Agostino Brunetta
Agostino Brunetta | |
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Il tenente di vascello Agostino Brunetta | |
Nascita | Azzano Decimo, 13 marzo 1895 |
Morte | La Spezia, 21 luglio 1920 |
Cause della morte | incidente aereo |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Marina |
Corpo | Servizio Aeronautico |
Reparto | 252ª Squadriglia idrovolanti |
Anni di servizio | 1915-1920 |
Grado | Tenente di vascello |
Comandanti | Giuseppe Garrassini Garbarino Colonnello Menna |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Comandante di | 252ª Squadriglia |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Ala Infranta[1] | |
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Agostino Brunetta (Azzano Decimo, 13 marzo 1895 – La Spezia, 21 luglio 1920) è stato un aviatore e militare italiano, che in qualità di Osservatore d'aeroplano, e poi di pilota d'idrovolante durante la prima guerra mondiale fu decorato con tre Medaglie d’argento, due di bronzo al valor militare, un encomio solenne e una promozione a sottotenente di vascello per merito di guerra[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque il 13 marzo 1895 ad Azzano Decimo[2], all'epoca provincia di Udine[N 1], figlio di Giuseppe e Ida Zanussi, il più giovane di 9 fratelli. Frequentò in successione il collegio Brandolini-Rota di Oderzo, il collegio Arcivescovile di Udine, l'Istituto Nautico di Chioggia. Uscitone dopo l’entrata in guerra dell’Italia, avvenuta il 24 maggio 1915,[1] fu arruolato nella Regia Marina con il grado di Aspirante guardiamarina di complemento.[3] Attratto dal mondo dell’aviazione, dopo un corso di pilotaggio per velivolo idrovolante a Venezia, entrò in servizio nella 2ª Squadriglia di stanza sull’idroscalo di Sant'Andrea, a partire dal 1 luglio 1916.[3] In tale reparto, equipaggiato con idrovolanti FBA, si distinse subito per coraggio ed ardimento.[3] Il 28 settembre dello stesso anno il Ministero della Marina gli attribuì un Encomio solenne come Aspirante guardiamarina con la seguente motivazione: Per l'ardimento, l'abilità e la calma dimostrata nel compiere efficacemente un'audace missione aerea.[2]
L'11 febbraio 1917 in coppia con il tenente di vascello Garbarino, abbatte un apparecchio austriaco, e in seguito alla morte del comandante dovette prendere i comandi dell'aereo ed effettuare un rocambolesco ammaraggio, salvando il velivolo. Per questo fatto fu decorato con la concessione della terza Medaglia d'argento al valor militare.[2]
Promosso sottotenente di vascello per meriti straordinari di guerra con Regio Decreto del 15 aprile 1917, due giorni dopo lasciò il suo reparto per entrare a far parte della neocostituita 252ª Squadriglia. Il 17 aprile partono 4 FBA oltre ad altri 4 della squadriglia francese di Grado (Italia) del CAM di Venezia e 7 Nieuport francesi del Porto di San Nicolò per intercettare degli idrovolanti austriaci ed abbattono a 15 miglia dalla costa un Lohner K del Fregattenleutnant Johann Plachner e del Seefahnrich Michael Graf Szecheny della SFS di Pola ma al rientro l'FBA del Sottotenente macchinista Giulio Viner che aveva a bordo il motorista Renato Spada deve ammarare in emergenza vicino alla foce del Piave. Un altro FBA con il Capitano di Cavalleria Paolo Avogadro parte per catturare i due austriaci ma a causa delle condizioni meteorologiche peggiorate si rovescia nell'ammaraggio e vengono presi a bordo dal Macchi L.3 del Guardiamarina Brunetta che poi non riesce a ripartire per il brutto tempo finendo catturati dalle torpediniere austriache.
Al termine della guerra risultava decorato con tre Medaglie d’argento, due di bronzo al valor militare, un encomio solenne e una promozione a sottotenente di vascello per merito di guerra.[3]
Al termine della sua prigionia nel corso del 1919 fu promosso tenente di vascello ed entrò in servizio permanente effettivo passando al comando della 252ª Squadriglia.[3] A partire dal luglio 1920 fu destinato a prestare servizio presso la Stazione Idrovolanti della Regia Marina "Giorgio Fiastri" a La Spezia,[3] dove morì per un incidente di volo il 21 dello stesso mese.[2]
Successivamente gli fu intitolato l'idroscalo di Orbetello.[3]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Decreto Luogotenenziale 9 novembre 1916
— Decreto Luogotenenziale 25 gennaio 1917
— Decreto Luogotenenziale 18 marzo 1917
— Decreto Luogotenenziale 27 agosto 1916
— Decreto Luogotenenziale 11 febbraio 1917
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Tale comune si trova ora in provincia di Pordenone.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2015, ISBN 978-8-89848-595-6.
- Corrado Piccione, Ala infranta: Agostino Brunetta, Modena, Stabilimento Poligrafico Artioli, 1936.
- Alessandro Fraschetti, Prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia dal 1884 al 1925, Roma, Stato Maggiore Aeronautica Ufficio Storico, 1986.
- Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
- Roberto Mandel, La guerra aerea, Milano, Edizioni Aurora, 1934.
- Paolo Varriale e Roberto Gentilli, I reparti dell'aviazione italiana nella grande guerra, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1999.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Agostino Brunetta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- http://www.rcaeromodellismo.it/main/2012/in-ricordo-al-ten-di-vascello-agostino-brunetta/[collegamento interrotto] in ricordo al Ten. di Vascello Agostino Brunetta.