Alfred von Schlieffen
Alfred Graf von Schlieffen | |
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Il generale von Schlieffen nel 1906 | |
Capo di stato maggiore tedesco | |
Durata mandato | 7 febbraio 1891 – 1º gennaio 1906 |
Monarca | Guglielmo II |
Capo del governo | Leo von Caprivi Chlodwig zu Hohenlohe-Schillingsfürst Bernhard von Bülow |
Predecessore | Alfred von Waldersee |
Successore | Helmuth Johann Ludwig von Moltke |
Dati generali | |
Professione | Militare |
Alfred von Schlieffen | |
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Il generale von Schlieffen nel 1890 | |
Nascita | Berlino, 28 febbraio 1833 |
Morte | Berlino, 4 gennaio 1913 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Prussia Germania |
Forza armata | Esercito imperiale tedesco |
Anni di servizio | 1854-1905 |
Grado | Feldmaresciallo |
Guerre | Guerra austro-prussiana Guerra franco-prussiana |
Battaglie | Battaglia di Sadowa Battaglia di Spicheren Battaglia di Wœrth Battaglia di Mars-la-Tour Battaglia di Gravelotte Assedio di Metz Battaglia di Beaumont Battaglia di Sedan |
Innovazioni | Piano Schlieffen |
Comandante di | Stato maggiore tedesco |
Decorazioni | Ordine dell'Aquila nera |
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Alfred Graf von Schlieffen (Berlino, 28 febbraio 1833 – Berlino, 4 gennaio 1913) è stato un generale tedesco[1]. Feldmaresciallo e stratega, servì come capo di stato maggiore dell'esercito imperiale dal 1891 al 1905. È famoso per aver ideato l'omonimo piano militare concepito per sconfiggere la Francia e la Russia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Schlieffen nacque a Berlino, figlio di un ufficiale prussiano. Entrò nell'esercito nel 1854, all'età di vent'anni. Presto destinato allo Stato maggiore, partecipò alla guerra austro-prussiana del 1866, dove ricevette la nomina a capitano, e alla guerra franco-prussiana del 1870-71, come maggiore nello staff del granduca del Meclemburgo. Dal 1876 al 1884 fu comandante del reggimento Ulani della Guardia e membro dello Stato Maggiore. Nel 1884 divenne capo della sezione storica dello Stato Maggiore; nel 1888 divenne intendente generale e delegato del capo settore truppe, generale Alfred von Waldersee; nel 1891 succedette a quest'ultimo come capo di Stato Maggiore. Nel 1903 fu nominato colonnello generale.
Nel 1905 presentò il piano che da lui prese il nome. Tale piano strategico si preoccupava di evitare alla Germania di combattere una guerra su due fronti, sconfiggendo prima la Francia con una campagna fulminea, per poi rivolgersi con tutte le forze contro la Russia. Il resto della carriera lo impiegò inculcando nell'esercito le idee operative necessarie al funzionamento del suo lavoro strategico.
Il piano venne applicato nella prima guerra mondiale e, secondo il parere di molti studiosi, esso sarebbe riuscito, se non fosse stato per le modifiche, in particolare l'indebolimento dell'ala destra dello schieramento tedesco, apportate dal successore di Schlieffen, il feldmaresciallo Helmuth Johann Ludwig von Moltke. In particolare, l'eliminazione dal fronte d'attacco dei Paesi Bassi (il che non evitò alla Germania il biasimo internazionale) mise a disposizione della 1ª e 2ª Armata tedesca solo la ferrovia belga delle Ardenne; a ciò si aggiunse l'invio di rinforzi all'offensiva in Alsazia del Principe della Corona: così facendo la potenza tedesca si disperse su un fronte troppo vasto, non risultando in nessun punto preponderante.
Le conseguenze del suo piano, comunque, furono drammatiche. Un presupposto per la riuscita era la violazione della neutralità del Belgio, garantita sino ad allora dalle grandi potenze europee. Quando ciò avvenne, condusse all'entrata in guerra della Gran Bretagna e allo scatenarsi di una guerra di dimensioni europee.
Schlieffen si ritirò nel 1906 e morì a Berlino nel 1913 e si narra che le sue ultime parole siano state: «Rinforzate l'ala destra»[2].
Influenza
[modifica | modifica wikitesto]Sebbene alcuni lo abbiano criticato per il suo «approccio scolastico, di mente ristretta», Schlieffen fu forse il più noto stratega del suo tempo. Le sue teorie operative erano destinate ad avere un profondo impatto sullo sviluppo della guerra di movimento nel ventesimo secolo, soprattutto per il suo lavoro di trattatista. Le sue teorie furono studiate a fondo, specie nelle accademie militari di Stati Uniti ed Europa, dopo la prima guerra mondiale.
Il generale Erich Ludendorff, un discepolo di Schlieffen e che ne applicò gli insegnamenti riguardo l'accerchiamento nella battaglia di Tannenberg, una volta lo definì «uno dei più grandi soldati della Storia». Molto tempo dopo la sua morte, nel periodo fra le due guerre mondiali, gli ufficiali dello Stato Maggiore tedesco, ed in particolare il generale Hans von Seeckt, riconobbero un debito intellettuale nei confronti delle sue teorie per lo sviluppo della dottrina del Blitzkrieg.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Johann Leo von Schlieffen | Georg Heinrich Schlieffen | ||||||||||||
Anna von Braunschweig | |||||||||||||
conte Carl Friedrich von Schlieffen | |||||||||||||
Dorothea Elisabeth Tuchsen | Johan Ludvig Tuchsen | ||||||||||||
Dorothea Elisabeth Mauersberger | |||||||||||||
conte Magnus von Schlieffen | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Philippine von Natzmer | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
conte Alfred von Schlieffen | |||||||||||||
Karl Haubold von Schönberg | Kaspar Rudolf von Schönberg | ||||||||||||
Johanna Dorothea von Watzdorf | |||||||||||||
Moritz Haubold von Schönberg | |||||||||||||
Johanne Wilhelmine von Schönfeld | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Auguste von Schönberg | |||||||||||||
Christian Friedrich, conte di Stolberg-Wernigerode | Heinrich Ernst II, conte di Stolberg-Wernigerode | ||||||||||||
Christiane Anna von Anhalt-Köthen | |||||||||||||
Luise zu Stolberg-Wernigerode | |||||||||||||
Auguste Eleonore zu Stolberg-Stolberg | Christoph Ludwig II, conte di Stolberg-Stolberg | ||||||||||||
Luise Charlotte zu Stolberg-Roßla | |||||||||||||
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il titolo tedesco di Graf si potrebbe tradurre come conte, non fa quindi parte integrante del nome.
- ^ La tregua del Natale 1914, su ilpost.it, 25 dicembre 2014. URL consultato il 26 dicembre 2014.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alfred von Schlieffen
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Schlieffen, Alfred von, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Alberto Baldini, SCHLIEFFEN, Alfred von, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- Schlieffen, Alfred von, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Alfred von Schlieffen / Alfred von Schlieffen (altra versione), su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Alfred von Schlieffen / Alfred von Schlieffen (altra versione), su Open Library, Internet Archive.
- (EN) L'opera trattatistica più famosa: Cannae, su cgsc.leavenworth.army.mil. URL consultato l'11 giugno 2006 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2007).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 27091713 · ISNI (EN) 0000 0001 1047 2296 · CERL cnp02033889 · LCCN (EN) n84167833 · GND (DE) 118759396 · BNF (FR) cb12086625j (data) · J9U (EN, HE) 987007267501205171 · CONOR.SI (SL) 40205923 |
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