Carlo Porro (generale)

Carlo Porro
Carlo Porro in una fotografia d'epoca

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato1916 –
2 marzo 1939
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea "ad honorem" in scienze geografiche
UniversitàUniversità di Torino
ProfessioneMilitare
Carlo Porro
Il generale Carlo Porro nel 1914
NascitaMilano, 3 ottobre 1854
MorteRoma, 19 aprile 1939
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio esercito
ArmaArtiglieria
Fanteria
Anni di servizio1885 - 1916
GradoTenente generale in comando di corpo d'armata
GuerrePrima guerra mondiale
Studi militariAccademia militare di Torino
Scuola di guerra
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Carlo Porro
Carlo Porro sul Le Miroir
Conte di Santa Maria della Bicocca
Stemma
Stemma
In carica1879 –
1939
PredecessoreAlessandro Porro
SuccessoreCesare Porro
TrattamentoSua Signoria
NascitaMilano, 3 ottobre 1854
MorteRoma, 19 aprile 1939 (84 anni)
DinastiaPorro
PadreAlessandro Porro
MadreAngela Piola Daverio
FigliTeresa
Gabriella
Alessandra
Maria Angela
Maria Luisa
ReligioneCattolicesimo

Carlo Porro, conte di Santa Maria della Bicocca (Milano, 3 ottobre 1854Roma, 19 aprile 1939), è stato un nobile, generale e politico italiano, senatore del Regno d'Italia nonché esperto di geografia militare.

Figlio del senatore Alessandro Porro e di sua moglie Angela Piola Daverio (sorella del senatore Giuseppe Piola Daverio), era fratello di Luigia e Luigi Porro.

Nel 1905, quando era ancora colonnello, fu nominato sottosegretario al Ministero della Guerra, e nel 1911 fu promosso generale. Carlo Porro fu professore di geografia alla Scuola superiore di guerra del Regio Esercito; poi, dal 1906 al 1911, fu il comandante della stessa scuola[1].

Nel 1915 Porro divenne vicepresidente della Società Geografica Italiana (e rimase tale fino al 1918), lo stesso anno in cui l'Italia entrò nella prima guerra mondiale, il 24 maggio, cosa che lo fece avanzare alla carica di sottocapo di Stato Maggiore. Il 15 maggio 1916 arrivò la nomina a senatore del Regno d'Italia, anche se il giuramento fu fatto solo il 12 luglio 1917[2], poco prima di partecipare alla conferenza di Rapallo, in qualità di sostituto di Luigi Cadorna, indetta dopo l'infausta battaglia di Caporetto.

Quando Cadorna venne licenziato dal ruolo di comandante supremo del Regio Esercito l'8 novembre 1917, Porro subì la stessa sorte.

Nel dopoguerra egli rivestì il grado di generale di corpo d'armata, ricevuto nel 1932, e Mussolini gli assegnò il titolo di Ministro di Stato.

Nel 1925 compilò il primo elenco dei ghiacciai italiani e nel 1927 insieme a Pietro Labus il primo atlante dei ghiacciai italiani. Con questo lavoro furono sistematicamente censiti tutti i ghiacciai d'Italia ed è uno più vecchi catasti glaciologici esistenti.[3]

Fu Commissario per il Comitato talassografico italiano (12 dicembre 1927-21 gennaio 1929) e membro della Commissione per il giudizio dell'Alta Corte di giustizia (27 dicembre 1929-19 gennaio 1934)

Morì a Roma il 19 aprile 1939.

Pubblicazioni

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  • Terminologia geografica (1902)
  • Guida allo studio della geografia militare (1903)
  • Elenco dei ghiacciai italiani (1925)
  • Atlante dei ghiacciai italiani (1927) insieme con Pietro Labus
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
— Determinazione ministeriale 4 novembre 1922[5]


La ventunesima galleria della strada delle 52 gallerie del Monte Pasubio, scavate in occasione dei combattimenti della prima guerra mondiale, porta il suo nome.[6]

  1. ^ Enrico Ciancarini, La scuola di guerra di Torino, Civitavecchia, Prospettiva, 2013, pagg. 89-91, 102
  2. ^ Scheda senatore Porro Carlo, su senato.it. URL consultato il 27 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  3. ^ I ghiacciai italiani, su glaciologia.it. URL consultato il 16 ottobre 2019.
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  5. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1922, p. 2695. URL consultato il 14 settembre 2019.
  6. ^ Gattera 2007, p. 103.
  • Claudio Gattera, Il pasubio e la strada delle 52 gallerie, Valdagno, Gino Rossato Editore, 2007, ISBN 978-88-8130-017-4.

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Controllo di autoritàVIAF (EN89352214 · ISNI (EN0000 0000 6279 1195 · SBN LO1V154950 · BAV 495/241187 · GND (DE1050367596 · BNE (ESXX5035711 (data) · BNF (FRcb16163392f (data)