Annunciazione nell'arte

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L'annunciazione è stato nei secoli un soggetto molto utilizzato dai pittori.

Rappresentazione e simbolismo

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Tipicamente vi sono rappresentati Maria e l'angelo alle due estremità dello spazio della rappresentazione, rivolti l'uno verso l'altro. L'angelo può essere ancora in volo, o appena atterrato (Leonardo da Vinci lo dipinse mentre ripiega le ali), oppure essere stante davanti a Maria, o inginocchiato o al passo. Talvolta ha una mano sollevata col gesto della benedizione, che nella tradizione bizantina più antica significava invece il gesto di prendere la parola. In ogni caso è tipico l'attributo del giglio bianco, simbolo di purezza verginale, portato a Maria. Talvolta sono rappresentate anche le parole dell'Ave Maria, come lettere che gli escono dalla bocca o come cartiglio scritto che l'angelo regge in mano.

Maria è spesso rappresentata seduta, magari interrotta dalla lettura, talvolta con le braccia incrociate in senso di accettazione e umiltà, talvolta inginocchiata o in piedi, talvolta mentre si protende verso l'angelo, magari a raccogliere il giglio che le viene porto, simboleggiando quindi ancora l'accettazione. Più raro, ma non inconsueto, è invece un moto di sorpresa e magari di ritrosia della Vergine, colta all'improvviso dall'annuncio divino.

Spesso viene rappresentata alle spalle di Maria la sua stanza da letto, magari visibile da una porta socchiusa: le lenzuole sono sempre ben tese e tutto è in ordine, a simboleggiare la purezza virginale delle abitudini di vita della donna, mai funestate da "incontri" nella sua camera da letto. A tale contingenza di vita si può riferire anche la rappresentazione di un piccolo giardino recintato, l'hortus conclusus.

Un terzo elemento ricorrente, ma non sempre presente è quello della colomba dello Spirito Santo che può irrompere nella stanza, diretta verso Maria, e che simboleggia l'arrivo dello Spirito e quindi il concepimento di Gesù. A volte dietro la colomba sta Dio, che la invia,o più raramente egli invia lo stesso arcangelo. Rara è la preparazione dell'angelo prima del suo invio sulla terra, che compare ad esempio in una tavola di Paolo Uccello. Tra le altre rappresentazioni simboliche accessorie può esserci la presenza, magari sullo sfondo, magari in un elemento decorativo della stanza, di Adamo ed Eva, il cui peccato si avvia ad essere lavato tramite l'accettazione di Maria e il futuro sacrificio di Cristo.

L'annunciazione non va confusa con una rappresentazione simile, ma di significato diverso, quale l'annuncio di morte a Maria. Gabriele in quel caso si trova a tornare dalla Vergine, questa volta però non le porge un giglio, ma una palma del martirio. Presente solo nei cicli mariani più estesi, questa scena si differenzia dunque per la diversa offerta a Maria e non va confusa con la vera e propria "annunciazione".

Pittura gotica

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Pittura rinascimentale

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A partire dal Cinquecento l'allineamento classico delle figure inizia ad essere scompaginato verso rappresentazioni più nuove e dinamiche. Originalissima, in questo senso, appare l'Annunciazione di Recanati di Lorenzo Lotto, dove la Vergine è rivolta allo spettatore e l'angelo appare alle sue spalle, in profondità: aprirà la strada a tutte le originali soluzioni del Seicento.

Pittura barocca

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Pittura moderna

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In epoca più moderna si è giunti a rappresentazioni anche più complesse: per Dante Gabriele Rossetti Maria è un'adolescente impaurita dall'apparizione luminosa di un angelo che non è raffigurato direttamente sulla tela.

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