Ben Bernanke
Ben Bernanke | |
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14º Presidente della Federal Reserve | |
Durata mandato | 1º febbraio 2006 - 3 febbraio 2014 |
Presidente | George W. Bush Barack Obama |
Predecessore | Alan Greenspan |
Successore | Janet Yellen |
23º Direttore del Consiglio dei Consulenti Economici | |
Durata mandato | 21 giugno 2005 - 31 gennaio 2006 |
Predecessore | Harvey Rosen |
Successore | Edward Lazear |
Membro del Consiglio dei Governatori della Federal Reserve | |
Durata mandato | 5 agosto 2002 - 21 giugno 2005 |
Dati generali | |
Partito politico | Repubblicano |
Università | Università di Harvard Massachusetts Institute of Technology |
Firma |
Ben Shalom Bernanke (Augusta, 13 dicembre 1953) è un economista statunitense, che è stato il quattordicesimo presidente della Federal Reserve dal 2006 al 2014 e presidente del Comitato dei Governatori della Federal Reserve degli Stati Uniti. In precedenza ha ricoperto la carica di presidente del Comitato dei Consiglieri Economici del presidente degli Stati Uniti George W. Bush prima che lo nominasse successore di Alan Greenspan alla presidenza della FED.[1] È stato poi confermato dal presidente Barack Obama che in che in seguito lo ha definito "l'epitome della calma".[2] Nel febbraio 2014 è subentrata Janet Yellen[3].
Bernanke ha scritto del suo periodo come presidente della Federal Reserve nel suo libro del 2015, The Courage to Act, in cui rivelava che l'economia mondiale era arrivata sul punto di crollare nel 2007 e nel 2008. Bernanke afferma che sono stati solo gli sforzi innovativi della FED (in collaborazione con altre agenzie statunitensi e agenzie di altri governi) che hanno impedito una catastrofe economica maggiore della Grande depressione.[4]
Ha ricevuto il Premio Nobel per l'economia nel 2022[5][6].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Bernanke è nato ad Augusta, in Georgia in una famiglia ebraica, ed è cresciuto in East Jefferson Street a Dillon, nella Carolina del Sud.[7] Suo padre Filippo era un farmacista e direttore teatrale part-time. Sua madre Edna era un'insegnante di scuola elementare.[8] Bernanke ha due fratelli più giovani. Suo fratello, Seth, è un avvocato a Charlotte, nella Carolina del Nord. Sua sorella, Sharon, è un'amministratrice di lunga data al Berklee College of Music di Boston.
I Bernanke erano una delle poche famiglie ebree a Dillon e frequentavano Ohav Shalom, una sinagoga locale;[9] imparò l'ebraico da bambino da suo nonno materno, Harold Friedman, un hazzan professionista (leader del servizio), shochet e insegnante di ebraico.[10][11] Il padre e lo zio di Bernanke possedevano e gestivano una farmacia che avevano acquistato dal nonno paterno di Bernanke, Jonas Bernanke,[7] il quale nacque a Boryslav, in Austria-Ungheria (oggi parte dell'Ucraina), il 23 gennaio 1891. Emigrò negli Stati Uniti da Przemyśl, in Polonia, e arrivò ad Ellis Island all'età di 30 anni, il 30 giugno 1921, con sua moglie Pauline, 25 anni. Sul manifesto della nave, l'occupazione di Jonas è indicata come "impiegato" e quella di Pauline come "medico".[12][13]
La famiglia si trasferì a Dillon da New York negli anni quaranta.[14] La madre di Bernanke ha lasciato il lavoro di insegnante quando è nato suo figlio e ha lavorato presso la farmacia di famiglia. Anche Ben Bernanke vi ha lavorato a volte.[9]
Presidente della Federal Reserve
[modifica | modifica wikitesto]Il 1º febbraio 2006, Bernanke ha iniziato un mandato di quattordici anni come membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve e un mandato di quattro anni come presidente (dopo essere stato nominato dal presidente Georg W. Bush alla fine del 2005). In virtù della sua presidenza, ha fatto parte del Financial Stability Oversight Board che sovrintende al Troubled Asset Relief Program. È stato anche presidente del Federal Open Market Committee, il principale organismo decisionale della politica monetaria del sistema.
I suoi primi mesi come presidente della Federal Reserve furono segnati da difficoltà di comunicazione con i media. Sostenitore di una politica della Fed più trasparente e di dichiarazioni più chiare rispetto a quelle fatte da Greenspan, ha dovuto rinunciare alla sua idea iniziale di stabilire obiettivi di inflazione più chiari poiché tali dichiarazioni tendevano a influenzare il mercato azionario. Maria Bartiromo ha rivelato alla CNBC i commenti della loro conversazione privata alla cena dell'Associazione dei corrispondenti della Casa Bianca: secondo Bernanke gli investitori avevano interpretato erroneamente i suoi commenti come se indicassero che era "accomodante" sull'inflazione. È stato aspramente criticato per aver rilasciato dichiarazioni pubbliche sulla direzione della Fed, che secondo lui era un "errore di giudizio".
Il 25 agosto 2009 il presidente Barack Obama ha confermato la nomina di Bernanke come presidente della FED fino al 2014.[15] Sempre nel 2009 è stato eletto Persona dell'anno 2009 dalla rivista Time.[16] Nel 2011 è inoltre comparso nella classifica dei dieci ebrei più influenti del mondo stilata dallo staff del Jerusalem Post.[17]
Crisi finanziaria del 2007-2008
[modifica | modifica wikitesto]Con l’aggravarsi della Grande Recessione, Bernanke ha supervisionato alcune misure non ortodosse. Sotto la sua guida, la Fed ha abbassato il tasso di interesse sui fondi dal 5,25% allo 0,0% in meno di un anno. Quando ciò venne considerato insufficiente per alleviare la crisi di liquidità, la Fed avviò un allentamento quantitativo, creando 1.300 miliardi di dollari dal novembre 2008 al giugno 2010 e utilizzando il denaro creato per acquistare attività finanziarie dalle banche e dal governo.
Bernanke risponde alle domande nel 2013 alla conferenza stampa del FOMC Il 25 agosto 2009, il presidente Obama annunciò che avrebbe nominato Bernanke per un secondo mandato come presidente della Federal Reserve. In una breve dichiarazione su Martha's Vineyard, con Bernanke al suo fianco, Obama ha detto che il background, il temperamento, il coraggio e la creatività di Bernanke hanno contribuito a prevenire un'altra Grande Depressione nel 2008. Quando le udienze della Commissione bancaria del Senato sulla sua nomina sono iniziate il 3 dicembre 2009, diversi senatori di entrambi i partiti hanno indicato che non avrebbero sostenuto un secondo mandato.
Tuttavia, Bernanke fu confermato per un secondo mandato come presidente il 28 gennaio 2010, con un voto di 70-30 dell'intero Senato, il margine più ristretto, all'epoca, per qualsiasi occupante della carica. Il Senato ha inizialmente votato 77-23 per porre fine al dibattito, Bernanke ha ottenuto più dei 60 voti di approvazione necessari per superare la possibilità di un ostruzionismo. In una seconda votazione per confermare, i 30 dissidenti erano 11 democratici, 18 repubblicani e un indipendente.]
A Bernanke successe come presidente della Federal Reserve Janet Yellen, la prima donna a ricoprire la carica. Yellen è stata nominata il 9 ottobre 2013 dal presidente Obama e confermata dal Senato degli Stati Uniti il 6 gennaio 2014.
Parere sul disavanzo commerciale e sulla zona euro
[modifica | modifica wikitesto]Egli sostiene che il disavanzo commerciale dei paesi dell'area dell'euro li stia distruggendo: "Gli squilibri persistenti sono malsani perché provocano squilibri finanziari e una crescita squilibrata". Scrive che "l'eccedenza commerciale della Germania è un problema"; "Il fatto che la Germania venda molto di più di quanto non acquisti, distoglie la domanda dai suoi vicini (nonché dagli altri paesi del mondo), il che riduce la produzione e l'occupazione al di fuori della Germania."[18]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Bernanke ha incontrato sua moglie Anna, un'insegnante, ad un appuntamento al buio. I Bernanke hanno due figli, Joel e Alyssa.[19] È un fan accanito della squadra di baseball dei Washington Nationals e frequenta spesso le partite al Nationals Park.[20]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Edmund L. Andrews, Bush Nominates Bernanke to Succeed Greenspan as Fed Chief, in The New York Times, 24 ottobre 2005. URL consultato il 29 luglio 2020.
- ^ (EN) Mort Zuckerman, Obama nominates Janet Yellen to succeed Bernanke at Federal Reserve, in Associated Press, 9 ottobre 2013.
- ^ (EN) Yellen sworn in as Fed chair in brief ceremony, in The Associated Press, 3 febbraio 2014. URL consultato il 29 luglio 2020.
- ^ (EN) Michael Kinsley, Ben Bernanke's 'The Courage to Act', in The New York Times, 8 ottobre 2013.
- ^ Elena Carletti, Le ragioni del Nobel a Bernanke, Diamond e Dybvig, in La Voce, 12 ottobre 2022. URL consultato il 13 ottobre 2022.
- ^ Fabrizio Pezzani, Il Nobel in economia: una stridente contraddizione, in L'Opinione delle Libertà, 12 ottobre 2022. URL consultato il 12 ottobre 2022.
- ^ a b (EN) Michael M. Phillips, Fed Chief's Boyhood Home Is Sold After Foreclosure, in The Wall Street Journal, 14 febbraio 2009.
- ^ David Wessel, In Fed We Trust: Ben Bernanke's War on the Great Panic, New York, Crown Business, 2009, p. 69
- ^ a b (EN) Federal Reserve Speech: Chairman Ben S. Bernanke At the presentation of the Order of the Palmetto, Dillon, South Carolina, in Board of Governors of the Federal Reserve System, 1º settembre 2006. URL consultato il 30 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2010).
- ^ (EN) Sue Kirchhoff, New Fed chief will face an economy with issues, in USA Today, 31 gennaio 2006. URL consultato l'8 novembre 2008.
- ^ (EN) Person of the Year (2009), in Time (magazine), 16 dicembre 2009. URL consultato il 26 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2010).
- ^ (EN) Jonas Bernanke, su Nytstore.com, 30 giugno 1921 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2008).
- ^ (EN) Pauline Bernanke, su Nytstore.com, 30 giugno 1921 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2008).
- ^ (EN) FRB: Speech, Bernanke-Financial Access for Immigrants: The Case of Remittances-April 16, 2004, in The Federal Reserve Board, 16 aprile 2004. URL consultato il 30 gennaio 2010.
- ^ Fed, Obama conferma Bernanke - "Ma la vera ripresa è lontana", su repubblica.it, 25 agosto 2009. URL consultato il 15 febbraio 2014.
- ^ (EN) Person of the Year 2009 - Ben Bernanke, in Time, 16 dicembre 2009. URL consultato il 15 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2013).
- ^ (EN) The world's most influential Jews: 1-10, in The Jerusalem Post, 6 giugno 2011. URL consultato il 27 novembre 2014.
- ^ (EN) Ben S. Bernanke, Germany’s trade surplus is a problem, in Brookings, -001-11-30T00:00:00+00:00. URL consultato il 2 novembre 2017.
- ^ (EN) Grunwald, Michael, Ben Bernanke, in Time, 16 dicembre 2009. URL consultato il 27 settembre 2023 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2009).
- ^ (EN) Steinberg, Dan, Ben Bernanke is a huge Nats fan, in The Washington Post, 27 settembre 2012. URL consultato il 21 gennaio 2014.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Ben S. Bernanke, Nonmonetary effects of the financial crisis in the propagation of the Great Depression, in American Economic Review, vol. 73, n. 3, 1983, pp. 257–276.
- (EN) Ben Bernanke, Alan Blinder, The federal funds rate and the channels of monetary transmission, in American Economic Review, vol. 82, n. 4, 1992, pp. 901–921.
- (EN) Andrew B. Abel, Ben S. Bernanke, Macroeconomics, Addison Wesley, 2001, ISBN 0-201-44133-0.
- (EN) Ben Bernanke, Essays on the Great Depression, Princeton University Press, 2005, ISBN 0-691-11820-5.
- (EN) Ben Bernanke, Thomas Laubach, Frederic Mishkin, Adam Posen, Inflation Targeting: Lessons from the International Experience, Princeton University Press, 2005, ISBN 0-691-08689-3.
- (EN) Ben S. Bernanke, Robert H. Frank, Principles of Macro Economics, McGraw Hill, 2007, ISBN 978-0-07-319397-7.
- (EN) Andrew B. Abel, Ben S. Bernanke, Macroeconomics, Pearson/Addison Wesley, 2005, ISBN 0-321-16212-9.
- (EN) Ben S. Bernanke, Mark Gertler e Mark Watson, Systematic Monetary Policy and the Effects of Oil Price Shocks, in C.V. Starr Center for Applied Economics, 27 maggio 1997.
- (EN) Ben S. Bernanke, Thomas Laubach, Frederic S. Mishkin e Adam S. Posen, Inflation Targeting: Lessons from the International Experience, Princeton University Press, 2001, ISBN 0-691-08689-3.
- (EN) Ben S. Bernanke, Essays on the Great Depression, Princeton University Press, 2004, ISBN 0-691-11820-5.
(Description, TOC, and preview of ch. 1, "The Macroeconomics of the Great Depression") - (EN) Andrew B. Abel, Ben S. Bernanke e Dean Croushore, Macroeconomics, 6ª ed., Addison–Wesley, 2007, ISBN 978-0-321-41554-7.
- (EN) Robert H. Frank e Ben S. Bernanke, Principles of Macroeconomics, McGraw–Hill, 2007, ISBN 978-0-07-336265-6.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Ben Bernanke
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ben Bernanke
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Ben Bernanke, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Ben Bernanke, su nobelprize.org.
- (EN) Ben Bernanke, su Mathematics Genealogy Project, North Dakota State University.
- (EN) Opere di Ben Bernanke, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Ben Bernanke, su IMDb, IMDb.com.
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