Arpalice (figlia di Climeno)
Arpalice | |
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Nome orig. | Ἁρπαλύκη |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | Femmina |
Arpalice (in greco antico: Ἁρπαλύκη?, Harpalýkē) era figlia di Climeno e di Epicasta.
Del mito di Arpalice esistono però due versioni simili (per genitori e gesta) ma di discendenze familiari diverse e con finali diversi.
Mitologia
[modifica | modifica wikitesto]Nella prima versione (di Igino), suo padre Climeno era il re di Arcadia e si innamorò di lei fino ad averne un rapporto incestuoso e quando il bambino nacque, lei lo uccise per poi servirlo al padre in un banchetto ma il padre, una volta scoperta la natura del cibo servitogli, la uccise[1].
Di questa stessa versione esiste un finale diverso, secondo il quale Arpalice non uccise suo figlio ma un figlio di Climeno (suo fratello quindi) e che gli dèi la punirono trasformandola in un uccello, mentre Climeno s'impiccò[2].
Nella seconda versione (di Partenio di Nicea) il padre Climeno era figlio di Teleo di Argo ed Arpalice aveva due fratelli di nome Idas e Therager.
Il padre, dopo averla promessa in sposa ad Alastore (discendente di Neleo) già in giovane eta, venendola crescere se ne innamorò fino a stringerne una relazione amorosa che durò qualche tempo ma poi, quando Alastore giunse per chederla in moglie e portarla via, Climeno la rapì riportandola indietro e costringendola a vivere con lui come sua moglie.
Arpalice quindi, sconvolta dal trattamento ricevuto dal padre, uccise il fratello minore e lo servì a suo padre in banchetto e gli dei, per sue preghiere o per punizione la mutarono in un uccello, mentre Climeno si uccise[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Igino, Fabulae, 206, 238, 239, 246, 253, 255.
- ^ Arpalice, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 15 gennaio 2014.
- ^ Partenio di Nicea, Erotiche, 8.