Air Florida

Air Florida
Logo
Logo
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Fondazionesettembre 1971
Chiusura3 luglio 1984
Sede principaleContea di Miami-Dade, Florida
GruppoAir Florida, Inc.
Persone chiave
SettoreTrasporto
Prodotticompagnia aerea
Compagnia aerea a basso costo
Codice IATAQH
Codice ICAOFLA
Indicativo di chiamataPALM
Primo volo28 settembre 1972
Ultimo volo3 luglio 1984
HubMiami
Flotta58
Destinazioni99
Voci di compagnie aeree presenti su Wikipedia

Air Florida era una compagnia aerea low-cost americana attiva dal 1971 al 1984. Nel 1975 aveva la propria sede nelle Torri Dadeland a Kendall, all'interno della Contea di Miami-Dade, in Florida.

Uno dei Lockheed Electra di Air Florida.
Un McDonnell Douglas DC-10 di Air Florida all'Aeroporto di Parigi-Orly nel 1981.

Air Florida aveva il suo hub principale all'aeroporto Internazionale di Miami. Venne fondata nel settembre 1971 da un uomo originario di Miami, Eli Timoner, e fu organizzata dal presidente della compagnia Ted Griffin, un ex direttore marketing della Eastern Air Lines. Avviò le operazioni l'anno dopo, il 28 settembre 1972, operando come compagnia aerea intrastatale utilizzando due Boeing 707 acquistati dalla Pan American World Airways e offrendo un servizio due volte al giorno tra Miami (MIA), Orlando (MCO) e St. Petersburg (PIE) su rotte formanti il "triangolo" MIA-MCO-PIE-MIA o MIA-PIE-MCO-MIA con una tariffa introduttiva di sola andata di $12,00. La compagnia aerea in seguito acquisì un turboelica Lockheed L-188 Electra che sostituì i 707. Sebbene Air Florida avesse iniziato ad operare come vettore aereo interstatale volando interamente all'interno dello stato della Florida, iniziò successivamente ad aggiungere destinazioni nazionali e internazionali al di fuori dello stato. Con questa espansione la flotta di Air Florida crebbe fino a includere Boeing 727-200, Boeing 737-100, Boeing 737-200, Douglas DC-8-62, Douglas DC-9-10 e McDonnell Douglas DC-10-30.

Un DC-9 di Air Florida all'Aeroporto di Tallahassee nell'aprile del 1981.

Ed Acker, ex CEO di Braniff International Airways, acquistò Air Florida nel 1975 e per poi ampliarla nel mercato interstatale in seguito all'Airline Deregulation Act del 1978. Oltre ad essere una grande presenza nel nord-est verso il mercato della Florida durante gli anni '70 e '80, la compagnia aerea si espanse anche a livello internazionale e servì vari punti nei Caraibi e nell'America Centrale, oltre a numerose destinazioni europee tra cui Amsterdam, Bruxelles, Düsseldorf, Francoforte, Londra, Madrid, Shannon e Zurigo. Le rotte verso l'Europa erano effettuate principalmente con McDonnell Douglas DC-10-30, sebbene British Island Airways fornisse un servizio passeggeri di collegamento con i loro BAC One-Eleven della British Aircraft Corporation per Air Florida su alcuni segmenti di rotte intraeuropee, per esempio Londra-Amsterdam. La compagnia aerea utilizzava anche un Douglas DC-8-62 in leasing per i voli transatlantici. Air Florida era ben nota per le sue attraenti assistenti di volo e, sui voli internazionali, per la cucina a quattro stelle. Nel 1981, poco prima dello schianto del volo Air Florida 90, Acker lasciò Air Florida per diventare presidente e amministratore delegato della Pan American World Airways (Pan Am).

Air Florida cercò di acquistare Western Airlines negli anni '80 per aumentare la sua presenza negli Stati Uniti occidentali e iniziare anche i voli proposti per il Messico e il Canada occidentale. Le trattative con Western terminarono con Air Florida che possedeva il 16% della compagnia con sede in California. La Western fu successivamente acquisita e fusa in Delta Air Lines.

Lo schianto del volo 90 il 13 gennaio 1982, insieme all'elevata leva finanziaria di Air Florida e alla dipendenza dal commercio di valuta estera per i profitti, portò la compagnia a dichiarare bancarotta e cessare le operazioni il 3 luglio 1984, nonostante uno sforzo del nuovo capo Donald Lloyd-Jones (un ex allievo di American Airlines) per salvare la compagnia. Al termine delle operazioni, Air Florida aveva oltre 18 mesi di acquisti di biglietti con carta di credito non elaborati e dozzine di equipaggi di volo rimasti a casa perché la direzione non era riuscita a rinnovare i contratti di locazione su tutti i DC-10-30. Midway Airlines acquisì la maggior parte delle attività di Air Florida per 53 milioni di dollari, mentre la compagnia era in fase di protezione dalla bancarotta ai sensi del Capitolo 11.

Air Florida Commuter

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Air Florida Commuter.

Air Florida Commuter non era una compagnia aerea, ma un sistema di vettori aerei regionali che alimentavano il traffico negli hub di Air Florida. In un accordo comunemente noto come code-sharing, ogni compagnia aerea dipingeva il proprio aereo con i colori di Air Florida e i suoi voli erano elencati nei sistemi di prenotazione come voli Air Florida. Air Miami divenne la prima affiliata nel 1980 e oltre una dozzina di altre compagnie aeree entrò a far parte del sistema, tra cui: Air Sunshine, Marco Island Airways, Florida Airlines, Key Air, Southern International, Skyway Airlines, North American Airlines, National Commuter Airlines, Gull Air, Pompano, Finair, Slocum, Atlantic Gulf, Skyway of Ocala e altri. Quando Air Florida iniziò a perdere soldi, il sistema fu smantellato all'inizio del 1984.

Sponsorizzazione

[modifica | modifica wikitesto]

Air Florida aveva sponsorizzato il Southampton Football Club, una squadra della Football League inglese, durante la stagione 1983-84, in cui il Southampton arrivò secondo in campionato. L'accordo fu annullato dopo una stagione a causa dell'insolvenza di Air Florida.

All'inizio degli anni '80 Air Florida collegava un gran numero di destinazioni per buona parte degli Stati Uniti, e anche oltreoceano. Alcune delle suddette destinazioni negli Stati Uniti e nelle Bahamas erano servite dai vettori aerei per pendolari operanti il servizio Air Florida Commuter con velivoli a elica e turboelica tramite rispettivi accordi di code sharing.

Air Florida collegava anche Charleston, nella Carolina del Sud; Chicago (aeroporto di Midway), in Illinois; Dallas/ Ft. Worth (Aeroporto di Dallas/Fort Worth), in Texas; Düsseldorf, in Germania; Francoforte, in Germania; Houston (Aeroporto di Hobby), Texas; Madrid, in Spagna; Providence, nel Rhode Island; Savannah, in Georgia; e Zurigo, in Svizzera, specie grazie ai DC-10 e altri aerei di linea a lungo raggio.

Quando Air Florida cessò tutte le operazioni, la compagnia aerea stava operando con i seguenti aerei:

Aereo In flotta Ordini Note
Boeing 737-100 2
Boeing 737-200 8
Boeing 757-200 3 [1]
Douglas DC-8-62 1 [2]
McDonnell Douglas DC-10-30CF 1
Totale 12 3

Flotta storica

[modifica | modifica wikitesto]

Air Florida operò anche con i seguenti tipi di aeromobili nella sua flotta, ritirandoli prima della propria dissoluzione:

Un Boeing 737 molto simile a quello precipitato nel 1984.
  • 10 agosto 1980 - Il volo Air Florida 4, con 35 persone a bordo, operato da un Boeing 737 dall'aeroporto internazionale di Miami all'aeroporto internazionale di Key West, fu dirottato da un uomo che pretendeva di essere portato a Cuba. Si arrese dopo l'atterraggio all'Avana.
  • 13 agosto 1980 - Tre giorni dopo, il volo Air Florida 707, un altro Boeing 737 che volava nella direzione opposta del volo 4 con 74 persone a bordo, fu dirottato da sette persone. Anche loro chiesero di essere portati a Cuba, ma in seguito si arresero.
  • 13 gennaio 1982 - Il volo Air Florida 90 si schiantò poco dopo il decollo dall'aeroporto nazionale di Washington a causa del ghiaccio e per un errore del pilota, provocando la morte di 74 delle 79 persone a bordo, ferendo quattro dei cinque sopravvissuti e uccidendo quattro persone sul 14th Street Bridge attraversato dall'Interstatale 395, sul quale il Boeing 737-200 si schiantò prima di precipitare nel fiume Potomac coperto dal ghiaccio. L'errore dei piloti consistette anche nell'applicare meccanicamente la procedura pre-decollo di lasciare i sistemi anti-ghiaccio spenti, prevista nei paesi a clima caldo come la Florida, ma non in quelli dalle temperature più rigide.
  • 2 febbraio 1982 - Il volo Air Florida 710, un Boeing 737-200 con 77 persone a bordo in rotta da Miami a Key West, fu dirottato. Anche questo dirottatore voleva essere portato a Cuba, ma in seguito si arrese.
  • 7 luglio 1983 - Il volo Air Florida 8 con 47 persone a bordo stava volando dall'aeroporto internazionale di Fort Lauderdale all'aeroporto internazionale di Tampa. Uno dei passeggeri consegnò un biglietto a uno degli assistenti di volo, affermando di avere una bomba e dicendo loro di portare l'aereo all'Avana. Mostrò una piccola borsa da atletica, che aprì, e all'interno c'era quello che effettivamente sembrava un ordigno esplosivo. L'aereo deviò verso l'aeroporto Internazionale dell'Avana-José Martí e il dirottatore venne arrestato dalle autorità cubane.
  1. ^ (EN) Air Florida to Buy 3 New Boeing Jets (Published 1981), in The New York Times, 21 luglio 1981. URL consultato il 1º gennaio 2021.
  2. ^ In leasing da Rich International Airways.
  3. ^ Operato da British Island Airways in Europa per fornire cibo ai passeggeri per i voli transatlantici di Air Florida. L'aereo aveva gli stessi colori di Air Florida, oltre a quelli di British Island Airways.
  4. ^ I soli turboelica operati da Air Florida.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN134850221 · LCCN (ENn78094719