Augustin Jordan

Augustin Marie Camille Jordan
NascitaParigi, 10 dicembre 1910
MorteSaint-Léger-sous-Beuvray, 24 marzo 2004
Dati militari
Paese servitoFrancia (bandiera) Francia
Francia libera (bandiera) Francia libera
Forza armataFanteria
ArmaFrancia (bandiera) Armée de terre
Francia libera (bandiera) FAFL
Anni di servizio1929-1962
GradoComandante
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Siria (1941)
Decorazionivedi qui
Pubblicazionivedi qui
dati tratti da Augustin Jordan[1]
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Augustin Marie Camille Jordan (Parigi, 10 dicembre 1910Saint-Léger-sous-Beuvray, 24 marzo 2004) è stato un militare e ambasciatore francese, paracadutista dello Special Air Service britannico nel corso della seconda guerra mondiale, decorato con l'Ordre de la Libération[2].

Nacque a Parigi, nel VII arrondissement, il 10 dicembre 1910, figlio di Jean Luis, segretario generale della Banca franco-serba.[N 1] e di Marie Augustine Blanchet.[1] Dopo aver compiuto gli studi in lettere e giurisprudenza al Collège Stanislas, si laureò in diritto pubblico ed economia politica alla Scuola Libera di Scienze Politiche.[1] Prestò servizio militare nell'Armée de terre in cavalleria (1931-1932) presso il 4° Dragons Portés a Verdun, e poi divenne collaboratore di Louis Joxe al Centro di studi di politica estera e di Pierre Brossolette all'Europe Nouvelle dal 1934 al 1937.[1][2] Nel dicembre 1937 fu nominato segretario generale del Comitato centrale degli industriali a Casablanca, Marocco.[1] Nel 1939 fu mobilitato a Marrakech come maresciallo nel 2º Reggimento Spahis marocchini che prese posizione nelle Ardenne dal novembre 1939 al gennaio 1940.[1] Frequentò un corso per aspirante ufficiale a Saumur e, promosso ufficiale, fu inviato nuovamente a Marrakech.[1] Il 18 giugno 1940 ascoltò l'appello del generale Charles de Gaulle agli ufficiali francesi per continuare a combattere contro i tedeschi e ottiene rapidamente di essere smobilitato.[1] Dopo aver ottenuto un visto spagnolo, via Tangeri e Gibilterra, si unì alle Forces françaises libres a Londra il 19 settembre 1940, dopo un viaggio di tre settimane.[1][2] Fino al febbraio 1941, lavorò inizialmente nei servizi civili a Carlton Gardens (quartier generale delle FFL), dove, in particolare con Joseph Hackin e Pierre Olivier Lapie, lavorò alla costituzione dei primi comitati della Francia libera che apparvero in tutto il mondo dall'estate 1940, a sostegno dell'azione del generale de Gaulle. Desiderava un incarico in una unità da combattimento e nel maggio 1941 entrò a far parte del 2° Ufficio di Stato Maggiore della 1ª Brigata FFL posta agli ordini del generale Paul Legentilhomme.[1] Nel giugno 1941 prese parte alla campagna di Siria contro le forze di Vichy al comando del generale Henri Dentz.[1][2]

Dal luglio al dicembre 1941 fece parte dello stato maggiore della Siria del Sud (Damasco), e poi si unì ai ranghi della 1ª Compagnia cacciatori paracadutisti delle Forces aériennes françaises libres (futuro 2º Reggimento cacciatori paracadutisti) come tenente e ufficiale in seconda.[1] Dopo aver stazionato a Beirut e Damasco, il 2 gennaio 1942 l'unità si stabilì a Kabret, sulle rive del canale di Suez.[1] Era integrata nella Brigata dello Special Air Service comandata dal maggiore David Stirling.[1][2] Le SAS francesi divennero le French Squadron e si distinsero con violente incursioni compiute nelle retrovie nemiche e sugli aeroporti tedeschi, ottenendo risultati di grande rilievo; a Creta, nel giugno 1942, e, contemporaneamente, in Libia dove lui e i suoi uomini operarono attaccando gli aeroporti di Derna-Martuba.[1]

Il mese successivo, ai suoi ordini, il mese successivo le SAS francesi operarono in Cirenaica, distruggendo numerosi aerei tedeschi e depositi di munizioni a terra.[1][2] Nell'agosto 1942 fu promosso capitano.[1] A settembre comandò il distaccamento francese che avrebbe dovuto operare contro il porto di Bengasi, ma scoperta dai servizi segreti nemici, l'operazione fallì.[1] In Tunisia, il 27 gennaio 1943, durante un'incursione dietro le linee nemiche, fu fatto prigioniero mentre cercava di rientrare nelle linee alleate.[1][2] Inviato in Germania fu rinchiuso nel castello di Colditz, vi trovò il maggiore Stirling e il capitano Bergé, il primo capo dei paracadutisti francesi catturato a Creta nel giugno 1942.[1] Rilasciato nell'aprile 1945 concluse la guerra con il grado di comandante.[1] Dopo la fine del conflitto entrò al Ministero degli Affari Esteri come primo segretario.[1] Dopo due primi incarichi ad Atene e a Bonn, nel 1954 fu nominato capo di gabinetto di Christian Fouchet, Ministro degli Affari tunisini e marocchini nel governo Pierre Mendès-France. L'anno successivo divenne direttore dell'amministrazione centrale del Ministero degli Affari Esteri.[2] Concluse la sua carriera diplomatica come ambasciatore francese a Varsavia (1970-1973), e poi a Vienna (1973-1975).[1][2] Si spense il 24 marzo 2004 a Saint-Léger-sous-Beuvray (Saône-et-Loire) dove è sepolto.[1][2]

Compagnon de la Libération - nastrino per uniforme ordinaria
— 26 marzo 1943.

Onorificenze estere

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Pubblicazioni

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  • Une lignée de huguenots dauphinois et ses avatars. Les Jordan de Lesche-en-Diois du xvie au xxe siècle, Éditeur Soprep, 1983.
  1. ^ Suo nonno era professore di matematica al Collège de France.
  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x Ordre de la Liberation.
  2. ^ a b c d e f g h i j Le Monde.
  • (FR) Jean-Christophe Notin, 1061 Compagnons: histoire des Compagnons de la Libération, Paris, Éditions Perrin, 2000, ISBN 2-262-01606-2.
  • (EN) David Portier, Les parachutistes SAS de la France libre: 1940-1945, Nimrod, 2010.
  • (FR) Vladimir Trouplin, Dictionnaire des Compagnons de la Libération, Elytis, 2010, ISBN 2-35639-033-2.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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