Attilio Andreoli
Attilio Andreoli (Milano, 7 aprile 1877 – Milano, 10 novembre 1950) è stato un pittore italiano, appartenente alla corrente artistica della Scapigliatura.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Milano[1][2] e cresciuto a Chiari, rimasto orfano di padre nel 1893 si trasferisce a Milano[3], dove è allievo di Giuseppe Bertini, Vespasiano Bignami[4] e Cesare Tallone all’Accademia di Brera, della quale sarà socio onorario[5].
Partecipa alle più importanti esposizione del tempo, ricevendo numerosi premi a testimonianza del suo notevole talento nella pittura. L'interesse per l'arte scema dopo il 1925, quando si ritira a vivere presso Cannobio e partecipa per l'ultima volta all'Esposizione di Brera.
Muore a Milano il 10 Novembre 1950[6].
Tra gli allievi, Renzo Bongiovanni Radice[7], Marte Morselli[8], Enrico Felisari, Umberto Ziveri e il genovese Ettore Mazzini.
Principali esposizioni
[modifica | modifica wikitesto]- 1894, esordio alla Triennale di Milano del 1894 con il soggetto storico-biblico Luceat ei;
- 1898, Esposizione di Belle Arti di Torino con il pastello Gioia e dolore;
- 1900, si aggiudica il Premio Fumagalli all'Esposizione di Brera con Rispha che protegge i corpi dei suoi figli;
- 1901, Biennale di Venezia con L'onomastico del parroco, poi donato alla Galleria d'Arte Moderna di Milano[9];
- 1903, conquista il Premio Gavazzi di quattromila lire con Cristo che giudica l’adultera, donata ai Musei Civici del Castello Sforzesco di Milano[10][11]: nello stesso anno compie un ciclo di decorazioni murali nel Santuario di Sant'Antonio di Padova a Milano;
- 1906, Mostra nazionale di belle arti di Milano con il trittico Lotta di elementi;
- 1914, Esposizione di Brera con Rivelazioni;
- 1916, Esposizione di Brera con Le glorie del nonno;
- 1917, si aggiudica una medaglia d’oro all'Esposizione di Brera con La Violinista, seguita dalle affermazioni nei Premi Fumagalli e Gavazzi;
- 1920, si aggiudica una medaglia d’oro all'Esposizione di Brera con Solo amore e luce ha per confine[12]: nell'occasione, espone anche Ritratto del sig. ing. Cesa Bianchi.
- 1935, Esposizione di Brera con Letterina al Bambino Gesù, Libro Santo e Studio di testa[13].
Stile
[modifica | modifica wikitesto]Inizialmente dedito alla riproduzione di soggetti biblici e storici vicina al realismo lombardo di secondo Ottocento, nella sua maturità si dedica alla pittura di genere e alla ritrattistica.
A livello stilistico molto vicino alla corrente della Scapigliatura e al Simbolismo di Gaetano Previati, è peculiare il suo utilizzo esclusivo della spatola, senza rifiniture a pennello, con l'ottenimento di effetti di colori compatti e di smalto.
Opere principali
[modifica | modifica wikitesto]- San Luigi Gonzaga davanti al Sacro Cuore (1885), olio su tela, Pinacoteca Repossi, Chiari[14];
- Ritratto di Giovanni Mazzotti Biancinelli e della sua famiglia (1901), olio su tela, Pinacoteca Repossi, Chiari[15];
- Ritratto di Maria Lombardi (1901), olio su tela, Pinacoteca Repossi, Chiari[16];
- Ritratto di Luigi Cogi (1901-1902), olio su tela, Pinacoteca Repossi, Chiari[17];
- Ritratto di Maria Luisa Zinelli Cogi (1901-1902), olio su tela, Pinacoteca Repossi, Chiari[18];
- Ritratto della contessa Paolina Faglia vedova Terinelli (1902), olio su tela, Pinacoteca Repossi, Chiari[19];;
- Allegoria in memoria di Maria Baccalini (1916), olio su tela, Raccolte d'arte dell'Ospedale Maggiore, Milano;
- La violinista (1917), olio su tela, collezione privata;
- Testa di fanciulla (1915-1925), acquerello, Galleria Giannoni, Novara[20];
- La giovane musicista (1920), olio su tela, collezione privata;
- Ritratto dello scultore Canova (1920-1930), olio su tela, Galleria Giannoni, Novara[4];
- Autoritratto (1921), olio su tela, Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza;
- Ritratto di giovinetta (1925-1935), pastello e carboncino su carta, collezione privata;
- Ritratto di Emilio Rizzi (1926-1927), olio su tela, Raccolte d'arte dell'Ospedale Maggiore, Milano;
- Domenico Cesa Bianchi con gli allievi (1933), olio su tela, Raccolte d'arte dell'Ospedale Maggiore, Milano.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Molte fonti citano come luoghi di nascita il paese bresciano di Chiari, dove in realtà si trasferisce da bambino con la famiglia e di morte l'abitato di Cavaglio, nel Verbano, dove ha trascorso gli ultimi anni di vita.
- ^ Giuseppe Bertini, il grande maestro dell'Ottocento a Brera, Vincenzo Vicario, 1997, pp. 170
- ^ Milano illustrata: Cose, persone. Ernesto Marini, su digitami.it. URL consultato il 4 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2022).
- ^ a b Ritratto dello scultore Canova, su galleriagiannoni.it. URL consultato il 25 febbraio 2022.
- ^ MILANO SCELTA: Guida della società milanese Società Editrice della Milano Scelta, Milano, 1905, pp. 8
- ^ Pallas. International Art and Archaeology News Bulletin, 1950, pp. 227
- ^ Renzo Bongiovanni Radice e Adolfo Pini, su storiemilanesi.org. URL consultato il 25 febbraio 2022.
- ^ Morselli Marte, su enciclopediabresciana.it. URL consultato il 4 marzo 2022.
- ^ L'ONOMASTICO DEL PARROCO, su asac.labiennale.org. URL consultato il 25 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2022).
- ^ Ars et labor rivista mensile illustrata, Anno 66, Volume II, Ricordi Editori, luglio 1911, pp. 873
- ^ Cristo e l'adultera, su notedipastoralegiovanile.it. URL consultato il 4 marzo 2022.
- ^ Esposizione Nazionale d'Arte 1922 Società per le Belle Arti di Brera, Milano, 1922, pp. 8
- ^ Esposizione Sociale 1932 Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, Milano, 1932, pp. 58
- ^ San Luigi Gonzaga davanti al Sacro Cuore, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 25 febbraio 2022.
- ^ Ritratto di Giovanni Mazzotti Biancinelli e della sua famiglia, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 25 febbraio 2022.
- ^ Ritratto di Maria Lombardi, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 25 febbraio 2022.
- ^ Ritratto di Luigi Cogi, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 25 febbraio 2022.
- ^ Maria Luisa Zinelli Cogi, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 25 febbraio 2022.
- ^ Ritratto della contessa Paolina Faglia vedova Terinelli, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 25 febbraio 2022.
- ^ Testa di fanciulla, su galleriagiannoni.it. URL consultato il 25 febbraio 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mirella Poggialini Tominetti, Considerazioni sulla Mostra delle incisioni del secondo ottocento all'Ambrosiana, 1971, pp. 305-308, Vol. 16, Vita e Pensiero, Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano;
- Riccardo Lonati, Dizionario dei pittori bresciani, 1980, Zanolli, Brescia;
- Mauro Corradini, Il ‘900 clarense. Artisti clarensi della prima metà del '900, GAM Editrice, Chiari, 1994.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Attilio Andreoli
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Renata Cipriani, ANDREOLI, Attilio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 3, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 96035649 · Europeana agent/base/143897 · ULAN (EN) 500053449 |
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