Anselmo Filippo Pecci
Anselmo Filippo Pecci, O.S.B. arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 24 dicembre 1868 a Tramutola |
Ordinato presbitero | 17 maggio 1856 |
Nominato vescovo | 22 giugno 1903 da papa Pio X |
Consacrato vescovo | 28 giugno 1903 dall'arcivescovo Benedetto Bonazzi, O.S.B. |
Elevato arcivescovo | 18 settembre 1907 da papa Pio X |
Deceduto | 14 febbraio 1950 (81 anni) a Cava de' Tirreni |
Anselmo Filippo Pecci (Tramutola, 24 dicembre 1868 – Cava de' Tirreni, 14 febbraio 1950) è stato un arcivescovo cattolico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Anselmo Filippo Pecci frequentò la scuola di Marsico Nuovo e il seminario minore dell'abbazia di Cava de' Tirreni. Pecci ricevette il sacramento dell'ordinazione il 13 settembre 1891. Dopo la sua ordinazione operò come vicario parrocchiale a Tramutola. Pecci divenne poi cancelliere dell'abbazia territoriale di Cava de' Tirreni. L'11 aprile 1896 emise la professione solenne nell'Ordine di San Benedetto. Proseguì gli studi presso l'Università di Napoli Federico II, che completò nel luglio del 1899. Divenne in seguito insegnante di latino e greco presso il seminario minore dell'abbazia di Cava de' Tirreni e prefetto degli studi e confessore del noviziato.[1]
Ministero episcopale
[modifica | modifica wikitesto]Il 22 giugno 1903 papa Pio X lo elesse vescovo di Tricarico. L'arcivescovo di Benevento, il benedettino Benedetto Bonazzi, lo ordinò vescovo il 28 giugno dello stesso anno nella chiesa abbaziale di Cava de'Tirreni; co-celebranti furono l'arcivescovo di Manfredonia, Pasquale Gagliardi, e il vescovo di Sant'Angelo dei Lombardi-Bisaccia, Giulio Tommasi.
Il 18 settembre 1907 lo stesso papa Pio X lo promosse arcivescovo di Acerenza e Matera. Papa Pio XII Il 10 aprile 1945 ne accettò le dimissioni e lo nominò arcivescovo titolare di Soteropoli.
Ritratosi all'abbazia di Cava de' Tirreni, vi morì il 14 febbraio 1950.[2] È tumulato nella cattedrale di Matera.
Genealogia episcopale e successione apostolica
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna
- Cardinale Giacinto Sigismondo Gerdil, B.
- Cardinale Giulio Maria della Somaglia
- Cardinale Carlo Odescalchi, S.I.
- Cardinale Costantino Patrizi Naro
- Cardinale Lucido Maria Parocchi
- Arcivescovo Benedetto Bonazzi, O.S.B.
- Arcivescovo Anselmo Filippo Pecci, O.S.B.
La successione apostolica è:
- Vescovo Donato Pafundi (1946)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vincenzo Petrocelli, L'ARCIVESCOVO MONS. ANSELMO FILIPPO PECCI, su Talenti Lucani - Passaggio a Sud, 28 luglio 2016. URL consultato il 14 ottobre 2024.
- ^ Mons. Anselmo Filippo Pecci, su MUV Matera - Museo virtuale della memoria collettiva. URL consultato il 14 ottobre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Bruno Masino, Mons. Anselmo Filippo Pecci. Un monaco cavense protagonista nella Chiesa lucana del XX secolo, Adafor, 2024.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Anselmo Filippo Pecci, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 90264705 · ISNI (EN) 0000 0003 5548 8894 · SBN NAPV079750 · BAV 495/124967 |
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