Il campionato non aveva limiti di età perché il regolamento campionati FIGC non lo definiva e prevedeva,[2] e perciò in campo scendevano sia minorenni che maggiorenni (si era maggiorenni a 21 anni). I giocatori dovevano essere tutti tesserati e dilettanti, perché in caso di provato caso di professionismo potevano essere squalificati.[3] Inoltre, secondo l'articolo 11 del regolamento campionati 1914-1915, i giocatori delle squadre riserve che venivano impiegati anche in Prima Categoria non perdevano in alcun modo il diritto di disputare il Campionato Riserve.[4]
Secondo l'articolo 11 del regolamento campionati 1914-1915, era di norma limitato alla fase regionale gestita dai Comitati Regionali; tuttavia, la Commissione Tecnica aveva la facoltà eventualmente di prolungarlo, indicendo una fase finale (con gironi di semifinale e finale) tra i campioni dei sei gironi eliminatori; l'eventuale fase finale era gestita direttamente dalla Presidenza FIGC di Torino.[5] Nel caso specifico del Campionato Riserve 1914-1915, al termine della fase regionale, la Commissione Tecnica della FIGC decise di far disputare la fase finale tra le sei vincenti dei gironi eliminatori per determinare il Campione d'Italia Riserve; agli undici titolari della squadra campione sarebbero spettate altrettante medaglie d'oro, agli undici titolari della squadra finalista sarebbero state invece assegnate altrettante medaglie d'argento.[6]
Il calendario delle eliminatorie regionali era lo stesso delle prime squadre che disputavano il campionato di Prima Categoria perché le partite delle squadre riserve erano disputate la mattina prima delle gare di Prima Categoria. Unendo alla comitiva gli undici giocatori delle riserve più uno o due giocatori di scorta in caso di infortunio o improvvisa indisposizione di un titolare queste squadre avevano la certezza di poter mettere in campo undici calciatori e ridurre le spese di trasferta, anche se all'epoca le Ferrovie dello Stato non concedevano alle squadre di calcio le riduzioni tariffarie che furono garantite solo a partire dal 1925.[7]
In seguito alla conclusione dei sei gironi eliminatori, la Commissione Tecnica della FIGC, avvalendosi della facoltà concessa dall'articolo 10 del regolamento, decise di far disputare una fase finale tra le sei vincenti dei gironi eliminatori, suddivise in due gironi da tre squadre ciascuno; il primo girone comprendeva Alessandria, Casale e Juventus, il secondo girone comprendeva Inter, Hellas e Milan; le vincenti dei due gironi di semifinali si sarebbero scontrati in una finale con partite di andata e ritorno per determinare il Campione d'Italia Riserve; agli undici titolari della squadra campione sarebbero spettate altrettante medaglie d'oro, agli undici titolari della squadra finalista sarebbero state invece assegnate altrettante medaglie d'argento.[6]
Per quanto riguarda il girone ligure-piemontese, la gara Casale-Juve fu rinviata al 2 maggio.[11]
Per quanto riguarda il girone lombardo-veneto, esso terminò con tutte le tre squadre concorrenti (Inter, Milan e Hellas) a pari punti, pertanto furono necessari degli spareggi per decretare il vincitore del girone. La Seduta del Consiglio di Presidenza del 2 aprile 1915 deliberò che «il girone supplementare fra le squadre che risultano a parità di punti (Hellas, Internazionale, Milan) si svolgerà col sistema dell'eliminazione semplice».[12] In seguito al pari tra Inter e Milan nella partita di spareggio del 25 aprile nel campo neutro di Milano, la partita venne ripetuta il 2 maggio 1915; conseguentemente, la partita tra la vincente della partita e l'Hellas, inizialmente prevista a Brescia il 2 maggio 1915, venne rinviata al 9 maggio.[11]
Il calendario fu stabilito dalla Commissione Tecnica della FIGC nel gennaio 1915.[6] La Commissione Tecnica, nella seduta del 13 febbraio 1915, stabilì le date delle partite da recuperare.[13] Molte partite furono, tuttavia, ulteriormente rinviate, così la Commissione Tecnica, nella seduta del 2 marzo 1915, stabilì le date delle partite da recuperare.[14]
Il calendario fu stabilito dalla Commissione Tecnica della FIGC nel gennaio 1915.[6] La Commissione Tecnica, nella seduta del 13 febbraio 1915, stabilì le date delle partite da recuperare.[13]
Gli spareggi furono necessari in quanto tutte le tre squadre terminarono in testa la classifica a pari punti. Furono giocati con il sistema dell'eliminazione semplice: le due squadre meneghine si affrontarono nel primo turno di spareggi e la vincente avrebbe affrontato l'Hellas nella finale degli spareggi.[12]
Sulla stampa sportiva nazionale non è stato reperito alcun risultato relativo alle finali tra Casale e Milan per il titolo di Campione d'Italia Riserve 1914-1915. È plausibile che esse non siano state disputate a causa della sospensione bellica, intervenuta in seguito all'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale, il 24 maggio 1915.
^Annuario italiano del giuoco del calcio - Pubblicazione Ufficiale della F.I.G.C. 1926-1927 (1 volume) a cura di Luigi Saverio Bertazzoni - Modena, Biblioteca Universitaria. Riff. Storia della Federazione Italiana Giuoco del Calcio parte prima - pag. 28 Assemblea del 1912.
^Il regolamento campionati della FIGC pubblicato il 23 agosto 1909 dal settimanale sportivo "Lettura Sportiva" di Milano e dal libro "Azzurri 1990" edito a Milano dalla FIGC e Biblioteca nazionale braidense non definisce alcun limite di età per l'epoca sia alla Seconda che alla Terza Categoria.
^Cfr. Il calcio, Anno I, n. 1, 15 ottobre 1914, pp. 14-17 (dove è stato pubblicato il Regolamento Campionati 1914-1915): «...I giuocatori della categoria riserve potranno sempre e per qualsiasi numero di volte giuocare in Prima Categoria, senza perdere per questo il diritto di giuocare nella loro categoria...» (articolo 11).
^abcdIl calcio, anno II, n. 1 - 15 gennaio 1915, p. 6.
^Gazzetta dello Sport dell'11 maggio 1920, interpellanza dell'ex Presidente della Juventus Sandro Zambelli al deputato Gino Olivetti a causa degli aumenti tariffari ferroviari del 10% e del bollo sui biglietti d'ingresso per gli spettacoli pubblici. Sulla Gazzetta dello Sport del 28 maggio 1920 c'è la risposta della Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato inoltrata al Prefetto di Novara: rigetta l'istanza a causa delle ".. non floride condizioni del bilancio ferroviario ...". Le riduzioni tariffarie per le comitive calcistiche furono varate dal Governo Mussolini nel 1925.
^Per la data dello spareggio, cfr. comunicato ufficiale del Comitato Regionale Lombardo del 13 dicembre 1914 (pubblicato in Il calcio, Anno I, n. 6, 30 dicembre 1914, p. 9): «Poiché le squadre riserve del Milan Club e del Bologna FC si sono trovate, al termine del girone del loro gruppo, a pari punti, il CRL fissa la gara decisiva per il giorno 27 corrente sul campo del Modena FC».
^Il risultato era stato invertito per errore dai redattori de Il calcio - Bollettino ufficiale della FIGC (cfr. Il calcio, Anno I, n. 3, 15 novembre 1914, p. 7) che avevano attribuito la vittoria per forfait alla Juventus Italia. Invece il comunicato ufficiale del Comitato Regionale Lombardo del 28 ottobre 1914 (pubblicato ne Il calcio, Anno I, n. 3, 15 novembre 1914, p. 9) afferma che fu la Juventus Italia a dichiarare forfait nella partita contro il Bologna. Ad aver ragione è il comunicato ufficiale in quanto solo in questo modo il Bologna può aver concluso il girone a pari punti con il Milan, rendendo necessario lo spareggio.
^abIl calcio, anno II, n. 8 - 30 aprile 1915, p. 3 (comunicato ufficiale della Commissione Tecnica).
^abIl calcio, anno II, n. 7 - 15 aprile 1915, p. 2 (Seduta del Consiglio di Presidenza - 2 aprile 1915).
^abIl calcio, anno II, n. 3 - 15 febbraio 1915, p. 6.
^Inizialmente disputata il 10 gennaio, fu annullata per irregolarità (cfr. Il calcio, anno II, n. 2 - 30 gennaio 1915, p. 4) e fatta ripetere il 14 marzo.
^Inizialmente prevista il 31 gennaio, rinviata al 21 febbraio, fu ulteriormente rinviata al 18 aprile.
^Inizialmente prevista il 7 febbraio, rinviata al 28 febbraio, fu poi ulteriormente rinviata all'11 aprile.
^Inizialmente prevista il 24 gennaio, rinviata al 21 marzo.
^Inizialmente prevista il 14 febbraio, poi rinviata al 7 marzo, fu ulteriormente rinviata al 28 marzo.
^Inizialmente prevista il 10 gennaio, rinviata al 21 febbraio.
^Inizialmente prevista il 31 gennaio, fu disputata il 21 marzo.
^Inizialmente prevista il 7 febbraio, rinviata al 28 febbraio.
^Inizialmente prevista il 24 gennaio, rinviata al 14 marzo.
^Inizialmente prevista il 14 febbraio, rinviata al 7 marzo.
^Pareggio. Cfr. Il calcio, anno II, n. 8 - 30 aprile 1915, p. 3 (comunicato ufficiale della Commissione Tecnica).
^Ripetizione del primo spareggio terminato in parità. Cfr. Il calcio, anno II, n. 8 - 30 aprile 1915, p. 3 (comunicato ufficiale della Commissione Tecnica).
^Inizialmente prevista il 2 maggio, rinviata al 9 maggio. Cfr. Il calcio, anno II, n. 8 - 30 aprile 1915, p. 3 (comunicato ufficiale della Commissione Tecnica).