Boleite
Boleite | |
---|---|
![]() | |
Classificazione Strunz (ed. 10) | 3.DB.15[1] |
Formula chimica | KAg9Pb26Cu24Cl62(OH)48[2] |
Proprietà cristallografiche | |
Sistema cristallino | tetragonale[3], con netta simmetria pseudocubica[3], isometrico[4][5] |
Classe di simmetria | esottaedrico[4] |
Parametri di cella | a = 15,29 Å, V = 3574,56 ų, Z = 1[5] |
Gruppo puntuale | 4/m 3 2/m[6] |
Gruppo spaziale | Pm3m[5] |
Proprietà fisiche | |
Densità misurata | 5,054[5] g/cm³ |
Densità calcolata | 5,062[5] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 3 - 3,5[6] |
Sfaldatura | perfetta secondo {001}, buona secondo {101}, scarsa secondo {100}[5] |
Frattura | concoide; irregolare[4] |
Colore | blu intenso, blu profondo, blu indaco; blu-verde in luce trasmessa[7] |
Lucentezza | lucentezza vitrea, perlacea sulle superfici di frattura[7] |
Opacità | da translucida a opaca[6] |
Striscio | blu con sfumature verdastre[7] |
Diffusione | molto raro[3] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La boleite (simbolo IMA: Bol[8]) è un minerale raro della classe minerali degli "alogenuri" con composizione chimica KAg9Pb26Cu24Cl62(OH)48.[2]
Etimologia e storia
[modifica | modifica wikitesto]La boleite fu scoperta per la prima volta a Santa Rosalía (dalla compagnia mineraria El Boléo nel distretto di Boléo) nello Stato della Bassa California del Sud (Messico) e descritta nel 1891 da François Ernest Mallard e Edouard Cumenge, che chiamarono il minerale come la sua località tipo.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]La classica nona edizione edizione della sistematica minerale di Strunz, valida dal 2001 e aggiornata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) fino al 2009,[9] elenca la boleite nella classe "3. Alogeni" e nella sottoclasse "Classificazione Nickel-Strunz#3.D Ossialogeni, idrossialogeni e alogeni doppi correlati"; questa viene ulteriormente suddivisa in base alla presenza di vari elementi nel composto, in modo da trovare la boleite nella sezione "3.DB Con Pb, Cu, ecc." dove è l'unico membro del sistema nº 3.DB.15.[10]
Tale classificazione viene mantenuta anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat.[1]
La classificazione dei minerali secondo Dana, utilizzata principalmente nel mondo anglosassone, classifica anche la boleite nella classe degli "alogenuri" e lì nella divisione altrettanto estesa di "ossialogenuri e idrossialogenuri". Qui è l'unico membro del gruppo senza nome 10.06.01 all'interno della suddivisione "Ossialogenuri e idrossialogenuri con formula AmBn(O,OH)pXq".[11]
Nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß la boleite si trova nella classe degli "alogenuri" e nella sottoclasse degli "ossialogenuri"; qui è nella sezione degli "ossialogenuri con Pb-Bi-Sb e composti correlati" dove insieme a bideauxite, cloroxifite, cumengeite, diaboleite, ematofanite, pseudoboleite, siidraite e yedlinite forma il sistema nº III/D.12.[12]
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]La boleite cristallizza nel sistema cubico con il gruppo spaziale Pm3m (gruppo nº 221) con il parametro reticolare a = 15,29 Å e 1 unità di formula per cella unitaria.[5]
Proprietà chimico-fisiche
[modifica | modifica wikitesto]
Le proprietà macroscopiche dei cristalli di boleite sono indicative della sua struttura cristallina cubica. La boleite presenta sfaldatura perfetta, secondo l'asse {001}. I geminati in questo cristallo si mostrano come tacche lungo gli angoli compenetranti, che danno luogo a un abito cristallino di geminati compenetranti pseudocubici lungo i tre assi perpendicolari. La boleite forma cubi che misurano più di 1,5 cm per lato, che consistono in strutture di piramidali tetragonali pseudo-octaedriche.
Con una durezza Mohs compresa tra 3 e 3,5, la boleite è uno dei minerali morbidi che possono essere graffiati con una moneta di rame come la calcite, minerale di riferimento.
- Il minerale è solubile in acido nitrico con separazione di cloruro d'argento[3]
- Peso molecolare: 10936,64 gm
- Isotropia: n = 2,05[4]
- Indice di fermioni: 0,01[4]
- Indice di bosoni: 0,09[4]
- Fotoelettricità: 900,94 barn/elettrone[4]
- Radioattività[4]: GRapi = 4,47 (Gamma Ray American Petroleum Institute Units)
- Concentrazione di unità GRapi nella Boleite = 22,36 (%)
- Radioattività stimata per la boleite = appena misurabile.
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]La boleite si forma come minerale secondario dalla reazione di composti di cloro con solfuri primari nella zona di ossidazione dei depositi di rame nei climi aridi. Oltre alla cumenite e alla pseudobolite, i minerali di accompagnamento includono atacamite, anglesite, bideauxite, cerussite, caledonite, gesso, leadhillite, matlockite, paratacamite, paralaurionite e fosgenite.
Oltre alla località tipo Santa Rosalía nella Bassa California del Sud, il minerale si trova anche ad Arizpe nello Stato di Sonora. I più grandi cubi di boleite fino ad oggi con una lunghezza del bordo fino a 3,5 cm sono stati trovati sempre a Boleó.[13][14]
In Italia la boleite è stata rinvenuta a Campiglia Marittima e Piombino (in Toscana).[13][14]
Altri siti in Europa sono: Padstow e Porthleven (in Cornovaglia, Inghilterra) e nell'area amministrativa di Dumfries e Galloway (Scozia); ad Almería e Cartagena (Spagna); a Lavreotiki (Grecia); a Nentershausen (in Assia), a Langelsheim (in Bassa Sassonia) e a Mansfeld (in Sassonia-Anhalt), tutte in Germania; a Florac, Tolone e Châteaulin (Francia).[13][14]
Al di fuori dell'Europa si ricordano: Antofagasta, Iquique e Sierra Gorda (Cile); la miniera "Martha" nella provincia di Santa Cruz (Argentina); la contea di Yancowinna (Australia); a Na'in (provincia di Esfahan, in Iran); nella Sacha (Russia); molte contee sparse negli Stati Uniti.[13][14]
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]
La boleite si sviluppa quasi esclusivamente cristalli traslucidi o trasparenti con un habitus cubico o combinazioni di forme cubiche. La boleite si trova spesso anche orientata (epitassicamente) intercalata con la cumengite o la pseudoboleite.[15] Le superfici dei cristalli dal caratteristico colore blu intenso, con leggere striature blu-verdastre, presentano una debole lucentezza vitrea, mentre le superfici di sfaldatura hanno lucentezza perlacea.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Strunz-mindat (2025) Classification - With Pb, Cu, etc., su mindat.org. URL consultato il 2 febbraio 2025.
- ^ a b (EN) Malcolm Back et al., The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: January 2025 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, Marco Pasero, gennaio 2025. URL consultato il 2 febbraio 2025.
- ^ a b c d Come collezionare i minerali dalla A alla Z pp. 213-214
- ^ a b c d e f g h (EN) Boleite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 2 febbraio 2025.
- ^ a b c d e f g (EN) Boleite, su mindat.org. URL consultato il 2 febbraio 2025.
- ^ a b c (EN) Boleite (PDF), su handbookofmineralogy.org. URL consultato il 2 febbraio 2025.
- ^ a b c d (DE) Boleite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 2 febbraio 2025.
- ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291-320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 2 febbraio 2025.
- ^ (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 2 febbraio 2025 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
- ^ (DE) Strunz 9 Classification - 3 Halide (Fluoride, Chloride, Bromide, Iodide) - 3.D Oxihalide, Hydroxyhalide und verwandte Doppel-Halide - 3.DB Mit [Pb], [Cu], etc., su mineralienatlas.de. URL consultato il 2 febbraio 2025.
- ^ (EN) Dana Classification 8th edition - AmBn(O,OH)pXq, su mindat.org. URL consultato il 2 febbraio 2025.
- ^ (DE) Lapis Classification - III HALOGENIDE (Fluoride, Chloride, Bromide, Jodide) - III/D Oxihalogenide, su mineralienatlas.de. URL consultato il 2 febbraio 2025.
- ^ a b c d (EN) Localities for Boleite, su mindat.org. URL consultato il 2 febbraio 2025.
- ^ a b c d (DE) Boleite (Occurrences), su mineralienatlas.de. URL consultato il 2 febbraio 2025.
- ^ (FR) Ernest Mallard e Édouard Cumenge, Sur une nouvelle espèce minérale, la Boléite, in Bulletin de Minéralogie, vol. 14, n. 8, 1891, pp. 283-293, DOI:10.3406/bulmi.1891.2244. URL consultato il 2 febbraio 2025.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- C.M. Gramaccioli, III. Alogenuri, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 1, Milano, Alberto Peruzzo editore, 1988.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Boleite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Boleite Mineral Data, su webmineral.com.