Attilio Barion
Attilio Barion (Arquà Polesine, 1877 – 1933) è stato un editore italiano, fondatore nel 1908 a Sesto San Giovanni di una casa editrice, dapprima in società come Edizioni Madella,[1] poi dal 1918 come "A. Barion", e in seguito come A. Barion Casa per edizioni popolari.
Attività
[modifica | modifica wikitesto]Pubblicò i libretti delle opere, in concorrenza con Ricordi[2] Attilio Barion era molto attento ad utilizzare le opportunità accordate dalla legge sul diritto d'autore allora vigente della licenza obbligatoria[3] riuscendo così a pubblicare a prezzi concorrenziali i libretti più famosi.
Oltre che a titoli destinati al grande pubblico come Carolina Invernizio, pubblicò i classici a prezzo contenuto. Curò la diffusione della letteratura italiana anche nei luoghi di emigrazione come il Sud America, in particolare l'Argentina.
Fu il primo editore a pubblicare le opere complete di Francesco De Sanctis, affidate alla curatela di Luigi Galeazzo Tenconi,[4] e collaborò con l'Istituto per le biblioteche scolastiche e popolari. Fu definito l'editore tipo delle bancarelle[5] che, trasformò in un efficace mezzo di diffusione della cultura negli ambienti popolari, in contrapposizione ad una visione elitaria del mondo dell'editoria. Dopo la sua morte la casa editrice fu retta dalla moglie[6], per confluire poi nella Mursia.[7]
Libretti d'opera
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Felici Novecento
- ^ I libretti Barion erano stampati su carta economica, senza illustrazioni nella copertina, ma costavano 50 centesimi contro un prezzo di una lira dei libretti editi da Ricordi
- ^ Secondo la legge sul diritto d'autore allora vigente dopo 40 anni c'era la possibilità di pubblicare i testi pagando agli autori il compenso del 5% del prezzo di copertina
- ^ Luigi Galeazzo Tenconi seguì la curatela delle opere della letteratura italiana e tradusse molte opere delle letterature straniere
- ^ FormigginiDizionarietto rompitascabile degli editori
- ^ La fabbrica del libro, Volumi 3-4
- ^ Biblioggi
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cristina Brambilla, Attilio Barion: l'impegno della divulgazione delle edizioni popolari nel volume Stampa e piccola editoria tra le due guerre a cura di Ada Gigli Marchetti e Luisa Finocchi. Milano. Franco Angeli, 1997, p. 495
- Udienza 5 luglio 1932; Pres. ed est. Bonicelli; Barion (Avv. Foà, Marrubini) c. Salgari (Avv. Jarach), su jstor.org.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Attilio Barion
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Barión, Attilio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Attilio Barion, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C..
- Storia dell'editoria nell'Italia contemporanea a cura di Gabriele Turi, su books.google.it.
- Musicologia, su musicologia.unipv.it. URL consultato il 2 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2014).
- Sito editore Barion, su barion.org. URL consultato il 17 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2013).