Aral (azienda)
Aral | |
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Stazione di servizio Aral ad Eschwege. | |
Stato | Germania |
Fondazione | 1898 |
Sede principale | Bochum |
Gruppo | BP e Aktiengesellschaft der Kohlenwertstoff-Verbände |
Settore | energia |
Prodotti | carburanti, lubrificanti |
Slogan | «Aral la forte benzina» |
Note | (lo slogan si riferisce alla Aral italiana nel 1964) |
Sito web | www.aral.de/ |
Aral è un marchio di carburanti e distributori di benzina per veicoli a motore, presente in Germania e Lussemburgo, ma precedentemente utilizzata nella maggior parte dei paesi dell'Europa occidentale e centrale. La società dietro il marchio Aral AG (precedentemente chiamata Veba Öl AG) è di proprietà della BP.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'azienda fu fondata nel 1898[1] a Bochum come Westdeutsche Benzol-Verkaufs-Vereinigung GmbH. Nel 1918 la società cambiò nome in Benzol-Verband (B.V.)[2].
Il marchio Aral fu introdotto nel 1924 con il lancio di una miscela composta da benzina più benzolo, ed è una parola che riprende le iniziali di "Aromaten" e "Aliphaten" ("Aromatici" e "Alifatici"). Da quell'anno, iniziarono ad essere costruite le prime stazioni di servizio a marchio Aral.[3]
Dopo la guerra e l'amministrazione controllata, il marchio tornò nei distributori nel 1951; nel 1962 la società assunse ufficialmente il nome Aral Aktiengesellschaft[2].
Nel 1963, la società vantava in Germania più impianti di chiunque altro, 6200 contro i 5250 della Shell, con un totale di 8400 punti vendita complessivi in Europa.[3] I punti di rifornimento nella Repubblica federale aumentarono a 7600 nel 1968, più altri 3600 della sussidiaria Gasoline e 2600 negli altri paesi europei[4]. Gli impiegati totali all'epoca erano circa 34.500, con un fatturato che nel 1967 era di 3,7 miliardi di marchi[5].
L'Aral fu presente anche in Italia a partire dal 1960 (anche se le prime attività nel paese risalivano già al 1958)[6], con circa 100 stazioni di servizio[7], diventate oltre 700 nel 1964 tra Toscana e regioni del nord[3]; la sede centrale era a Milano[7]. Nel decennio successivo, tuttavia, il marchio fu gradualmente affiancato e poi sostituito da quello Mobil, già azionista di Aral in Germania, che assorbì la rete italiana.
Nel 1984 la Aral realizzò la prima stazione di rifornimento a idrogeno del mondo[2].
Nel 1999 la rete belga fu ceduta a Q8.[8]
Il 15 luglio 2001 fu convenuto che il 51% delle partecipazioni in Veba Öl AG, proprietaria del marchio, sarebbe stato acquisito da Deutsche BP AG. A partire dal 1º febbraio 2002 l'acquisizione fu completata.
Il marchio Aral è stato mantenuto e le 650 stazioni BP in Germania sono state rinominate in Aral. Sei stazioni di rifornimento con il marchio BP sono rimaste operative in Germania per proteggere i diritti dell'azienda sul nome, mentre altrove, come in Polonia e Austria, le stazioni Aral sono state rinominate BP. In totale, oggi il marchio Aral è presente in circa 2400 stazioni[9].
Marchio
[modifica | modifica wikitesto]Il marchio originale della Aral comprendeva due martelli, simbolo dei minatori, per ricordare la regione di nascita della società nel 1898, ossia la Ruhr.[3] I colori blu e bianco (che sostituirono il giallo e il nero, per evitare confusione con la segnaletica stradale) riprendono quelli della città di Bochum[2], mentre la forma richiama quella del diamante.
- Logo del 1917
- Logo del 1927
- Logo del 1952
- Logo del 1971
- Logo attuale (dal 2000)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Energy Resources and Their Control: Selected United States Documents and Studies, W.S. Hein, 1º gennaio 1981, ISBN 9780899410654. URL consultato il 6 maggio 2019.
- ^ a b c d (DE) Geschichte Timeline | Über Aral | Home, su static.meinbp.de. URL consultato il 12 novembre 2020.
- ^ a b c d Le tappe di una grande azienda, in Aral Contatto, n. 1, dicembre 1964.
- ^ Austria, Olanda, Italia, Lussemburgo, Belgio e Svizzera
- ^ L'espansione dell'Aral in cifre, in Aral Contatto, n. 21, settembre-ottobre 1968.
- ^ I cinque anni dell'Aral Italiana, in Aral Contatto, n. 11, novembre-dicembre 1967.
- ^ a b L'Aral in Italia, in Aral Contatto, n. 2, gennaio-febbraio 1065.
- ^ Hypermarket service station road maps from Belgium and Europe, su www.petrolmaps.co.uk. URL consultato il 26 agosto 2024.
- ^ (DE) Wer wir sind | Über Aral, su Home. URL consultato il 12 novembre 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aral (azienda)
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Sito ufficiale, su aral.de.
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