Arsenale militare marittimo della Spezia
Arsenale militare marittimo della Spezia | |
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L'ingresso dell'arsenale | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Stato attuale | visitabile il Museo tecnico navale |
Regione | Liguria |
Città | La Spezia |
Coordinate | 44°06′N 9°49′E |
Informazioni generali | |
Tipo | arsenale |
Costruzione | 1862-1869 |
Primo proprietario | Italia |
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L'Arsenale militare marittimo della Spezia è un sito militare ubicato nella zona centro-occidentale del golfo della Spezia, che comprende la struttura manutentiva e la base navale della Marina Militare in cui è d'istanza la prima flotta.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La struttura si estende all'interno del tessuto urbano del centro storico della città della Spezia, coprendo una superficie di quasi 90 ettari. Al suo interno sviluppa un reticolo stradale di circa 13 chilometri, oltre 7 chilometri di banchine che circondano quasi 1,4 milioni di metri quadrati di specchi acquei. Il complesso conta vari accessi, alcuni dei quali attualmente non più accessibili. Due sul lato ponente (Porta Marola e porta Ponente), due sul lato settentrionale (Porta Ospedale e Porta Pegazzano), due sul lato orientale (Porta principale e porta Sprugola).
L'area militare è sostanzialmente divisa in due parti. Le strutture arsenalizie si sviluppa all'interno della linea di costa, con due darsene interne, cinque bacini di carenaggio e decine di edifici. Tali edifici erano officine, funzionali alle lavorazioni di costruzione e manutenzione delle unità navali e caserme per l'acquartieramento degli equipaggi. Oltre la linea di coste sono presenti le infrastrutture portuali, ossia i moli e le banchine di approdo e di stazionamento delle unità della Marina militare, nella darsena Duca degli Abruzzi, delimitata da una scogliera foranea. All'interno della darsena si sviluppano ad Ovest la banchina Lagora, a Nord la banchina Scali, ad Est i moli sommergibili, la banchina Carboni, i moli Varicella.
Accanto all'ingresso principale dell'Arsenale si trova il Museo tecnico navale. Il museo, istituito con l'intento di mantenere vive le tradizioni della marineria, comprende più di 150 modelli di navi ed imbarcazioni, circa 2500 medaglie, 6500 cimeli e 2000 documenti, oltre a 5000 volumi tecnici e storici.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Costruzione
[modifica | modifica wikitesto]Dopo un primo arsenale costruito in città nel XV secolo per le galeee degli Sforza, fu Napoleone Bonaparte a riconsiderare la possibilità di costruire un moderno arsenale nel golfo della Spezia. Del progetto era stato incaricato l'architetto genovese Andrea Tagliafichi. L'esecuzione del progetto, che ne prevedeva la costruzione nella baia del Varignano, non fu mai iniziata. Nel 1812, dopo la realizzazione della cosiddetta strada napoleonica per collegare la costa di ponente con la città, i lavori non proseguìrono. Del lavoro di Tagliafichi resta un'ampia testimonianza nella Memoria sul Golfo di La Spezia redatto dal prefetto Chabrol de Volvic: s'intendeva realizzare una città arsenale di 12.000 abitanti, improntata allo schema ideale della città neoclassica[1].
L'idea dell'Arsenale venne ripresa nel 1857 da Cavour, all'epoca presidente del consiglio e ministro della Marina, che si preoccupò di reperire i fondi necessari ed affidò a Domenico Chiodo, ufficiale del Genio militare, la cura della costruzione della nuova base navale italiana. Il progetto segnò profondamente il territorio spezzino occupando una parte della valle prospiciente il golfo spezzino, con la regimentazione delle sprugole (erano cosiddette le varie risorgive delle acque nella pianura a occidente della città) e la sparizione della parte a mare del centro abitato di San Vito. Durante i lavori vennero rinvenuti resti romani ed alto-medievali oggi esposti nel museo civico.
I lavori, iniziati nel 1862, terminarono il 28 agosto 1869, quando il generale Domenico Chiodo inaugurò formalmente l'impianto non ancora completato, dando il via all'allagamento dei bacini appena costruiti. A protezione dell'Arsenale, della base navale e della città stessa fu poi ampliato il sistema di forti sui crinali del golfo e fu costruita la diga foranea.
Durante la seconda guerra mondiale per la sua importanza strategica l'arsenale fu pesantemente bombardato e venne quasi completamente distrutto, ma grazie a veloci lavori di ristrutturazione tornò ad essere operativo già nel primo dopoguerra.
Nel dopoguerra e per tutto il periodo della guerra fredda l'arsenale è stato sede della I divisione navale.
Oggi
[modifica | modifica wikitesto]Già le vicende della II guerra mondiale avevano dimostrato l'interesse di una base marittima a sud, al centro del Mediterraneo. Ciò ha comportato una notevole perdita di importanza della base spezzina a favore di quelle di Taranto e di Augusta.
Nel 1951 l'Arsenale spezzino contava oltre 12.000 dipendenti civili. Nel 2023 ne contava 390[2].
Altra difficoltà dell'arsenale è l'impossibilità di mantenere un'adeguata riservatezza: l'interno dell'arsenale è perfettamente visibile dalle case adiacenti il suo perimetro e dai monti della parte occidentale del golfo, sebbene le moderne tecnologie rendano ormai superati questi accorgimenti per la sicurezza.
Il futuro
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2022, il Genio della Marina ha avviato la procedura per l'adeguamento della base agli standard NATO, un progetto di l'ampliamento della Darsena Duca degli Abruzzi, di fronte al borgo di Marola, che prevede tre nuove banchine (Varicella, Scali e Lagora) e l'ampliamento dell'unico molo destinato attualmente all'ormeggio di unità della NATO (Varicella), per una spesa complessiva di 354 milioni di euro[3]. Si tratta di un progetto che rientra nel programma Basi blu. Tuttavia tale investimento non investe nessuna area relativa all'Arsenale, ma solo ed esclusivamente le infrastrutture portuali militari (banchine e moli).
Rapporto con la città
[modifica | modifica wikitesto]Lo stravolgimento del territorio
[modifica | modifica wikitesto]Con la costruzione dell'Arsenale nel XIX secolo la città mutò completamente il suo aspetto. Scomparvero quasi del tutto le mura medievali, furono demolite le antiche chiese che sorgevano nella zona che l'Arsenale avrebbe occupato, venne raso al suolo il paesino di San Vito. Fu realizzato un reticolo di nuove arterie urbane come i rettilinei di Viale Italia e Viale Garibaldi e i Giardini pubblici.
La modifica del reticolo idrografico, con la realizzazione del canale che circonda l'Arsenale, contribuì alla scomparsa di un fenomeno tipico locale, le sprugole.
Lo sviluppo della città
[modifica | modifica wikitesto]La costruzione e l'avvio delle attività arsenalizie diede una spinta notevole all'ingrandimento della città ligure. Il quartiere Umbertino, fu tra costruito in relazione all'afflusso migratorio di lavoratori nella città. Per il continuo incremento demografico (115.000 aitanti nel 1930), la città stessa cercò un'espansione edilizia con moderni edifici sulle alture e, verso levante, con sbancamenti e la costruzione di nuovi moderni quartieri.
La presenza dell'Arsenale indusse la nascita di nuove industrie ad esso collegate, la costruzione del porto mercantile e nuovi collegamenti ferroviari. Il rapido sviluppo economico produsse un notevole incremento demografico: dalle 15.300 unità del 1861 la popolazione raggiunse le 70.000 unità alla fine del XIX secolo.
Problematiche ambientali
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2003 è stata avviata un'indagine sulla presenza di una discarica abusiva di sostanze tossiche (tra le quali coibentazioni in amianto, accumulatori contenenti piombo, cadmio ed uranio impoverito) nell'area dell'Arsenale detta "campo in ferro", sul mare e a ridosso delle case; l'area è stata sottoposta a sequestro da parte della Magistratura, ma il procedimento si è concluso senza individuare responsabilità penali[4].
Nei fondali del vicino canale Lagora, secondo alcune analisi dell'Arpal, sono depositati idrocarburi, zinco, mercurio e metalli pesanti. La notizia può avere rilievo nel contesto di un'area che è sospettata di ospitare numerose sostanze tossiche.
Rischi sono stati legati anche al transito e all'attracco in passato di sottomarini nucleari. Il piano d'emergenza in caso di incidente non è mai stato comunicato alle autorità civili ed alla popolazione. In almeno un caso la stampa locale ha sollevato l'attenzione su un possibile incidente ad un sottomarino statunitense ormeggiato presso la diga foranea, ma la notizia non ha avuto alcuna conferma.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Guida d'Italia, Liguria, Touring Club Italiano
- ^ 978-88-946923-6-5 William Domenichini, Il golfo ai poeti (no basi blu), La Spezia, Glass Bell, 2024.
- ^ La Spezia Base Blu, il progetto che rivoluzionerà la darsena maggiore, su cittadellaspezia.com, 11 gennaio 2023.
- ^ Parte dei rifiuti nella discarica è stato rimosso. Attualmente l'area è ricoperta da un geotessuto, permanendo una quantità di rifiuti industriali che è stata quantificata in circa 30.000 tonnellate.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- William Domenichini, Il golfo ai poeti. No basi blu, 1ª ed., GlassBell, 2023, ISBN 978-88-946923-1-0.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Guglielmo Acton
- Giacinto Pullino
- Camillo Candiani
- Arsenale militare marittimo di Taranto
- Arsenale militare marittimo di Augusta
- Arsenale di Venezia
- Ferrovia dell'Arsenale
- Marola (La Spezia)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'arsenale militare marittimo della Spezia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La Spezia: arsenale e lazzaretto, su paolapresciuttini.it. URL consultato il 28 gennaio 2022.
- Pagina nel sito della Marina, su marina.difesa.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 128558140 · LCCN (EN) no2010057209 |
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