Baldassarre Mongenet
Baldassarre Mongenet | |
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Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 28 dicembre 1870 – 22 marzo 1885 |
Legislatura | dalla XI (nomina 1º dicembre 1870) alla XV |
Tipo nomina | Categorie: 3, 21 |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 18 febbraio 1861 – 13 febbraio 1867 |
Legislatura | VIII, IX |
Gruppo parlamentare | Destra |
Collegio | Verrès |
Durata mandato | 29 settembre 1867[1] – 2 novembre 1870 |
Legislatura | X |
Gruppo parlamentare | Destra |
Collegio | Ivrea |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno di Sardegna | |
Durata mandato | 2 aprile 1860 – 17 dicembre 1860 |
Legislatura | VII |
Gruppo parlamentare | Destra |
Collegio | Verrès |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza |
Professione |
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Baldassarre Mongenet (Carema, 7 luglio 1811 – Carema, 22 marzo 1885) è stato un politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Carema il 7 luglio 1811 dal duca François Balthazard de Mongenet de Renaucourt, di antica famiglia nobile d'oltralpe originaria di Vesoul in Franca Contea, e da Angela Ingegnati. Il padre era da poco tornato in Italia dalla Francia e aveva acquistato il 12 febbraio 1807, assieme al fratello Jean Gaspard, le ferriere di Pont-Saint-Martin da Domenico Vitale Gastaldi.
Baldassarre Mongenet fu l'ultimo capitano delle Industrie Ferriere Mongenet create dapprima in Francia dal nonno Richard, maître de forges nell'Alta Saona, consigliere di Luigi XVI e da questi creato nel 1779 duca di Renaucourt, feudo da lui acquistato in quanto ricco di una miniera di ferro.
Durante la rivoluzione francese, nel 1792 il nonno, che era stato esponente del partito realista, si era trasferito in Piemonte per militare nell'esercito sardo presso la guarnigione di Cuorgnè col grado di Luogotenente del Re di Sardegna; con lui erano venuti in Italia anche i figli Jean Gaspard e François Balthazard che avevano una società per lo sfruttamento delle fonderie di La Praz e nel 1793 avevano acquistato una piccola fonderia a Canischio dove iniziarono a produrre palle da guerra per l'esercito sardo. Con l'invasione del Piemonte e la sua successiva annessione alla Francia, nel 1796 i Mongenet preferirono tornare nella madrepatria a Villersexel e vendettero la fonderia.
Solo nel 1807 François Balthazard de Mongenet de Renaucourt decise di ritornare in Italia per esercitarvi la sua industria, insignito per i suoi meriti industriali dal re Carlo Alberto dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Prediligendo Baldassarre tra gli altri sedici figli, lo avviò subito nell'industria siderurgica mandandolo a studiare in Francia i nuovi processi di fusione a gas per poi introdurli in Piemonte nella sua fiorente industria, unica in Piemonte ad avere una filiera completa di proprietà: miniere (Traversella ed altre), torbe per il combustibile (il lago Coniglio) e fonderie (la principale a Pont-Saint-Martin). Fu il primo ad introdurre in Italia la tecnica del laminaggio del ferro nel 1843.
Oltre che all'industria siderurgica Baldassarre si dedicò all'attività bancaria e alla politica; fece parte della camera elettiva nella VII, VIII, IX e X legislatura, rappresentando nelle tre prime il collegio di Verrès e nell'ultima quello di Ivrea. Di sentimenti liberali, fu amico di Camillo Cavour il quale, nei suoi discorsi parlamentari, lo menziona come «il principale dei fabbricanti di metalli della Valle d'Aosta». Combatté accanto a Cavour tutte le battaglie parlamentari per le Guerre Risorgimentali, battendosi per la unità d'Italia.
Nominato senatore da Vittorio Emanuele II, a causa degli impegni di lavoro nelle sue aziende (in quegli anni aveva riattivato la miniera di Cogne) partecipò poco ai lavori parlamentari dell'XI legislatura. Sposatosi due volte ebbe cinque figli, tre dal primo matrimonio: Lydia, Luigi e Gaspare e due dal secondo con Giuseppina Ricciardi: Riccardo e Maria Camilla.
Morì a causa di una crisi cardiaca a Pont-Saint-Martin il 22 marzo 1885 alle ore 10 del mattino; con lui morì anche la secolare industria Mongenet in quanto nessuno dei suoi figli ereditò la capacità paterna, sicché a soli sette anni dalla sua morte, il 31 gennaio 1892, furono chiuse le ferriere. Pont-Saint-Martin conserva ancora il ricordo della famiglia Mongenet e recentemente ha fatto erigere un monumento a ricordo del padre di Baldassarre: François Balthazard.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Elezione in corso di legislatura.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A. Lemercier, La Sidérurgie en Haute-Saône XVIII-XIX siècle, Salsa 1983, pp. 53,69
- J. Girardot, Le département de la Haute-Saône pendant la révolution, t. III, Salsa 1973, p. 289
- Gazzetta di Torino, 2 aprile 1985
- Mario Abrate, Lo sviluppo della siderurgia e della meccanica nel regno di Sardegna dal 1831 al 1861, 1960
- Mario Abrate, L'industria metallurgica in Europa nella prima metà del secolo XIX.1958
- Camillo di Cavour, Opere politico-economiche, 1860, p. 130
- Rassegna storica del risorgimento-Istituto per la storia del Risorgimento Italiano, 1929, p. 619
- Rosario Romeo, Breve storia della grande industria italiana, 1962, p. 42
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Baldassarre Mongenet
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Baldassarre Mongenet, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- MONGENET Baldassarre, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.