Bethesda Softworks
Bethesda Softworks | |
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Stato | Stati Uniti |
Forma societaria | Società controllata |
Fondazione | 1985[1] |
Fondata da | Christopher Weaver |
Sede principale | Rockville[1] |
Gruppo | Microsoft |
Persone chiave | Todd Vaughn Pete Hines |
Settore | Intrattenimento |
Prodotti | Videogiochi |
Sito web | bethesda.net/ |
Bethesda Softworks è un'azienda statunitense dedita allo sviluppo e alla pubblicazione di videogiochi con sede nella città di Rockville (Maryland), fondata nel 1985 da Christopher Weaver; dal 2020 è di proprietà del gruppo Xbox Game Studios.
Bethesda è principalmente conosciuta per aver sviluppato le serie di The Elder Scrolls e Fallout.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Anni ottanta
[modifica | modifica wikitesto]Bethesda fu fondata nel 1985 da Christopher Weaver a Bethesda (Maryland); Weaver aveva ottenuto una laurea presso il Massachusetts Institute of Technology e aveva altri titoli di studio in giapponese e informatica presso la Wesleyan University.[2] Il contributo essenziale che Christopher diede, in quei primi anni, fu soprattutto l'invenzione del primo motore fisico per le simulazioni sportive in tempo reale e queste innovazioni furono sfruttate per il loro primo prodotto, un gioco di football americano intitolato Gridiron![2]. Grazie alla sagace realizzazione quel primo articolo si rivelò una produzione affascinante, non tanto per i giocatori rappresentati praticamente da linee e puntini, ma per il fatto che ognuno di essi aveva massa e velocità, una caratteristica che attirò l'attenzione soprattutto degli utenti Amiga e gettò le basi per la ben più famosa serie Madden NFL della EA.[2][3] Trip Hawkins di Electronic Arts intuì il potenziale di Gridiron! e, nonostante il piano iniziale di pubblicarlo, prima suggerì a Weaver una collaborazione per creare il famigerato John Madden Football e poi ostacolò in tutti i modi il rilascio di Gridiron!, cosa che portò Christopher a intentare una causa legale ad EA per circa 7 milioni di dollari.[2]
Anni novanta
[modifica | modifica wikitesto]Successivamente a questa inaspettata diramazione degli eventi, la sede di Bethesda fu poi spostata a Rockville nel 1990,[4] e lì Weaver decise di cominciare l'evoluzione di un gioco dedicato alla saga cinematografica Terminator, sviluppandolo per MS-DOS; questo gioco ottenne un ottimo successo.[2] Di seguito, e non con pochi rischi, Christopher decise di giocare al rilancio e, osservando attentamente il successo di titoli come Ultima Underworld: The Stygian Abyss, diede il via libera alla creazione di un videogioco simile, guidata dalla supervisione di Julian Lefay: The Elder Scrolls: Arena.[2] Creato sulla falsariga dei giochi Looking Glass Studios, Arena inizialmente non possedeva neanche una vera componente di gioco ruolistica, che venne aggiunta in maniera quasi spontanea e mano a mano, e che mise da parte l'originale concept del gioco hack and slash in prima persona. A causa delle ancora acerbe capacità di Bethesda, Arena non fece in tempo ad essere completato entro i piani stabiliti, e slittò dal Natale del 1993 al marzo 1994; un periodo gelido per il mercato dei videogiochi che segnò il tardo successo di Arena assieme anche all'enorme quantità di bug presenti nel gioco, che vennero poi corretti con delle patch prontamente rilasciate.[2] Tuttavia The Elder Scrolls: Arena non fu certamente un fallimento: alcune caratteristiche innovative come il ciclo giorno/notte che modificava il comportamento dei personaggi non giocanti e la vastità senza precedenti dell'area di gioco fecero di Arena un videogioco di culto che riscosse lentamente sempre più successo.[2]
Spinto da quanto c'era di buono in Arena, nel 1996 venne rilasciato The Elder Scrolls II: Daggerfall. Il gioco offriva sicuramente, sia rispetto al predecessore sia rispetto ai suoi contemporanei esterni, caratteristiche a dir poco innovative: la possibilità di diventare vampiro o licantropo, le combinazioni di magie, la possibilità di incantare l'equipaggiamento, comprare navi e case o influenzare i rapporti politici tra i regni. Ciò che probabilmente però stupiva di più di Daggerfall era la vastità della mappa: oltre 160.000 km²; numeri da far rabbrividire i suoi concorrenti odierni e dell'epoca.[2] Nonostante il successo, più o meno frazionato, di entrambi i capitoli di The Elder Scrolls, la pubblicazione successiva di spin-off di scarso successo come An Elder Scrolls Legend: Battlespire e The Elder Scrolls Adventures: Redguard causò non pochi problemi finanziari all'interno di Bethesda, rischiando di arenarla ai margini del mercato; dunque Christoper Weaver scelse di ricorrere all'acquisizione dell'azienda da parte di ZeniMax Media nel 1999,[4] manovra che effettivamente salvò Bethesda e che l'avrebbe condotta nel terzo millennio.[2]
Anni duemila
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante il passato pericolo di fallimento, Bethesda non ebbe molto tempo per decidere sul da farsi: An Elder Scrolls Legend: Battlespire e The Elder Scrolls Adventures: Redguard si erano dimostrati dei totali fallimenti, pertanto la direzione che l'azienda prese fu quella di rievocare alcuni progetti del passato, rimasti nel cassetto, che richiamavano al nome di "Tribunal", messi da parte nel 1998 perché considerati allora troppo ambiziosi. Tuttavia, costretta dal caso, Bethesda decise di utilizzare il prototipo di "Tribunal" e avviare i lavori su un nuovo The Elder Scrolls; come capo del progetto fu scelto un giovane programmatore, arruolatosi in Bethesda a metà anni 90, di nome Todd Howard.[2] Il lavoro di Howard su questo nuovo capitolo sarebbe stato stravolgente e rivoluzionario, non solo fine a sé stesso ma che avrebbe anche influito sulla storia dei videogiochi in sé.[2] L'ambientazione del gioco fu ridotta a 16 km², circoscritta sull'isola di Vvanderfell, solo una parte del mondo di Tamriel precedentemente visto in Arena: pur apparendo inizialmente come una mancanza, in realtà questa scelta permise varietà e dettagli molto maggiori per ogni zona e Todd optò per abbandonare gli algoritmi che generavano casualmente ambienti e personaggi non giocanti, in un certo senso quindi il mondo sembrava ancora più vasto perché anche più vario. Anche il motore grafico fu completamente cambiato, e venne utilizzato il Gamebryo, mentre il lato sonoro venne curato dall'allora giovane Jeremy Soule. Stava nascendo The Elder Scrolls III: Morrowind.[2]
Mentre venivano ultimati i lavori sul nuovo Morrowind, Bethesda decise di rinominare il team di sviluppo al suo interno come Bethesda Game Studios, nel 2001. L'anno seguente, non senza fatiche e rinvii, fu pubblicato The Elder Scrolls III: Morrowind. Il gioco fu letteralmente consacratore di Bethesda a tutti gli effetti, vinse moltissimi premi, fu acclamato e considerato uno dei più importanti videogiochi della sua epoca e un grande innovatore nel settore dei videogiochi di ruolo,[2][5] con oltre 4 milioni di copie vendute.[4]
Nel 2004 Bethesda decise di acquisire da Interplay Entertainment i diritti legali della serie di videogiochi di ruolo a tema post-apocalittico nota come Fallout, insieme ad un gioco non completato con nome Van Buren.[4] Due anni dopo, pubblica The Elder Scrolls IV: Oblivion, che bissa nuovamente il successo ormai confermato della saga, un altro capolavoro considerato un classico dei videogiochi di ruolo, ed uno dei migliori giochi della settima generazione,[6] che nelle prime 3 settimane di presenza sul mercato ha venduto ben 1,7 milioni di copie.[7]
A distanza di dieci anni da Fallout 2, pubblicato da Interplay Entertainment, Van Buren viene completato, sotto la supervisione dell'ormai consolidato Todd Howard, ed acquisisce un nome: Fallout 3. Questo capitolo, pubblicato nel 2008, fonde il tema post-apocalittico con lo stile di The Elder Scrolls ed è destinato a diventare uno dei più grandi ed originali GDR di successo della storia dei videogiochi,[8] e raggiunge 4,7 milioni di copie vendute dopo appena una settimana, superando così The Elder Scrolls IV: Oblivion.[9] In seguito Bethesda pubblica un altro titolo della serie di Fallout, Fallout: New Vegas, che però venne sviluppato da Obsidian Entertainment.
Anni duemiladieci
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2011 Bethesda pubblica il quinto capitolo della saga di The Elder Scrolls, The Elder Scrolls V: Skyrim. Il gioco acclamatissimo da critica e pubblico,[10] sarà destinato a vendere l'esorbitante cifra di 20 milioni di copie; un risultato mai raggiunto prima da Bethesda.[11] Pochi mesi dopo, a febbraio 2012, muore Adam Adamowicz all'età di 43 anni a causa di un sarcoma. Adamowicz, unitosi a Bethesda nel 2005, era il principale concept artist che aveva contribuito in maniera maggiore alla creazione dei mondi, dei personaggi e delle armi di Oblivion, Fallout 3 e Skyrim;[12] Todd Howard dedica ad Adamowicz il premio AIAS per il miglior gioco di ruolo vinto da The Elder Scrolls V: Skyrim.[13]
Dopo Skyrim, Bethesda, pubblica alcuni giochi come Brink, RAGE e Dishonored; questi ultimi due destinati a diventare dei buoni successi di critica e pubblico. Durante i primi mesi del 2013, in vista dell'ottava generazione e dopo l'acquisizione di diversi studi, Bethesda annuncia lo sviluppo di Wolfenstein: The New Order, con a capo i veterani di Starbreeze Studios,[14] e di The Evil Within la cui creazione sarà guidata da Shinji Mikami, artefice della saga di Resident Evil.[15]
Successivamente all'E3 2013, durante il QuakeCon 2013, Bethesda fa una serie di annunci in cui rivela che Doom 4, il cui sviluppo è ancora travagliato, non è stato affatto cancellato e Tim Willits ha garantito che la creazione del gioco è stata resettata nel 2011. Inoltre lo stesso Willits, non esclude la nascita di un nuovo Quake. Tuttavia per quanto riguarda sia Doom 4 che un futuro Quake, Bethesda, ha imposto ad id Software la massima riservatezza sul rilascio di informazioni.[16] In virtù delle buone vendite e degli ottimi giudizi della critica, Willits, non ha escluso neanche un futuro seguito di Rage.[17]
Contemporaneamente al QuakeCon, vengono seminate sul web alcune immagini del seguito del tanto acclamato Prey;[18] successivamente Bethesda conferma lo sviluppo ma ne ammette, come con Doom 4, le difficoltà. Esclude inoltre che il seguito sarà sviluppato da Arkane Studios, ma che rimarrà in mano ai creatori originali, Human Head Studios;[19] tuttavia il progetto verrà ufficialmente cancellato mesi dopo.[20] Nel mese di agosto, Bethesda, dà per certo che nessuno dei futuri progetti sarà dedicato al Wii U; causa del loro scarso interesse per la console, un hardware non all'avanguardia per l'ottava generazione,[21] ed una scarsa collaborazione e supporto agli sviluppatori di terze parti.[22]
Durante i primi mesi del 2015, Bethesda annuncia l'importante decisione di organizzare una propria conferenza all'E3 2015, evento mai verificatosi nella storia dell'azienda.[23] Tuttavia a sole 2 settimane di distanza dall'E3, Bethesda, decide di giocare le proprie carte in anticipo e dopo un countdown di 24 ore lanciato il 2 giugno,[24] Bethesda annuncia finalmente l'atteso Fallout 4.[25] Verso la fine del 2015, Bethesda, decide di aprire un nuovo studio a Montréal, in Canada, affidato a Yves Lachance.[26]
Anni duemilaventi
[modifica | modifica wikitesto]Il 21 settembre 2020 Microsoft annuncia l'acquisizione di ZeniMax Media, la società madre di Bethesda, per 7,5 miliardi di dollari.[27][28][29]
Il 9 marzo 2021, dopo il via libera all'acquisizione, Bethesda entra a far parte ufficialmente di Xbox Game Studios.[30]
Eredità
[modifica | modifica wikitesto]Dagli anni novanta ad oggi Bethesda è colei che ha guidato maggiormente la creazione e il consolidamento nella storia videoludica dei videogiochi di ruolo ed ha apportato notevoli cambiamenti nelle loro meccaniche, ridefinendo e facendo evolvere il genere stesso; pertanto è leader assoluta nel settore di creazione dei videogiochi di ruolo dell'ovest. Difatti alcuni dei suoi giochi sono stati inseriti in svariate liste che raccolgono i migliori videogiochi e videogiochi di ruolo di sempre; come quella dei 100 migliori videogiochi di ruolo creata da IGN nella quale figurano ben 5 titoli creati e pubblicati da Bethesda, ovvero: Fallout: New Vegas all'89º posto[31], The Elder Scrolls III: Morrowind al 32º posto[5], The Elder Scrolls IV: Oblivion al 22º posto[6], Fallout 3 al 10º posto[8] e The Elder Scrolls V: Skyrim al 7º posto.[10]
Videogiochi
[modifica | modifica wikitesto]- Sviluppatore
- Editore
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bethesda Softworks, su LinkedIn. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n Christian La Via Colli, Monografie - Bethesda e i suoi Elder Scrolls, su Multiplayer, 22 novembre 2011. URL consultato il 9 dicembre 2015.
- ^ Joe Blancato, Bethesda: The Right Direction, su The Escapist, 6 febbraio 2007. URL consultato il 3 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2012).
- ^ a b c d Bethesda Softworks, su Giant Bomb. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ a b Top 100 RPGs of All Time, The Elder Scrolls III: Morrowind, su IGN. URL consultato il 3 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2015).
- ^ a b Top 100 RPGs of All Time, The Elder Scrolls IV: Oblivion, su IGN. URL consultato il 3 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2015).
- ^ Tor Thorsen, Oblivion enjoying epic sales, su GameSpot, 10 aprile 2006. URL consultato il 18 maggio 2016 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2006).
- ^ a b Top 100 RPGs of All Time, Fallout 3, su IGN. URL consultato il 3 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
- ^ Manolo De Agostini, Fallout 3, accoglienza sopra le righe, su Tom's Hardware, 6 novembre 2008. URL consultato il 4 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
- ^ a b Top 100 RPGs of All Time,The Elder Scrolls V: Skyrim, su IGN. URL consultato il 3 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2015).
- ^ Tommaso Pugliese, The Elder Scrolls V: Skyrim a quota 20 milioni di copie, su Multiplayer.it, 2014. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ Morto Adam Adamowicz, una delle menti dietro Fallout 3 e Skyrim, su Blogo, 14 febbraio 2012. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ Giorgio Melani, È morto Adam Adamowicz, uno dei creatori di Fallout 3, su Multiplayer.it:, 13 febbraio 2012. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ Antonio Pizzo, Annunciato Wolfenstein: The New Order, su Videogame.it, 7 maggio 2013. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ Andrea Bartolucci, The Evil Within, su GameSource, 19 aprile 2013. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ Doom 4: confermato lo sviluppo ma dettagli ancora Top Secret, su HD Blog, 5 agosto 2013. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ Riccardo Cantù, Secondo Tim Willits, Rage avrà un seguito, su Kindom Game, 7 agosto 2013. URL consultato il 3 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
- ^ Tommaso Pugliese, Spuntano in rete un bel po' di immagini "rubate" per Prey, su Multiplayer.it, 2014. URL consultato il 5 giugno 2015.
- ^ Giorgio Melani, Bethesda smentisce il coinvolgimento di Arkane in Prey 2, su multiplayer.it, 2014. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ Dario Rossi, Prey 2 è stato definitivamente cancellato, su Multiplayer.it, 2014. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ Bethesda: "Wii U non rientra nei nostri progetti", su Blogo, 7 agosto 2013. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ Davide Leoni, Bethesda: è tardi per convincere le terze parti a sviluppare su Wii U, su Everyeye, 3 settembre 2013. URL consultato il 2 giugno 2015.
- ^ Simone Tagliaferri, Bethesda ha annunciato che terrà una sua conferenza all'E3 2015: svelerà Fallout 4? Oppure un nuovo The Elder Scrolls?, su multiplayer.it, marzo 2015. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ Simone Tagliaferri, Bethesda ha lanciato un conto alla rovescia di 24 ore sul sito ufficiale della serie Fallout, su Multiplayer.it, 2 giugno 2015. URL consultato il 3 giugno.
- ^ Dario Rossi, Confermato Fallout 4 per PlayStation 4, Xbox One e PC, su Multiplayer.it, 3 giugno 2015. URL consultato il 3 giugno 2015.
- ^ Giorgio Melani, Bethesda apre un nuovo studio a Montreal, su Multiplayer.it, 9 dicembre 2015. URL consultato il 9 dicembre 2015.
- ^ Gianluca Saitto, Xbox compra Bethesda/ZeniMax, UFFICIALE: annuncio shock, su Tom's Hardware. URL consultato il 21 settembre 2020.
- ^ Stefania Sperandio, Microsoft compra Bethesda, fan di PlayStation insorgono: Sony, ora devi comprarti Konami, su SpazioGames, 21 settembre 2020. URL consultato il 21 settembre 2020.
- ^ Simone Tagliaferri, Microsoft acquisisce Bethesda: le reazioni sui social sono divertentissime, su Multiplayer.it. URL consultato il 21 settembre 2020.
- ^ (EN) Officially Welcoming Bethesda to Team Xbox.
- ^ Top 100 RPGs of All Time, Fallout: New Vegas, su IGN. URL consultato il 3 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2015).
- ^ bethesda.net, https://bethesda.net/it/game/starfield/article/6UrZPOEn3yPtnTVXG0U68n/starfield-data-di-uscita-ufficiale#:~:text=Starfield%20arriverà%20in%20esclusiva%20su,lancio%20con%20Xbox%20Game%20Pass. .
- ^ it.ign.com, https://it.ign.com/the-elder-scrolls-vi/188353/news/the-elder-scrolls-vi-sara-unesclusiva-xbox-arriva-la-conferma-di-phil-spencer .
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bethesda Softworks
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su bethesda.net.
- Bethesda Softworks (canale), su YouTube.
- (EN) Bethesda Softworks, su The Visual Novel Database.
- (EN) Bethesda Softworks (musica per videogiochi e anime), su VGMdb.net.
- (EN) Bethesda Softworks, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Bethesda Softworks, su MobyGames, Blue Flame Labs.
- Lista ufficiale di giochi in via di sviluppo, sul sito ufficiale, su bethsoft.com. URL consultato il 29 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 126963980 · LCCN (EN) no95010194 · BNF (FR) cb14445160k (data) · NDL (EN, JA) 001316046 |
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