Cappellano maggiore del Regno del Portogallo

Il Cappellano maggiore del Regno del Portogallo (in portoghese: Capelão-mor do Rei) aveva le funzioni di cappellano e fidalgo della Real Casa portoghese che, in seguito dal 1716 al 1910, vennero esercitate dal patriarca di Lisbona.

Dall'inizio del XV secolo, il cappellano del re era un chierico di dignità episcopale, di solito un vescovo. A causa delle dignità ecclesiastiche che ricopriva, riusciva ad assistere solo a cerimonie di maggiore importanza, poiché spesso assente dalla corte. Lo stesso fu per l'elemosiniere, gli abati del Monastero di Alcobaça e alcuni dei confessori più rilevanti dei monarchi portoghesi nel XV secolo.[1]

Organizzazione

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Alla giurisdizione cappella reale e della sua curia appartenevano anche i cappellani ordinari, quelli personali dei membri della famiglia reale (come l'Infante), nonché i confessori e l'elemosiniere maggiore. Quest'ultima carica era riservata all'abbate del Monastero di Alcobaça.[1]

Cronologia dei cappellani maggiori

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  • Martim Gonçalves (1387)
  • João Lourenço do Porto (1402-1417)
  • Lourenço Afonso (1417-29)
  • Afonso Anes (1432)
  • Umberto de Salinis (1418)
  • Aimaro de Aurillac (1438-1444)
  • Luís Pires (1444-1448)
  • João Manuel (1449-1463)

...

Dal 1716 al 1910

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Lo stesso argomento in dettaglio: Patriarcato di Lisbona § Cronotassi dei vescovi.

Collegamenti esterni

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