Augusto Benvenuti
Augusto Benvenuti (Venezia, 8 gennaio 1839 – Venezia, 7 febbraio 1899) è stato uno scultore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Di estrazione estremamente umile, manifestò precoci doti artistiche da autodidatta[1] e la famiglia lo inviò ad un artigiano che gli insegnò l'intaglio in legno, passando successivamente alla scultura in marmo e in bronzo.[2]
La sua opera più pregevole è senz'altro il monumento al Giorgione di Castelfranco Veneto (1878) ma raggiunse la celebrità con un mezzo busto raffigurante l'Innominato (1881). Grazie a questo gli furono commissionati numerosi monumenti destinati a paesi e città del Veneto.[2] Del 1885 è il monumento all'Esercito Italiano, collocato a Venezia lungo la riva degli Schiavoni, in memoria del lavoro svolto dalle truppe italiane durante l'inondazione padana del 1882. Ancora per la città lagunare realizzò il Monumento a Giuseppe Garibaldi (1887) mentre a Vicenza realizzò nel 1880 quello a Vittorio Emanuele II. Sue anche le statue decorative che ornano il frontone del Teatro di Fiume.[1][2] Per la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo eseguì i monumenti di Domenico Moro e dei Fratelli Bandiera.[1]
Per il Panteon veneto di Palazzo Loredan a Venezia realizzò i busti in marmo di Giovanni Caboto (1881), Giambattista Tiepolo (1884), Paolo Veronese (1888) e Samuele Romanin (1896).[1]
Nonostante i successi, morì in condizioni di assoluta povertà.[2]
Criticato da André Michel per la sua resa eccessivamente fredda, per quanto precisa, in tempi più recenti il Benvenuti è stato rivalorizzato da Marchiori (1960) per il suo gusto bozzettistico specialmente nelle scene di vita popolare.[2]
Esposizioni
[modifica | modifica wikitesto]Oltre all'esposizione nell'allora nuova sede della Galleria d'arte moderna di Venezia a Ca' Pesaro, in cui ancora oggi si trovano suoi ritratti acquistati dalla Galleria stessa:[2]
- Dal 1880: Promotrice di Belle Arti, Torino (Il guerriero dell'avvenire)[1]
- 1882 e 1888: Londra[1]
- 1884: Esposizione Generale Italiana, Torino (Cleopatra)[1]
- 1888: Vienna (Berta che fila)[2]
Numerose opere minori comparvero in mostre ed esposizioni veneziane.[senza fonte]
Opere in collezioni pubbliche
[modifica | modifica wikitesto]L'innominato al Museo Revoltella e la terracotta L'avvocato Azzeccagarbugli fa restituire i polli a Renzo (1892) al Museo civico di Belluno.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Elda Fezzi, BENVENUTI, Augusto, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 8, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1966. URL consultato il 7 febbraio 2014.
- Alfonso Panzetta, Nuovo dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, Torino, Ad Arte, 2003, p. 84, ISBN 88-89082-00-3.
Altri progetti
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