Arcidiocesi di Scitopoli
Scitopoli Sede arcivescovile titolare Archidioecesis Scythopolitana Patriarcato di Gerusalemme | |
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Arcivescovo titolare | sede vacante |
Istituita | XVI secolo |
Stato | Israele |
Arcidiocesi soppressa di Scitopoli | |
Diocesi suffraganee | Abila, Capitoliade, Diocesarea, Ecsalo, Elenopoli, Gadara, Ippo, Massimianopoli, Pella, Tiberiade |
Eretta | IV secolo |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
L'arcidiocesi di Scitopoli (in latino Archidioecesis Scythopolitana) è una sede soppressa del patriarcato di Gerusalemme e sede titolare della Chiesa cattolica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Scitopoli, corrispondente all'odierna Beit She'an in Israele, fu una sede metropolitana e capoluogo della provincia romana della Palestina Seconda nella diocesi civile di Oriente e nel patriarcato di Gerusalemme.
Scitopoli diede i natali a diversi illustri cristiani: il martire san Procopio, ricordato nel martirologio romano l'8 luglio, che apparteneva al clero della città; Asterio, commentatore dei salmi del IV secolo, menzionato da san Girolamo in una sua lettera;[1] Cirillo, storico della vita monastica in Palestina.[2] Nel VI secolo c'erano quattro chiese a Scitopoli, dedicate ai santi Tommaso, Giovanni, Procopio e Basilio, un altro martire locale. Molti monaci vivevano in città e nei suoi dintorni, come ricorda lo storico Sozomeno. La città cadde in mano araba nel 634.
Inizialmente diocesi suffraganea del patriarcato di Gerusalemme, nel V secolo fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana, con giurisdizione sulla Galilea, sulla piana di Esdraelon e sulla parte settentrionale dell'odierna Giordania. Da Scitopoli dipendevano le seguenti suffraganee: Abila, Capitoliade, Diocesarea, Ecsalo, Elenopoli, Gadara, Ippo, Massimianopoli, Pella e Tiberiade.
Secondo il Moroni, la diocesi inizialmente dipendeva dal patriarcato di Antiochia; fu il secondo concilio ecumenico di Costantinopoli (553) a sottrarre Scitopoli ad Antiochia e a sottoporla al patriarcato di Gerusalemme.
Sono diversi i vescovi noti di questa antica sede metropolitana. I primi tre furono vescovi ariani. Tra questi, il più conosciuto è certamente Patrofilo, che fu amico di Ario e prese parte al concilio di Nicea nel 325 e a diversi sinodi ariani; durante il suo episcopato, Scitopoli divenne luogo di confino di vescovi antiariani, tra cui Eusebio di Vercelli – per lui fu la prima destinazione, seguite dalla Cappadocia e dalla Tebaide (Egitto) vessato a più riprese da Patrofilo. Altri vescovi ariani, succeduti a Patrofilo, furono Filippo e Atanasio.
Seguono Rufo (o Saturnino)[3], che partecipò al concilio di Costantinopoli del 381; Teodosio, che fu amico di Giovanni Crisostomo e da lui ricevette una lettera attorno al 404; Acacio, amico di Cirillo d'Alessandria e suo corrispondente; Severiano, che forse prese parte al concilio di Calcedonia del 451 e che venne ucciso dai monofisiti nel 452 circa;[4] Olimpio, che sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi della Palestina Seconda all'imperatore Leone I dopo la morte di Proterio di Alessandria, e che venne menzionato nelle sue opere da Cirillo di Scitopoli; succedettero Cosma, Giovanni, che scrisse in difesa del concilio di Calcedonia, Teodosio II, che prese parte a due concili a Gerusalemme nel 518 e nel 536, e Teodoro, origenista. Cristoforo è attestato dal suo sigillo episcopale, datato tra VII e VIII secolo.[5] Le Quien aggiunge un vescovo di Scitopoli del 1146, metropolita di Besan o Bethsan.
Sede vacante da diverso tempo e ridotta in rovina la città episcopale, nel XII secolo, all'epoca della prima crociata, papa Pasquale II trasferì a Nazareth il titolo arcivescovile di Scitopoli.
Dal XVI secolo Scitopoli è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 10 giugno 2005.
Cronotassi
[modifica | modifica wikitesto]Arcivescovi greci
[modifica | modifica wikitesto]- Patrofilo † (prima del 325 - circa 361 deceduto) (vescovo ariano)
- Filippo † (? - circa 376/377) (vescovo ariano)
- Atanasio † (circa 377 - 381 deceduto) (vescovo ariano)
- Rufo (o Saturnino) † (menzionato nel 381)
- Teodosio I † (menzionato nel 404 circa)
- Acacio † (menzionato nel 431)
- Severiano † (prima del 451 - 452 deceduto)
- Olimpio † (prima del 458 - 466 deceduto)
- Cosma † (466 - 496/497 deceduto)
- Giovanni † (circa 497 - prima del 518 deceduto)
- Teodosio II † (prima del 518 - prima del 544 deceduto)
- Teodoro † (metà circa del VI secolo)
- Cristoforo † (VII/VIII secolo)
- Germano † (menzionato nel 1146)
Arcivescovi titolari
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Mozzanigo † (22 ottobre 1621 - ?)
- Mariano Gavasci, O.F.M.Cap. † (18 marzo 1895 - 9 febbraio 1899 deceduto)
- Domenico Fegatelli † (17 dicembre 1900 - 23 gennaio 1905 deceduto)
- Antonio Maria Bonito † (11 dicembre 1905 - 17 giugno 1908 succeduto arcivescovo di Amalfi)
- John Lancaster Spalding † (14 ottobre 1908 - 25 agosto 1916 deceduto)
- Americo Bevilacqua † (2 febbraio 1918 - 20 marzo 1926 deceduto)
- Pranciškus Karevičius, M.I.C. † (23 marzo 1926 - 30 maggio 1945 deceduto)
- Antonio Tani † (31 dicembre 1952 - 16 novembre 1966 deceduto)
- Saba Youakim, B.S. † (9 settembre 1968 - 15 ottobre 1970 nominato arcieparca di Petra e Filadelfia dei Melchiti)
- Eftimios Youakim, B.S. † (21 agosto 1971 - 19 maggio 1972 deceduto)
- Joseph-Marie Raya † (21 agosto 1974 - 10 giugno 2005 deceduto)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Epistola LXX, su catholiclibrary.org. URL consultato il 14 febbraio 2025.. Secondo Fedalto (p. 266) questo Asterio era vescovo di Scitopoli, messo però in dubbio da Le Quien (col. 686).
- ^ Silvio Giuseppe Mercati, CIRILLO di Scitopoli, su treccani.it, 1931. URL consultato il 14 febbraio 2025..
- ^ Nei manoscritti che riportano le liste dei partecipanti al I concilio ecumenico di Costantinopoli, si trovano sia Rufo che Saturnino. Mentre Le Quien opta per Saturnino (col. 687), Fedalto sceglie Rufo, basandosi sull'opera di: (EN, EL) Cuthbert H. Turner, Canons attributed to the Council of Constantinople, AD 381, together with the names of the Bishops, from two Patmos MSS Pob' Pot', in Journal of Theological Studies XV, nº 58 (1914), pp. 168, nº 10.
- ^ Joseph-Marie Sauget, SEVERIANO, vescovo di Scitopoli, santo e martire, Bibliotheca Sanctorum, vol. XI, coll. 958-959.
- ^ Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/2, Paris, 1965, nº 1570.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) B. C., Aux rives du Jourdain, in Échos d'Orient, tome I, 12 (1898), pp. 371–378
- (EN) Siméon Vailhé, v. Scythopolis, Catholic Encyclopedia, vol. XIII, New York, 1912
- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, vol. III, Parigi, 1740, coll. 681-694
- Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Vol. 62, pp. 193–195
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 453
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 4, p. 308
- Giorgio Fedalto, Liste vescovili del patriarcato di Gerusalemme. II. Palestina seconda e Palestina Terza, Orientalia Christiana Periodica 49 (1983), pp. 266-267
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La sede titolare nel sito di www.catholic-hierarchy.org
- (EN) La sede titolare nel sito di www.gcatholic.org
- Immagini con ampie didascalie sull'antica diocesi dal sito web Gli Scritti, centro culturale