Arturo Burato

Arturo Burato

Sindaco di San Bonifacio

Deputato dell'Assemblea Costituente
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CollegioVerona
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaI, II
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CircoscrizioneVeneto
CollegioVerona
Incarichi parlamentari
  • Componente della IX Commissione (Agricoltura e alimentazione) - I e II legislatura
  • Componente della XI Commissione (Lavoro e previdenza sociale) - I legislatura
  • Componente della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 1762: "Delegazione al Governo di emanare norme sulle attività produttive e sui consumi" - I legislatura
  • Componente della Commissione speciale per l'esame della proposta di legge Fadda ed altri n. 1513: "Sistemazione in Sardegna della sovrappopolazione di altre regioni mediante valorizzazione delle risorse agricole ed industriali dell'isola. Istituzione dell'opera per la valorizzazione della Sardegna" - I legislatura
  • Componente della VIII Commissione (Trasporti) - II legislatura
  • Componente della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 618: "Attuazione di iniziative intese ad incrementare la produttività" - II legislatura
  • Componente della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 1703: "Conversione in Legge del Decreto Legge 21 giugno 1955, n. 492, recante provvedimenti a favore degli agricoltori e degli allevatori sardi danneggiati dalla siccità" - II legislatura
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studioScuola primaria
Professioneagricoltore

Arturo Burato (Montebello Vicentino, 17 ottobre 1898San Bonifacio, 25 ottobre 1967) è stato un politico italiano.

Nato a Montebello Vicentino, a cinque anni si trasferì con la famiglia a San Bonifacio. Dopo aver conseguito la licenza elementare dovette contribuire all'economia familiare come contadino. Fin da giovane fu introdotto negli ambienti della cooperazione cattolica e partecipò alle attività della compagnia teatrale locale.

A diciassette anni partecipò alla prima guerra mondiale come volontario, meritando la medaglia al valore di bronzo. A partire dal 1922 ricoprì la carica di segretario politico del Partito Popolare di San Bonifacio. Durante il ventennio fascista, poiché non aderiva alle idee del regime, fu emarginato dall'attività politico-amministrativa. Nel frattempo si sposò con Teresa Carrarini (1928) e si dedicò al lavoro agricolo.

Verso la fine della seconda guerra mondiale aderì al movimento partigiano e diede ospitalità a soldati alleati e a disertori tedeschi in fuga. Quando le truppe tedesche abbandonarono il paese, il primo maggio 1945, fu proclamato sindaco di San Bonifacio dal Comitato di Liberazione Nazionale. Fu rieletto nel 1946 e rimase in carica fino al 1953. Il 2 giugno 1946 fu eletto deputato all'Assemblea Costituente; fu rieletto alle elezioni politiche del 1948 e rimase in carica fino al 1953. Rinunciò in seguito agli impegni presso la capitale, poiché lo tenevano troppo tempo lontano da casa.

Da sindaco di San Bonifacio, primo del dopoguerra, realizzò importanti opere pubbliche, come la Cantina Sociale, il metanodotto, lo stadio, l'ampliamento dell'ospedale, il potenziamento dei servizi ferroviari.

Negli anni sessanta si occupò della gestione dell'ospedale, ricoprendone la carica di presidente, e fu presidente provinciale dell'Unione coltivatori diretti e del Consorzio Ortofrutticolo di Belfiore d'Adige.

  • Dizionario Biografico dei Veronesi, Verona, Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, 2006.

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