Belli e dannati (film)
Belli e dannati (My Own Private Idaho) è un film del 1991 diretto da Gus Van Sant con protagonisti Keanu Reeves e River Phoenix che per l'interpretazione ha vinto la Coppa Volpi come miglior attore e un Independent Spirit Award.
La pellicola è una libera interpretazione del celebre dramma storico Enrico IV di William Shakespeare.[1][2]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Mike Waters e Scott Favor sono due giovani tossicomani di Seattle che per vivere si prostituiscono, vendendosi sia a uomini sia a donne. Mike è omosessuale e ha gravi problemi di narcolessia; abbandonato da bambino in circostanze misteriose, ha sempre vissuto con l'ossessione di ritrovare la madre, che spesso appare nei suoi sogni. Scott è il figlio ribelle del sindaco di Portland, nell'Oregon, e dedica gran parte del suo tempo a mettere in imbarazzo il padre, scandalizzato dal suo stile di vita, e si occupa dell'amico Mike quando questi ha una delle sue crisi. Scott e Mike si accompagnano ad altri prostituti e drogati della città, capeggiati da Bob Pigeon, il padre spirituale di Scott.
Mike decide di andare a trovare il "fratello" Dick nell'Idaho e Scott lo accompagna in moto senza esitazioni. In questa occasione, Mike confessa all'amico di essere innamorato di lui, ma l'altro si dichiara eterosessuale, sostenendo che la loro vita di strada è solo temporanea.
Quando il ragazzo ha la conferma che in realtà Dick è suo padre, questi gli offre la possibilità di ritrovare sua madre e Mike non esita ad avviare la sua ricerca, che lo porterà a Roma, sempre in compagnia di Scott. Una volta in Italia, i due scoprono che la madre è scomparsa nel nulla. Scott, nel frattempo, si innamora di una ragazza romana, Carmela, e parte con lei per Portland, lasciando Mike da solo a continuare disperato il suo vagabondaggio, tra droga e prostituzione.
Al suo ritorno a casa, Scott riceve l'eredità del padre appena morto e rinnega la sua vita precedente e gli amici di un tempo, ricostruendosi una vita con Carmela.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]Il titolo in lingua originale è My Own Private Idaho: non si riferisce direttamente alla canzone Private Idaho dei The B-52's, anche se nei titoli di coda c'è un ringraziamento al gruppo; un significato plausibile è che Mike vive nel suo mondo di fantasia, ovvero l'Idaho nei suoi sogni, quindi il "suo Idaho privato", che rappresenta il luogo dove vive felicemente con sua madre e con Scott, a dispetto della dura realtà dei fatti; tutto questo sarebbe in linea con la canzone dei B-52's.
Il titolo scelto per l'edizione italiana dunque non terrebbe conto di questo aspetto pressoché fondamentale della narrazione, avendo i distributori preferito adottarne uno che piuttosto ne risaltasse il carattere maudit della storia e il precario stile di vita dei protagonisti (soprattutto per quanto riguarda Mike).
Cast
[modifica | modifica wikitesto]River Phoenix e Rodney Harvey finirono per davvero nel tunnel della tossicodipendenza e morirono per conseguente overdose rispettivamente nel 1993 e nel 1998. River aveva 23 anni.
Cameo
[modifica | modifica wikitesto]Nella scena in cui i due protagonisti si trovano a Roma c'è un cameo di un giovanissimo Massimo Di Cataldo.
Quando Mike e Scott entrano nell'hotel, anche il regista Gus Van Sant fa una comparsa nei panni di un fattorino.
Riprese
[modifica | modifica wikitesto]Quando Mike è in Idaho riesce a scorgere il monte Hood: non solo la montagna è troppo lontana per essere vista (più di 320 km), ma c'è addirittura un'altra montagna tra l'Idaho e il monte Hood, che ne blocca la vista.[senza fonte]
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Doppiaggio
[modifica | modifica wikitesto]Nel doppiaggio italiano la voce di Keanu Reeves è quella di Mario Persichetti, pseudonimo di Pino Insegno.[3]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 1991 - Mostra del Cinema di Venezia
- 1992 - Independent Spirit Awards
- Miglior attore protagonista a River Phoenix
- Miglior sceneggiatura a Gus Van Sant
- Miglior colonna sonora a Bill Stafford
- 2024
- è stato selezionato per la conservazione nel National Film Registry degli Stati Uniti dalla Biblioteca del Congresso come "culturalmente, storicamente o esteticamente significativo"
Influenza culturale
[modifica | modifica wikitesto]Nel film spagnolo Tesis, nella camera da letto della protagonista, figura un poster del film di Gus Van Sant, regista del film.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Elena Spadiliero, Dall’"Enrico IV" ai ragazzi di strada: "Belli e dannati" di Gus Van Sant, su sulromanzo.it, 16 maggio 2013. URL consultato l'11 ottobre 2022.
- ^ Marco Paiano, Belli e dannati: curiosità e retroscena del film di Gus Van Sant, su lostincinema.it, 4 marzo 2020. URL consultato l'11 ottobre 2022.
- ^ Reazione a catena, tornano i giochi di parole di Pino Insegno: «E dire che detesto gli indovinelli», in TV Sorrisi & Canzoni. URL consultato il 29 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su myownprivateidaho.com.
- (EN) My Own Private Idaho, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Belli e dannati, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Belli e dannati, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Belli e dannati, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Belli e dannati, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Belli e dannati, su FilmAffinity.
- (EN) Belli e dannati, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Belli e dannati, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Belli e dannati, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Belli e dannati, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) Belli e dannati, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).