Amélie Nothomb

Amélie Nothomb al Salone del libro di Parigi il 21 marzo 2015

Amélie Nothomb, nata Fabienne Claire Nothomb (Etterbeek, 9 luglio 1966[1]), è una scrittrice belga.

Figlia di un diplomatico belga membro di una delle famiglie brussellesi più in vista, ha trascorso la sua infanzia prima in Giappone e poi in Cina.

«Quitter le Japon fut pour moi un arrachement…», «lasciare il Giappone fu per me uno sradicamento», scrive nel libro autobiografico Stupore e tremori. In Giappone, mentre i suoi fratelli frequentavano la scuola americana, lei frequentò la scuola locale in quanto perfettamente bilingue franco-giapponese: «Moi je parle le franponais» (Biografia della fame) - «io parlo il frangiapponese», scrive nella prima parte della sua autobiografia.

In Cina frequentò la piccola scuola francese locale. Furono anni felici ma comunque difficili, di riflesso alla complicata situazione politica data dal regime comunista. Così Pechino venne vissuta solo nel ghetto degli stranieri di San Li Tun. La tappa successiva fu New York, dove Amélie frequentò il liceo francese e si appassionò alla danza classica, che praticò per breve tempo. L'abbandono di New York coincise con la fine della sua infanzia e l'inizio del duro periodo adolescenziale.

Si trasferisce infatti in Bangladesh: «J'ai vécu dans le pays le plus pauvre au monde» («ho vissuto nel paese più povero del mondo»), dirà in un'intervista alla radio francese; qui conobbe l'anoressia («tra i 15 e i 17 anni smisi di mangiare, il corpo sparisce poco a poco, assieme all'anima») che la marcò profondamente influenzando la sua produzione letteraria. (Biografia della fame). Il Bangladesh la costrinse a smettere la scuola, che frequentò per corrispondenza, e iniziò a cibarsi esclusivamente di libri. Qui si palesò il forte attaccamento per la sorella maggiore Juliette, «unica compagna della mia adolescenza» ("vivevamo in simbiosi...").

Giunse per la prima volta in Europa a 17 anni e si stabilì a Bruxelles con la famiglia. Nella capitale belga diceva di sentirsi «aussi étrange qu'étrangère» («tanto straniata quanto straniera»); ivi si laureò in filologia classica alla Libera Università di Bruxelles, dove però non riuscì ad integrarsi. Laureatasi, decise di ritornare a Tokyo per approfondire la conoscenza della lingua giapponese studiando la «langue tokyoïte des affaires»: assunta come traduttrice in un'enorme azienda giapponese, visse un'esperienza durissima (da traduttrice fu declassata a guardiana dei servizi igienici), che raccontò in seguito nel libro Stupore e tremori, che riceverà il Grand Prix du Roman dell'Académie française.

Nel 1992 tornò in Belgio e pubblicò Igiene dell'assassino, origine del suo enorme successo letterario. Stabilitasi poi tra Parigi e Bruxelles, dedica 4 ore al giorno alla scrittura e pubblica, per scelta personale, un libro all'anno, alla fine di agosto. I suoi libri vengono tradotti e pubblicati dalle Edizioni Voland di Roma.

I suoi racconti sono prevalentemente autobiografici e la sua fonte di ispirazione è il suo percorso di vita[2]. I suoi romanzi hanno venduto oltre 18 milioni di copie nel mondo.[3]

Con il romanzo Primo sangue, tradotto in Italia da Voland, vince il Premio Strega Europeo nel 2022[4].

Ha una sorella maggiore di nome Juliette, nata a Kinshasa, nel 1963, anch'essa scrittrice, e un fratello maggiore di nome André, nato il 23 maggio del 1962.

La madre, Danièle Scheyven (1938), sposò il barone Patrick Nothomb (1936-2020), figlio di André Nothomb (1912-1937), morto in un incidente di sminamento a soli venticinque anni, e di Claude Lancksweert (1914-1970).

Il nonno di Patrick era il noto scrittore Pierre (1887-1966), figlio di Eugénie de le Court e del consigliere della Court d'Appel belga Paul Nothomb (1855-1916), e lo zio, il politico Charles-Ferdinand Nothomb, è nato solo 21 giorni prima di lui.

È discendente dei politici Jean-Baptiste Nothomb e Alphonse Nothomb.

Premi letterari

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Racconti e novelle

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  1. ^ Benjamin Hiramatsu Ireland, Amélie Nothomb's Distorted Truths: Birth, Identity, and Stupeur et tremblements, in New Zealand Journal of French Studies, vol. 33, n. 1, maggio 2012, pp. 135–156.
  2. ^ J'ai toujours su que l'âge adulte ne comptait pas: dès la puberté, l'existence n'est plus qu'un épilogue (Le Sabotage amoureux - 1998 - Voland)
  3. ^ Scuola Normale Superiore, Incontro con Amélie Nothomb - 24 febbraio 2015, 24 febbraio 2015. URL consultato il 23 giugno 2016.
  4. ^ Strega Europeo 2022 vincono ex aequo Nothomb e Shishkin
  • Michel Zumkir - Amélie Nothomb de A à Z - Portrait d'un monstre littéraire - Le Grand Miroir - 2003 - Bruxelles
  • Laureline Amanieux - Amélie Nothomb, l'éternelle affamée - Ed. Albin Michel - 2005 - Paris
  • Laureline Amanieux - Personnage et identité dans l'oevre d'Amélie Nothomb,- Ed. Albin Michel - Paris
  • Mark Lee - Les identités d'Amélie Nothomb: de l'invention médiatique aux fantasmes originaires. New York - Amsterdam. 2010
  • Hélène Jaccomard - Coralie Nogueras - Le Fabuleux destin d'Amélie Nothomb - Tesi - Australia
  • Ottavio Rossani - Il Cavallo dei Cavalcanti _ Intervista a Amélie Nothomb.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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