1940
  1. ^ FC Barcelona - Complete International Record, su rsssf.com, RSSSF, 6 marzo 2000. URL consultato il 29 giugno 2008.
  2. ^ Brazil National "A" Team - Unofficial Matches, su paginas.terra.com.br, RSSSF, 16 agosto 2007. URL consultato il 29 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2008).
  3. ^ Liverpool FC Season Archives, su lfchistory.net, LFCHistory.net. URL consultato il 29 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2005).
  4. ^ Mitropa Cup 1928, su rsssf.com, RSSSF, 10 agosto 1999. URL consultato il 1º luglio 2008.
  5. ^ Mitropa Cup 1937, su rsssf.com, RSSSF, 10 agosto 1999. URL consultato il 1º luglio 2008.
  6. ^ Mitropa Cup 1940, su rsssf.com, RSSSF, 10 agosto 1999. URL consultato il 1º luglio 2008.
  7. ^ Croatia - List of Champions, su rsssf.com, RSSSF, 18 aprile 2008. URL consultato il 29 giugno 2008.
  8. ^ Za Državno prvenstvo direktno su plasirali prvaci grupa, Jugoslavija, BASK, Hajduk, Konkordija i Građanski, drugi iz Prve grupe i Pete grupe, BSK i Ilirija. Osmi član tražen je kroz dodatne kvalifikacije, trećeg iz Pete grupe i prvaka Provincije Zagrebačkog nogometnog podsaveza, pa tog pobednika sa drugim iz Treće grupe. Rezultati: Slavija (Varaždin) - HAŠK 2:3, 0:0, Hajduk (Sarajevo) - HAŠK 1:3, 1:2. Pobednik je postao HAŠK. Na Skupštini JNS 15. decembra 1935. godine Kvalifikacije su postale ništavne i odlučeno je da primeni novi sistem.
  9. ^ exyufudbal. URL consultato il 9 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2016).
  10. ^ (HR) Povijest - počeci, su hns-cff.hr, Croatian Football Federation. URL consultato il 7 febbraio 2009.
  11. ^ (SR) Историја, su fss.rs, Football Association of Serbia. URL consultato il 25 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2011).
  12. ^ (HR) Ivica Buljan, 100 godina Građanskog (PDF) [collegamento interrotto], in Povijest hrvatskog sporta, vol. 42, n. 156, Hrvatski olimpijski odbor, marzo 2011, pp. 6–8. URL consultato il 20 maggio 2011.
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