Antonino Serafino Camarda
Antonino Serafino Camarda, O.P. vescovo della Chiesa cattolica | |
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Ritratto eseguito intorno al 1725 da Carlo Pignoli | |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Rieti (1724-1754) |
Nato | 8 ottobre 1674 a Messina |
Ordinato presbitero | 21 settembre 1697 |
Nominato vescovo | 12 giugno 1724 da papa Benedetto XIII |
Consacrato vescovo | 18 giugno 1724 da papa Benedetto XIII |
Deceduto | 24 maggio 1754 (79 anni) a Rieti |
Antonino Serafino Camarda (Messina, 8 ottobre 1674[1] – Rieti, 24 maggio 1754) è stato un vescovo cattolico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Messina da una nobile famiglia, intraprese giovanissimo il noviziato nei Domenicani.[2] Fu ordinato sacerdote nel 1697.[2] Insegnò filosofia e teologia nel convento di Santa Maria della Quercia a Viterbo; dal 1711 al 1724[3] fu priore del convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma. Fu autore di diverse opere in materia teologica e canonica, tra cui le Synopsis del 1715.[3]
Fu nominato vescovo di Rieti il 12 giugno 1724 da papa Benedetto XIII. In veste di vescovo si occupò del potenziamento del seminario diocesano e nella ricostruzione degli edifici danneggiati nel terremoto del 1703.[2] Con l'obiettivo di reperire i fondi necessari alla ricostruzione, per sua iniziativa furono eretti dei tramezzi in muratura nel vasto piano terra coperto da volte a crociera duecentesche del palazzo vescovile, per ricavare magazzini e botteghe che furono affittati ad artigiani e commercianti. Le volte del palazzo vescovile erano adibite a quell'uso ancora all'inizio del XX secolo, fino al restauro dell'edificio portato avanti da Francesco Palmegiani tra il 1927 e il 1934, con il quale i tramezzi furono demoliti e le volte ritrovarono il loro aspetto originario.[2]
Alla sua morte fu sepolto nella cattedrale di Rieti, nella cappella di San Vincenzo Ferrer e della beata Colomba.[2] La pala d'altare della cappella, dipinta da Giuseppe Viscardi, che rappresenta la protezione offerta dai due santi domenicani nei confronti degli appestati, è un riferimento al contributo del vescovo nel ripristino di migliori condizioni igieniche ed abitative, ed alle numerose epidemie che si diffusero come conseguenza del basso livello di igiene negli alloggi di fortuna in cui si riversò la popolazione in seguito al terremoto.[2]
Genealogia episcopale
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Vescovo Antonino Serafino Camarda, O.P.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Bishop Antonino Serafino Camarda, O.P. †, su catholic-hierarchy.org. URL consultato l'11 aprile 2016.
- ^ a b c d e f Ileana Tozzi, La tutela del patrimonio architettonico e storico-artistico della Diocesi di Rieti, su Amministrazione Beni Civici di Vazia, 28 gennaio 2012. URL consultato l'11 aprile 2016.
- ^ a b Camarda, Antonio Serafino - ritratto, su Biblioteca Casanatense. URL consultato l'11 aprile 2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Antonino Serafino Camarda
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Antonino Serafino Camarda, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88571583 · ISNI (EN) 0000 0000 7819 2023 · SBN MILV244026 · BAV 495/138010 · CERL cnp00988570 · LCCN (EN) n88071100 · GND (DE) 104303964 |
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