Amir Ali Hajizadeh
امیرعلی حاجیزاده Amir Ali Hajizadeh | |
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Nascita | Teheran, 26 marzo 1961 |
Dati militari | |
Paese servito | Iran |
Corpo | Corpo delle guardie della rivoluzione islamica |
Anni di servizio | anni '80 - in servizio |
Grado | Generale di brigata |
Guerre | Guerra Iran-Iraq Guerra di Gaza Guerra per procura tra Iran e Israele |
Campagne | Operazione Martire Souleimani Crisi Iran-Israele del 2024 |
Battaglie | Attacco iraniano contro Israele Attacco israeliano contro l'Iran |
Comandante di | Forza aerospaziale del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica |
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Amir Ali Hazijadeh (Teheran, 26 marzo 1961) è un generale iraniano, dall'ottobre 2009 è comandante della Forza aerospaziale del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica[1][2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Durante una manifestazione di forza missilistica avvenuta in Iran l'8 marzo 2016, Hazijadeh ha affermato che i missili balistici iraniani sono progettati per avere una gittata di 2.000 km e sono in grado di colpire qualsiasi minaccia da una posizione sicura.[3]
Hazijadeh si è assunto la responsabilità per l'abbattimento del volo di linea della Ukraine International Airlines PS 752, avvenuto vicino a Teheran a causa di un tragico errore da parte delle forze antiaeree iraniane, l'8 gennaio 2020, avendo queste scambiato l'aereo civile per un missile da crociera statunitense per via delle minacce subite da Teheran da parte degli Stati Uniti dopo l'assassinio del generale Qasem Soleimani e poche ore dopo aver sferrato un contrattacco contro due basi americane in Iraq. Questo errore ha causato la morte di tutti i 176 passeggeri presenti sull'aereo, molti dei quali cittadini iraniani.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Iran boasts of rocket aid to Palestinians, Hezbollah, 3 febbraio 2015. URL consultato l'11 gennaio 2019.
- ^ (EN) Enemies seek to sabotage missile program: IRGC, 11 marzo 2016. URL consultato l'11 gennaio 2019.
- ^ (EN) Despite Threat Of Sanctions, Iran Tests Missiles Marked With The Phrase ‘Israel Must Be Wiped Out’, 9 marzo 2016. URL consultato l'11 gennaio 2019.
Altri progetti
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