Aconia Fabia Paulina

Ara funebre di Vettio Agorio Pretestato e di sua moglie Aconia Fabia Paulina.

Aconia Fabia Paulina (... – 384 circa) è stata una nobildonna romana e un'importante esponente del Paganesimo in un'epoca in cui l'Impero romano si stava convertendo al Cristianesimo.

Figlia di Fabio Aconio Catullino Filomazio, praefectus urbi nel 342344 e console nel 349, Paulina sposò nel 344 Vettio Agorio Pretestato, un importante funzionario imperiale e membro di diversi collegi pagani. Paolina stessa venne iniziata ai misteri eleusini, ai misteri lernici di Dioniso e Demetra, oltre che al culto di Cerere, Ecate, di cui era ierofante, Magna Mater, come tauroboliata, e di Isis,[1] probabilmente nel periodo in cui fu in Grecia insieme al marito là Proconsole di Acaia.

Pretestato e Paulina avevano una domus sull'Esquilino, a (Roma), nella zona tra via Merulana e via dell'Arco di San Vito, nei pressi dell'attuale Palazzo Brancaccio.[2] I giardini che circondavano l'abitazione, gli Horti Vettiani,[3] si estendevano fino all'attuale stazione ferroviaria di Roma Termini. I ritrovamenti archeologici effettuati in questa area hanno riportato alla luce diverse evidenze riconducibili alla famiglia di Pretestato. Oltre ad alcuni tratti di fistulae aquariae[4] vi è la base di una statua recante la dedica a Celia Concordia, ultima o penultima sacerdotessa di Vesta. Clelia aveva innalzato una statua a Pretestato dopo la sua morte (384): in cambio, Paulina le dedicò a sua volta una statua, con la dedica:

«Fabia Aconia Paulina erige questa statua di Celia Concordia, gran sacerdotessa delle Vestali, non solo a testimonianza delle sue virtù, della sua castità e della sua devozione agli dèi, ma anche come segno di ringraziamento per l'onore concesso dalle Vestali a suo marito Pretestato, al quale hanno dedicato una statua nel loro collegio.»

Sulla base di un monumento funebre dedicato a Pretestato,[5] sono incisi il cursus honorum del marito di Paulina, due dediche di Pretestato alla moglie e un poema di Paulina dedicato al marito e al loro amore coniugale, forse una derivazione dell'orazione funebre declamata da Paulina per il funerale del marito.[6]

Paulina morì poco tempo dopo il marito.

  1. ^ CIL VI, 1780, probabilmente da un contesto privato, poi nella basilica dei Santi XII Apostoli, infine andata perduta: «Fabiae Aconiae Paulinae, c(larissimae) f(eminae), / filiae Aconii Catullini, v(iri) c(larissimi), ex praef(ecto) et consule ord(inario), / uxori Vetti Praetextati, v(iri) c(larissimi), praef(ecti) et consulis designati, / sacratae apud Eleusinam deo Iaccho Cereri et Corae, /(5) sacratae apud Laernam deo Libero et Cereri et Corae, / sacratae apud Aeginam deabus, tauroboliatae, Isiacae, / hierophantriae deae Hecatae, Graecosacraneae deae Cereris» ovvero «A Fabia Aconia Paulina, di grado clarissimus, figlia di Aconio Catullino, di grado clarissimus, già prefetto e console ordinarius, moglie di Vettio Pretestato, di grado clarissimus, prefetto e console designato, iniziata a Eleusi al dio Iacco, a Cerere e a Cora, iniziata a Laerna al dio Liber e a Cerere e Cora, iniziata a Egina agli dei, tauroboliata, iniziata di Iside, ierofante della dea Ecate, graecosacranea della dea Cerere».
  2. ^ Federico Guidobaldi, s.v. «Domus: Vettius Agorius Praetextatus», in Eva Margareta Steinby (a cura di), Lexicon Topographicum Urbis Romae II, Roma, Quasar, 1995, p. 164.
  3. ^ Sale degli Horti Tauriani - Vettiani, su museicapitolini.org (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2009).
  4. ^ CIL XV, 7563
  5. ^ CIL VI, 1779
  6. ^ Kahlos

Fonti primarie

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Fonti secondarie

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  • Maijastina Kahlos, "Vettius Agorius Praetextatus. A senatorial life in between", Acta Instituti Romani Finlandiae n. 26, Roma 2002. ISBN 952-532305-6 [1]

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