Agnese d'Asburgo (1281-1364)
Agnese d'Asburgo | |
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Regina consorte d'Ungheria | |
In carica | 1296 – 1301 |
Predecessore | Fenenna di Cuiavia |
Successore | Viola di Teschen |
Nascita | Vienna, 18 maggio 1281 |
Morte | Königsfelden, 10 giugno 1364 |
Luogo di sepoltura | Monastero di Königsfelden, Svizzera |
Casa reale | Casa d'Asburgo |
Padre | Alberto I del Sacro Romano Impero |
Madre | Elisabetta di Tirolo-Gorizia |
Consorte | Andrea III d'Ungheria |
Agnese d'Asburgo (Vienna, 18 maggio 1281 – Königsfelden, 10 giugno 1364) è stata la moglie del re d'Ungheria Andrea III.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlia di Alberto I d'Asburgo, e di sua moglie, Elisabetta di Tirolo-Gorizia.
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Il 13 febbraio 1296 a Vienna, Agnese sposò Andrea III d'Ungheria[1]. In seguito, con il sostegno di suo suocero, Andrea riuscì a sconfiggere la rivolta di Miklós Kőszegi e Máté III Csák, e occupò i castelli di Kőszeg e Presburgo, l'odierna Bratislava. Nel 1298 Andrea sostenne con le truppe la rivolta di suo suocero contro il re Adolfo di Germania.
Agnes odiava i tornei, ma amava i sermoni. Dal momento che era piccola di statura, indossava abiti che le sue sorelle non desideravano più, il che le faceva guadagnare lode per la modestia[2].
La morte di Andrea III il 14 gennaio 1301, a Buda, pose fine alla linea maschile degli Arpadi. Stephen Ákos, uno dei suoi contemporanei lo definì "l'ultimo ramoscello d'oro degli Arpadi".
Vedovanza
[modifica | modifica wikitesto]A quel punto Agnese, vedova e senza figli, era ancora in grado di risposarsi e avere figli, ma non lo fece. Agnese divenne patrona dell'abbazia di Königsfelden nella contea del Tirolo, a cui donò un celebre paramento ricamato, che era stata fondata da sua madre in memoria del suo defunto marito. Agnese prese con sé la figliastra Elisabetta e andò a vivere lì in una piccola casa vicino al monastero[2]. Era previsto che Elisabetta sposasse Venceslao III di Boemia, ma il matrimonio non si celebrò e Venceslao sposò Viola di Teschen. Lasciata libera, divenne una suora domenicana nel vicino monastero di Töss, dove divenne famosa per la sua santità.
Agnese è stata raffigurata come una persona molto devota. D'altra parte, secondo il Chronicon helveticum di Aegidius Tschudi del XVI secolo, vendicò l'omicidio di suo padre ordinando l'esecuzione e l'espulsione di 1000 persone (famiglie e seguaci dei suoi assassini), ma sembra che questo rapporto fosse basato in larga misura sulla propaganda svizzera anti-asburgo[3]. A causa della sua buona reputazione, le è stato chiesto più volte di agire come mediatrice. Nel 1333, durante il Gümmenenkrieg, stabilì un trattato tra l'Austria e un certo numero di città e regioni svizzere. Nel 1351, risolse una disputa tra Basilea e Brema e nello stesso anno tra Alberto II, duca d'Austria e la Confederazione Svizzera[4]. I suoi fratelli venivano spesso a trovarla a Königsfelden per chiedere consiglio.
È notissimo anche il Libro di preghiere di Agnese, il più antico libro di preghiere in tedesco.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Morì il 10 giugno 1364 a Königsfelden e fu sepolta nel cimitero delle monache del monastero.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Agnese d'Ungheria
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (IT, DE, FR) Agnese d'Asburgo, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 15645841 · ISNI (EN) 0000 0000 1569 0287 · CERL cnp00568412 · GND (DE) 122191447 |
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