Aurelio Fierro

Aurelio Fierro
Aurelio Fierro
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenereMusica leggera
Canzone napoletana
Periodo di attività musicale1951 – 2003
EtichettaDurium, King
Album pubblicati14
Studio14
Aurelio Fierro

Consigliere comunale di Napoli
con delega alle Arti e allo Spettacolo
Durata mandato16 novembre 1970 –
1º agosto 1974

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana

Aurelio Fierro (Montella, 13 settembre 1923Napoli, 11 marzo 2005) è stato un cantante e attore italiano.

Era originario di Montella, in provincia di Avellino, appartenente a una famiglia di costruttori. A Montella uno zio aveva aperto nel 1932 un cinema-teatro. Era cugino del politico locale Attilio Fierro.

Si laureò negli anni quaranta in Ingegneria, ma nel 1951 vinse un concorso di voci nuove, primo su 600, che gli consentì di firmare un contratto con la Durium, con cui avrebbe poi inciso una serie di canzoni in lingua napoletana e in italiano. Nel 1953 vinse con Rose, poveri rrose! il primo Festival di Castellammare di Stabia. Questo lo spinse a lasciare la professione di ingegnere per potersi dedicare alla musica. Il suo primo successo fu Scapricciatiello. Nel 1956 vinse il Festival di Napoli con Guaglione. La canzone gli diede fama internazionale, anche grazie alle numerose tournée che compì in USA e Canada. Fu tradotta in diverse lingue e la versione francese, Bambino, lo portò l'anno dopo all'Olympia di Parigi per 3 settimane, dal 22 maggio all'11 giugno, con un enorme successo, tanto che gli fu chiesto di prorogare lo show, ma l'imminente nascita del primo figlio gli impedì di rimanere. Raggiunse la grande popolarità nel 1957 con Lazzarella, scritta da Domenico Modugno. La canzone divenne colonna sonora dell'omonimo film in cui Fierro recitava al fianco di Luigi De Filippo, Tina Pica e Domenico Modugno.

Partecipò a sei Festival della canzone italiana di Sanremo (1958, 1959, 1961, 1962, 1963 e 1964) e a diverse edizioni del Festival di Napoli, vincendone quattro (1956, 1958, 1961, 1969) oltre a ottenere sei secondi e due terzi posti. Partecipò anche a varie edizioni di Canzonissima, ottenendo la vittoria nell'edizione del 1957 (chiamata Voci e volti della fortuna) con il brano Scapricciatiello. Una delle sue canzoni più note è 'A pizza, scritta da Alberto Testa e presentata al Festival di Napoli 1966, in coppia con Giorgio Gaber. Nel 1961 partecipò al Giugno della Canzone Napoletana.

Aurelio Fierro a Canzonissima 1968

Recitò in vari film, al fianco di Tina Pica, Pupella Maggio, Nino Manfredi, Sylva Koscina, Terence Hill. Tra gli altri, Caporale di giornata, Quel tesoro di papà, Ricordati di Napoli, Lazzarella, Serenatella sciuè sciuè. Nel 1996 interpretò il padre di Iaia Forte in Luna e l'altra di Maurizio Nichetti, film candidato quell'anno al Golden Globe.

Fu anche discografico, fondando e dirigendo l'etichetta discografica King, che ebbe tra i primi anni sessanta e la prima metà degli anni settanta importanza anche a livello nazionale, con gli artisti di punta Peppino Gagliardi e Enzo Del Forno.

Negli anni settanta fu consigliere comunale di Napoli per la Democrazia Cristiana.[1][2] Nel 1972 si candidò alla Camera sempre con la DC, ottenendo ben 21.500 preferenze, che non furono però sufficienti ad essere eletto. Nel 1976, per commemorare la scomparsa del compositore Salvatore Mazzocco, la casa discografica Durium dedicò a quest'ultimo l'album La Napoli di Salvatore Mazzocco: cantano Aurelio Fierro, Mirna Doris, Mario Trevi.[3]

Studioso della cultura e delle tradizioni partenopee, avrebbe voluto fondare un museo della canzone napoletana con annesso piccolo teatro per turisti, ma il progetto non andò in porto. Riuscì invece a pubblicare una Grammatica della lingua napoletana e, per la Rusconi con prefazione di Antonio Ghirelli, un libro di Fiabe e leggende napoletane.

Gigi D'Alessio, Mario Trevi e Aurelio Fierro nel 1998

Per tutti gli anni novanta fu impegnato nella stesura di una Enciclopedia storica della canzone in quattro volumi, che non riuscì a dare alle stampe. Nel 1986 aprì a Napoli, con la moglie, un ristorante[4] e, nel 1996, una pizzeria.

Nei mesi di novembre e dicembre del 2000 fu in tournée in Giappone in 30 città per aprire l'anno di "Italy in Japan" e, visto il successo ottenuto, fu chiamato a chiudere l'anno con un'altra tournée in 18 città giapponesi. Nel 2002, con una delle sue ultime esibizioni, partecipò al premio Carosone. Morì nel 2005 colpito da ictus, e fu sepolto nella cappella di famiglia nel cimitero di Montella.[5]

Il 27 settembre 2024, su Rai 3, Fierro è presente nel docufilm 'O Festivàl, dove, con artisti come Claudio Villa, Nunzio Gallo, Domenico Modugno, Ornella Vanoni, Mario Trevi e Peppino Di Capri, è testimone del Festival di Napoli attraverso filmati storici.[6]

Aurelio Fierro in Quel tesoro di papà (1959)
  • Grammatica della lingua napoletana con prefazione di Antonio Ghirelli, Rusconi Libri, 1989
  • Fiabe e leggende napoletane, Rusconi Libri, 1995
  • Antonio Sciotti, I Divi della Canzone Comica, Arturo Bascetta Editore 2021, Napoli. Pag. 101-110
  • Antonio Sciotti, Enciclopedia del Festival della Canzone Napoletana 1952-1981, Luca Torre Editore 2011, Napoli. Pag. 303-305

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