Acarina
Acarina è una sottoclasse di aracnidi composta da due o tre superordini o ordini: Acariformi (o Actinotrichida), Parassitiformi (o Anactinotrichida) e Opilioacariformes; quest'ultimo è spesso considerato un sottogruppo all'interno dei parassitiformi. Il gruppo è ritenuto parafiletico[1][2][3][4], ed è quindi diviso in due gruppi monofiletici: Acariformi e Parassitiformi.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Sono probabilmente tra i primi animali ad aver colonizzato la terraferma: il primo reperto fossile risale infatti a 290 milioni di anni fa.
Si tratta di animali di piccole dimensioni (da meno di un mm fino a 3 cm di lunghezza), caratterizzati dalla fusione del cefalotorace con l'addome e dall'assenza di segmentazioni evidenti. Comprendono numerose specie parassite temporanee o permanenti di animali e vegetali, responsabili di infestazioni denominate acariasi.
Gli Acari presentano una notevole varietà morfologica, potendo avere un apparato boccale adatto a scavare, succhiare o pungere grazie ai cheliceri chiusi in un rostro formato dalla base dei pedipalpi allungate e saldate a tubo; possono avere zampe adatte alla corsa, al nuoto, munite di uncini o ventose per aggrapparsi al substrato; in alcuni casi sono sprovvisti di zampe, non avendo esigenze di locomozione, come il genere Linguatula. L'apparato respiratorio è atrofico e la respirazione avviene attraverso la cute molle. La riproduzione avviene generalmente con la deposizione delle uova, da cui nascono larve esapodi che, nel corso della metamorfosi verso lo stadio adulto, acquistano il quarto paio di zampe.
Un esempio particolare di ciclo vitale è quello dell'Adactylidium: la femmina, una volta fecondata, si attacca ad un uovo di tripide, da cui riceve nutrimento – l'unico, visto che non potrà ottenerne altro. Le uova (da 6 a 9, di cui da 5 a 8 sono femmine) si schiudono nel corpo della madre, 48 ore dopo che essa si è attaccata all'uovo di tripide. Le larve, fuoriuscitene, in un paio di giorni raggiungono lo stadio adulto, sempre all'interno del corpo materno, a spese del quale si nutrono: a questo punto l'unico maschio feconda tutte le sorelle. Infine, bucato l'involucro esterno di quel che resta del corpo della madre, il maschio non vive che poche ore, mentre le femmine, già fecondate, vanno in cerca di un altro uovo di tripide.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]L'albero filogenetico riportato in seguito è realizzato in seguito a una ricerca del 2010.[5]
Arachnida |
| "Acarina" (acari e zecche) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La sottoclasse è divisa come segue[6]:
Superordine Acariformes
- Ordine Astigmata
- Superfamiglia Acaroidea
- Superfamiglia Analgoidea
- Superfamiglia Canestrinioidea
- Superfamiglia Freyanoidea
- Superfamiglia Glycyphagoidea
- Superfamiglia Hemisarcoptoidea
- Superfamiglia Histiostomatoidea
- Superfamiglia Hypoderatoidea
- Superfamiglia Pterolichoidea
- Superfamiglia Sarcoptoidea
- Famiglia Cytoditidae
- Famiglia Heteropsoridae
- Ordine Oribatida
- Sottordine Brachypylina
- Sottordine Enarthronota
- Sottordine Holosomata
- Sottordine Mixonomata
- Sottordine Palaeosomata
- Sottordine Parhyposomata
- Sottordine Acaroidea
- Sottordine Acaroidea
- Ordine Prostigmata
- Sottordine Anystina
- Sottordine Eleutherengona
- Sottordine Endeostigmata
- Sottordine Eupodina
Superordine Opilioacariformes
- Ordine Opilioacarida
- Superfamiglia Opilioacaroidea
Superordine Parasitiformes
- Ordine Holothyrida
- Superfamiglia Holothyroidea
- Ordine Ixodida
- Ordine Mesostigmata
- Sottordine Antennophorina
- Sottordine Arctacarina
- Sottordine Cercomegistina
- Sottordine Dermanyssina
- Sottordine Epicriina
- Sottordine Microgyniina
- Sottordine Parasitina
- Sottordine Sejina
- Sottordine Uropodina
- Famiglia Coprozerconidae
- Famiglia Dwigubskyiidae
- Famiglia Entonyssidae
Superordine Sarcoptiformes
Stando alle analisi molecolari del DNA, Acarina è un taxon polifiletico.[5]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Sono state descritte circa 30 000 specie (ma si pensa possano esisterne circa 500 000) diffuse in tutto il mondo ed in quasi tutti gli ambienti naturali ed antropizzati: gli Oribatei vivono nel muschio e nel terriccio, dando la caccia a piccole prede; gli Idracnidi popolano le acque dolci, mentre gli Alacaridi vivono nel mare; i Tiroglifi vivono sul materiale organico come la farina, i formaggi e la frutta secca, causando frequentemente acariasi agli addetti alla manipolazione di derrate infestate, come nel caso di cereali colonizzati da Pediculoides ventricosus.
Rapporti con l'uomo
[modifica | modifica wikitesto]Molte specie di acari sono causa per l'uomo di forti allergie come asma e raffreddore e si nutrono di forfora umana e polvere insediandosi nei materassi, nelle moquette o nei tappeti[7]. Tra le specie più note, generalmente ematofagi che infestano uomini e animali insediandosi sulla cute o sotto di essa, citiamo gli Ixodida comunemente noti come zecche, le quali oltre a provocare fastidiose irritazioni cutanee (note col nome di rogna), possono essere vettori di pericolose malattie, causate da agenti patogeni come Babesia e Rickettsie; di notevole importanza come responsabili della scabbia citiamo i Sarcoptidi tra cui la Sarcoptes scabiei che scava minuscole gallerie sotto la cute dove trova nutrimento e ambiente adatto all'ovideposizione della femmina; particolarmente visibili sono gli attacchi dei Demodecidi che vivono sulla pelle dell'ospite, in particolare la specie Demodex folliculorum colonizzando le ghiandole sebacee e i follicoli piliferi del viso provoca fastidiose follicoliti, mentre nel cane e in altri animali domestici provoca la rogna follicolare con conseguente caduta del pelo, desquamazione epidermica e in alcuni casi pustole ad esito sclerotico. I pollai possono essere infestati dalle specie del genere Dermanyssus che provocano fastidiosi pruriti e perdita di produttività negli animali allevati.
Nei vegetali gli acari provocano la formazione di galle e malformazioni fogliari, in particolare le colture agricole possono subire attacchi da Tetranichidi, Eriofidi, Tenuipalpi e Tarsonemidi.
Da non sottovalutare infine l'azione degli acari Epidermoptidi che colonizzano le abitazioni e con il genere Dermatophagoides presente nella polvere, possono causare fastidiose allergie negli umani.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dabert M, Witalinski W, Kazmierski A, Olszanowski Z, Dabert J, Molecular phylogeny of acariform mites (Acari, Arachnida): strong conflict between phylogenetic signal and long-branch attraction artifacts, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 56, n. 1, luglio 2010, pp. 222–241, DOI:10.1016/j.ympev.2009.12.020, PMID 20060051.
- ^ Sanggaard KW, Bechsgaard JS, Fang X, Duan J, Dyrlund TF, Gupta V, Jiang X, Cheng L, Fan D, Feng Y, Han L, Huang Z, Wu Z, Liao L, Settepani V, Thøgersen IB, Vanthournout B, Wang T, Zhu Y, Funch P, Enghild JJ, Schauser L, Andersen SU, Villesen P, Schierup MH, Bilde T, Wang J, Spider genomes provide insight into composition and evolution of venom and silk, in Nature Communications, vol. 5, maggio 2014, pp. 3765, Bibcode:2014NatCo...5.3765S, DOI:10.1038/ncomms4765, PMC 4273655, PMID 24801114.
- ^ Ballesteros JA, Santibáñez-López CE, Baker CM, Benavides LR, Cunha TJ, Gainett G, Ontano AZ, Setton EV, Arango CP, Gavish-Regev E, Harvey MS, Wheeler WC, Hormiga G, Giribet G, Sharma PP, Comprehensive Species Sampling and Sophisticated Algorithmic Approaches Refute the Monophyly of Arachnida, in Molecular Biology and Evolution, vol. 39, n. 2, febbraio 2022, DOI:10.1093/molbev/msac021, PMC 8845124, PMID 35137183.
- ^ Arribas P, Andújar C, Moraza ML, Linard B, Emerson BC, Vogler AP, Mitochondrial Metagenomics Reveals the Ancient Origin and Phylodiversity of Soil Mites and Provides a Phylogeny of the Acari, in Molecular Biology and Evolution, vol. 37, n. 3, marzo 2020, pp. 683–694, DOI:10.1093/molbev/msz255, PMID 31670799.«Taxonomically, the Acari can readily be separated into two superorders, the Acariformes and Parasitiformes, .... most acarologists would agree that both lineages are not closely related and thus Acari are not monophyletic»
- ^ a b Miroslawa Dabert, Wojciech Witalinski, Andrzej Kazmierski, Ziemowit Olszanowski e Jacek Dabert, Molecular phylogeny of acariform mites (Acari, Arachnida): Strong conflict between phylogenetic signal and long-branch attraction artifacts, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 56, n. 1, 2010, pp. 222–241, DOI:10.1016/j.ympev.2009.12.020, ISSN 1055-7903 , PMID 20060051.
- ^ (EN) Acari Nitzsch, 1818, su BioLib.cz. URL consultato il 25 luglio 2017.
- ^ Luana Leonini, Il mondo degli animali dalla A alla Z, LibrItalia. pag. 9
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Acari
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Acari»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Acari
- Wikispecies contiene informazioni su Acari
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Nixon A. Wilson, acarid, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Acarina, su Fossilworks.org.
- Acari della Polvere, su medicina.it.
- Manuale MSD - Morsi di acaro
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 30840 · LCCN (EN) sh85102774 · GND (DE) 4169905-1 · BNE (ES) XX528657 (data) · BNF (FR) cb119383665 (data) · J9U (EN, HE) 987007553463905171 · NDL (EN, JA) 00561251 |
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