Armando Fausto Fabi

Armando Fausto Fabi
Armando Fausto Fabi
NascitaGiuliano di Roma, 23 ottobre 1931
MorteKindu, 11 novembre 1961
Cause della morteAssassinato dall'esercito congolese durante una missione di pace
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataAeronautica Militare
CorpoAeronautica Militare
Specialitàelettromeccanico di bordo
Unità46ª Brigata aerea "Silvio Angelucci"
Anni di servizio1950 - 1961
Gradosergente maggiore
GuerreGuerra civile congolese
CampagneOperazione delle Nazioni Unite in Congo
Decorazionimedaglia d'oro al valor militare
Studi militariAccademia Aeronautica
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Armando Fausto Fabi (Giuliano di Roma, 23 ottobre 1931Kindu, 11 novembre 1961) è stato un militare italiano.

Nato in un piccolo borgo sui monti Lepini, era entrato nell'Accademia Aeronautica ed era qualificato come sergente maggiore elettromeccanico di bordo. Faceva parte del contingente dell'Operazione delle Nazioni Unite in Congo inviato a ristabilire l'ordine nello Stato africano durante la crisi del Congo. Era membro dell'equipaggio del C-119 MM51-6049. Tra l'11 novembre 1961 e il 12 fu trucidato assieme ad altri 12 commilitoni in quella che passerà alla storia come l'Eccidio di Kindu. Nel 1994 fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare con la seguente motivazione [1]

Membro dell'equipaggio di un velivolo impegnato in una missione di trasporto aereo nel quadro della partecipazione italiana all'intervento di intermediazione delle Forze dell'ONU nell'Ex-Congo, consapevole dei pericoli cui andava incontro, ma fiducioso nei simboli dell'Organismo internazionale e convinto della necessità di anteporre la costruzione della nascente Nazione all'incolumità personale, sopraffatto da un'orda di soldati sfuggiti al controllo delle forze regolari, percosso gravemente sotto la minaccia delle armi, pur protestando la nazionalità italiana e la neutralità delle parti, preso in ostaggio, veniva fatto oggetto di continue nuove violenze e barbaramente trucidato, offrendo la propria vita per la pacificazione dei popoli e destando vivissima commozione nel mondo intero. Luminoso esempio di estrema abnegazione e di silenzioso coraggio fino al martirio. Kindu, 11 novembre 1961[2] La città di Frosinone gli ha dedicato una strada.

  1. ^ Dal Nastro Azzurro
  2. ^ Pubblicato dalla Gazzetta della Repubblica Italiana n.121 del 26/05/1995