Alessi
Alessi | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 1921 a Crusinallo di Omegna |
Fondata da | Giovanni Alessi |
Sede principale | Omegna |
Controllate |
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Persone chiave | Alberto Alessi, presidente |
Settore | design industriale |
Prodotti | oggetti di design |
Note | Premio Compasso d'oro nel 1979 Premio Compasso d'oro nel 1987 Premio Compasso d'oro nel 1989 Premio Compasso d'oro nel 1991 Premio Compasso d'oro nel 2011 Premio Compasso d'oro nel 2016 |
Sito web | www.alessi.com/ |
Alessi S.p.A. è un'azienda italiana produttrice di oggetti di design, fondata da Giovanni Alessi nel 1921.
Alessi[1] è tra le maggiori aziende operanti nel settore del disegno industriale[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'azienda si trova a Crusinallo, una frazione di Omegna, in Piemonte. Fondata da Giovanni Alessi nel 1921, l'impresa affonda le sue radici nella tradizione artigianale della lavorazione del legno e del metallo caratteristica della Valle Strona e dell'area che si affaccia sul lago d'Orta, dove è situata Omegna. L'azienda nasce come laboratorio metallurgico con fonderia[3]. Si può riassumere la storia di Alessi, dal 1921 ad oggi, come la successione di tre generazioni di imprenditori, nelle quali troviamo una coppia di fratelli le cui attività e ingegni sono complementari e portano a una nuova tappa dello sviluppo dell'impresa. Nel primo periodo, dal 1921 alla seconda guerra mondiale, è una manifattura creata da Giovanni Alessi insieme al fratello Carlo (FAO - Fratelli Alessi Omegna). A partire dal dopoguerra inizia la prima profonda trasformazione che porterà dalla manifattura all'industria guidata da Carlo ed Ettore Alessi (ALFRA - ALessi FRAtelli). Nel 1970, con l'ingresso in azienda di Alberto Alessi, figlio di Carlo, ha luogo la terza trasformazione: l'azienda diventa una delle “Fabbriche del design Italiano” (ALESSI). Nel 1975 entra in azienda Michele Alessi, fratello di Alberto. Attualmente l'impresa è guidata da un consiglio di amministrazione interamente formato da membri della famiglia Alessi: oltre ad Alberto e Michele, il loro fratello Alessio e il cugino Stefano Alessi.
I primi oggetti disegnati risalgono alla metà degli anni trenta, quando Carlo Alessi, figlio del fondatore, iniziò la sua attività all'interno dell'azienda del padre, per poi assumerne la direzione negli anni cinquanta. Molti dei prodotti realizzati dall'azienda fino al 1945 furono disegnati da Carlo; dopo tale data egli abbandonò completamente la progettazione per dedicarsi esclusivamente alla direzione aziendale. Il design, nel senso che attualmente è dato a questo termine, diviene la componente principale dell'attività di Alessi a partire dagli anni settanta quando Alberto Alessi[4] inizia a collaborare con una serie di designer esterni, come Achille Castiglioni, Ettore Sottsass, e soprattutto Richard Sapper, autore della famosa caffettiera espresso 9090 e di altri oggetti. Dagli anni ottanta, le collaborazioni con i più grandi nomi del design italiano e internazionale fanno sì che i prodotti dell'azienda siano caratterizzati dall'essere il risultato di una ricerca poetica ed espressiva, tipica dell'attività di un "laboratorio che opera nel campo delle arti applicate". Tale politica aziendale si riconduce all'idea di artigianato che l'azienda vuole tramandare per coerenza con le proprie radici e con quei movimenti creativi e intellettuali che a partire dalle Arts and Crafts di metà '800 hanno avuto l'obiettivo di riqualificare artisticamente la produzione seriale. Di tali movimenti le “Fabbriche del design italiano”, fra cui vi è Alessi, sono le “eredi spirituali”.
Fra i designer che negli anni hanno collaborato con Alessi, si ricordano: Alessandro Mendini[5], Aldo Rossi, Ettore Sottsass, Richard Sapper, Achille Castiglioni, Stefano Giovannoni, Philippe Starck e Marta Sansoni.[6] Nel 2004 Alessi ha presentato l'operazione di progetto Tea & Coffee Towers, 20 servizi da tè e caffè progettati da un gruppo di architetti internazionali, fra i quali Greg Lynn, Gary Chang, MVRDV, Tom Kovac, SANAA - Kazuyo Sejima e Ryūe Nishizawa, David Chipperfield, William Alsop, Dezsö Ekler, Zaha Hadid, Toyo Ito e Jean Nouvel. In occasione dell'Expo 2015 presenta un innovativo progetto per una "moka del 2000" in collaborazione con il designer Michele De Lucchi e l'azienda triestina Illy: la Pulcina, successivamente messa in produzione nello stesso anno.
L'azienda attualmente esporta il 65% della propria produzione in 60 paesi diversi.[7]
In riconoscimento della "storia famigliare e industriale che hanno guidato il design italiano legato alla cucina" ad Alberto Alessi è stato attribuito il Premio Artusi 2015 da parte del Comune di Forlimpopoli (Forlì).
Nell'agosto 2019 il fondo britannico Oakley Capital è entrato nella Alessi con una quota di minoranza del 40%.[8]
Divisione aziendale
[modifica | modifica wikitesto]“La produzione Alessi si articola in tre marchi, tre "collezioni" che rappresentano tre varianti della stessa identità aziendale. Sono ognuno una parte dell'identità della Alessi. Ogni marchio si focalizza prevalentemente su alcuni degli aspetti della multiforme identità dell'azienda e del suo vasto catalogo. In termini di marketing classico ognuno di essi si rivolge a tipi di pubblico diversi, in modo meno categorico, sono un modo per declinare il miglior design contemporaneo in fasce di prezzo e in occasioni di acquisto diversi” (Alberto Alessi).
- Alessi. È il marchio storico dell'azienda (usato a partire dal 1970) e continua a esprimere il meglio della produzione industriale di serie del settore, sia dal punto di vista della qualità, sia dal punto di vista del design, con un posizionamento di prezzo medioalto.
- A di Alessi. Accoglie i prodotti più “democratici”, più "pop", accessibili e di fasce di prezzo decisamente contenute.
- Officina Alessi. Accoglie i prodotti più raffinati, costosi, sperimentali e innovativi, le piccole serie di produzione e le serie limitate.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La Mission di Alessi: intervista a Alberto Alessi.
- ^ Con Crossgate, Alessi ridisegna il proprio EDI, su fullpress.it (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2009)
- ^ Fonte: profilo aziendale e informazioni su alcuni prodotti su italianidea.it (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2007).
- ^ Alberto Alessi: la biografia.
- ^ Museo Alessi. A cura di Alessandro Mendini.
- ^ Marta Sansoni, su alessi.com.
- ^ Fonte: Articolo su economia.repubblica.it (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2012).
- ^ Oakley Capital compra il 40% di Alessi per 66 milioni di sterline, su design.pambianconews.com, 30 agosto 2019. URL consultato il 10 novembre 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Per conoscere la storia Alessi dal 1921 al 2011:
- Alessandro Mendini, Paesaggio Casalingo. La produzione Alessi nell'industria dei casalinghi dal 1921 al 1980, Domus, Milano 1979 (seconda edizione 1981)
- Patrizia Scarzella, Il bel metallo. Storia dei casalinghi Alessi, Arcadia, Milano 1985
- Laura Polinoro, L'officina Alessi. Alberto Alessi e Alessandro Mendini: dieci anni di progetti, 1980-1990, F.A.O./Alessi, Crusinallo 1989
- Alberto Alessi, La Fabbrica dei sogni. Alessi dal 1921, Electa, Milano 2003
- Chiara Alessi (a cura di), Oggetti e Progetti. Alessi: storia e futuro di una fabbrica del design italiano, Electa, Milano 2010
Per conoscere singoli progetti o aspetti dell'attività culturale dell'azienda:
- AAVV, Tea & Coffee Piazza, con un'introduzione di Alessandro Mendini, Shakespeare & Company, Milano 1984
- Riccardo Dalisi, La caffettiera e Pulcinella. Ricerca sulla caffettiera napoletana 1979-1987, Alessi, Crusinallo 1987
- Laura Polinoro (a cura di), Rebus sic…, F.A.O./Alessi, Crusinallo, 1991
- Laura Polinoro (a cura di), F.F.F. Family Follows Fiction. Workshop 1991/1993, F.A.O./Alessi, Crusinallo 1991
- Raffaella Poletti, La cucina Elettrica. I piccoli elettrodomestici da cucina dalle origini agli anni settanta, Electa, Milano 1994
- Enzo Mari, Ecolo, F.A.O., Crusinallo, 1995
- Bruno Pedretti, Opere Postume pubblicate in vita. Metallwerkstatt Bauhaus anni '20/anni '90, Electa, Milano 1995
- Marco Meneguzzo, Philippe Starck Distordre. Dialogo sul design tra Alberto Alessi e Philippe Starck, Electa, Milano 1996
- Claudia Zanfi (a cura di), Fotografia e Design. L'Immagine Alessi, Silvana Editoriale, Milano 2002
- Raffaella Poletti (a cura di), Vedi alla voce: Bagno, Electa/Alessi, Milano 2002
- Alessandro Mendini (a cura di), Tea & Coffee Towers, Electa/Alessi, Milano 2003
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alessi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su alessi.com.
- Alèssi (design), su sapere.it, De Agostini.