Ak Saray
Ak Saray | |
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Localizzazione | |
Stato | Uzbekistan |
Regione | Kashkadarya |
Località | Shahrisabz |
Coordinate | 39°03′38.79″N 66°49′46.11″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | rudere |
Costruzione | 1404 |
Stile | Architettura timuride |
Uso | Sito archeologico |
Realizzazione | |
Committente | Tamerlano |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Centro storico di Shakhrisabz | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (iii) (iv) |
Pericolo | dal 2016 |
Riconosciuto dal | 2000 |
Scheda UNESCO | (EN) Historic Centre of Shakhrisabz (FR) Scheda |
Ak Saray (o Aq Saray, letteralmente il palazzo bianco; Oqsaroy in uzbeco) è un sito archeologico situato nell'attuale Uzbekistan, Shakhrisabz. Il palazzo è stato realizzato all'inizio del periodo timuride, tra il 1380 e il 1396 e il 1404[1], sotto il regno di Tamerlano. Nel 2000 il palazzo è stato dichiarato patrimonio UNESCO.
Il palazzo
[modifica | modifica wikitesto]Il palazzo è oggi in rovina. Rimane un enorme portale, inizialmente alto 71 metri, fiancheggiato da due torri cilindriche che poggiano su basi ottagonali e attualmente misurano 44 metri. La volta crollata, larga 22,5 metri, era la più grande dell'Asia centrale[2]. Sappiamo che gli elementi descrittivi originali, di una storia pervenutaci ai giorni nostri, dello spagnolo Ruy González de Clavijo, nominato ambasciatore di Tamerlano nel 1403. In questa storia, in particolare si stima che dietro il cancello vi fosse un cortile con uno stagno, ricoperto di piastrelle bianche, di circa 100 m², circondato da archi decorati.
Il portale è stato ricoperto con decorazioni in piastrelle di ceramica, oggi parzialmente visibili, alcune riproducono i nomi di Allah e Maometto in caratteri cufici[3]. La funzione di questo portale si presta a entrambe le interpretazioni di seguito le due vecchie descrizioni dobbiamo: secondo Clavijo, è stato il portale d'ingresso del palazzo; da Babur, prima del suo lavoro Baburnama[4], sarebbe l'Iwan dove Tamerlano teneva le sue audizioni[5].
Le imponenti dimensioni del palazzo sono caratteristica della politica dell'architettura dell'epoca timuride: un'iscrizione sul portale dice "Se avete dei dubbi sul nostro potere, guardate i nostri edifici", aveva lo scopo di impressionare i visitatori stranieri[6].
Il palazzo è stato distrutto nel XVI secolo dall'emiro di Bukhara Abdullah Khan II.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]- Veduta dell'Ak Saray.
- Veduta dell'Ak Saray.
- Veduta dell'Ak Saray (dettaglio).
- Veduta dell'Ak Saray (dettaglio).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La data finale della costruzione menzionata, 1404, è quella su una piastra di informazioni sul cancello. Essa è coerente con il fatto che l'ambasciatore spagnolo Clavijo, nel 1404, fa notare che il lavoro non è stato completato.
- ^ Le dimensioni sono quelle indicate nella bacheca affissa al monumento.
- ^ (EN) Square Kufic, su kufic.info. URL consultato il 22 febbraio 2017.
- ^ Baburnama, pag 83 del documento.
- ^ Aq Saray Palace | Archnet, su archnet.org. URL consultato il 22 febbraio 2017.
- ^ Markus Hattstein, Peter Dellus (dir.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fiche Archnet
- David J. Roxburgh, "Ruy Gonzàles de Clavijo's narrative of courtly life and ceremony in Timur's Samarkand, 1404" in Palmira J. Brummett (dir.), The `book' of Travels: Genre, Ethnology, and Pilgrimage, 1250-1700, Brill Academic Publishers, 2009, ISBN 978-9-0 041-7498-6, pp. 113–158.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ak Saray
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Il palazzo Ak-Saray domina la città di Shakhrisabz, su euronews, 8 febbraio 2016. URL consultato il 22 febbraio 2017.