Carlo Rossi (vescovo)
Carlo Rossi vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Biella (1936-1972) |
Nato | 1º marzo 1890 a Torino |
Ordinato presbitero | 21 settembre 1912 |
Nominato vescovo | 7 dicembre 1936 da papa Pio XI |
Consacrato vescovo | 31 gennaio 1937 dal cardinale Maurilio Fossati, O.SS.G.C.N. |
Deceduto | 29 febbraio 1980 (89 anni) |
Carlo Rossi (Torino, 1º marzo 1890 – 29 febbraio 1980) è stato un vescovo cattolico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Torino il 1º marzo 1890, Carlo Rossi fu ordinato sacerdote nel 1912 e presto elevato al rango di canonico. Nei primi anni del suo ministero sacerdotale si impegnò a fondo nell'Azione Cattolica.[1] Nel corso del proprio lungo episcopato, iniziato nel 1936, mons. Carlo Rossi dovette affrontare i gravi problemi ed i conflitti che investirono il Biellese durante la Seconda guerra mondiale.
Alla vigilia di Natale del 1943 dal giornale diocesano "Il Biellese" espresse dolore e sconforto per le violenze su vasta scala nell'ambito della guerra di Resistenza. Sebbene non si nominassero mai i partigiani, l'articolo dispiacque e rese più difficili i rapporti tra il clero e le formazioni partigiane.[2]
Nel 1949, dopo la fine del conflitto, promosse la Peregrinatio Mariae, cioè la visita a parrocchie, fabbriche, ospedali e altre istituzioni pubbliche e private da parte della Madonna Nera di Oropa. L'iniziativa, che fu coordinata da don Antonio Ferraris e che terminò con il solenne ritorno dell'immagine della Vergine nel santuario di Oropa il 24 luglio dello stesso anno, fu valutata come un grande successo pastorale e come uno stimolo alla riappacificazione dopo gli anni di guerra fratricida che la precedettero.[3]
Importante fu anche l'indizione del terzo sinodo della diocesi di Biella, che si tenne nel 1951.[4]. Mons. Carlo Rossi fu anche molto attivo a livello nazionale in campo liturgico, e presiedette per più di vent'anni il Centro di Azione Liturgica (C.A.L.)[5]. Questo impegno è alla base della sua elezione tra i padri conciliari del Concilio Vaticano II, al quale partecipò come membro della commissione liturgica[4].
Fu inoltre il primo presidente di Pax Christi Italia[6], incarico che ricoprì tra il 1954 e il 1959.
Negli ultimi anni del proprio episcopato si oppose all'istituzione sul territorio della propria diocesi della Comunità monastica di Bose, alla quale vietò inizialmente di celebrare i sacramenti a causa della sua natura interconfessionale e alla presenza di monaci di entrambi i sessi. Tale divieto fu in seguito rimosso grazie all'intercessione del cardinale Michele Pellegrino.[7]. Si ritirò nel 1972 e morì nel 1980 all'età di 89 anni. La città di Biella gli intitolò la piazzetta dove sorge il battistero.
Genealogia episcopale e successione apostolica
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Cardinale Enrico Enriquez
- Arcivescovo Manuel Quintano Bonifaz
- Cardinale Buenaventura Córdoba Espinosa de la Cerda
- Cardinale Giuseppe Maria Doria Pamphilj
- Papa Pio VIII
- Papa Pio IX
- Cardinale Alessandro Franchi
- Cardinale Giovanni Simeoni
- Cardinale Antonio Agliardi
- Vescovo Giacinto Arcangeli
- Cardinale Giuseppe Gamba
- Cardinale Maurilio Fossati, O.SS.G.C.N.
- Vescovo Carlo Rossi
La successione apostolica è:
- Arcivescovo Luigi Maffeo (1966)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ AA.VV., Illustrazione biellese, Tip. A.r.s., 1935.
- ^ Dicembre 1943: le prime azioni partigiane e la repressione nazifascista
- ^ Giuseppe Tuninetti, Biella, in Madonna Pellegrina 1946-1951: frammenti di cronaca e di storia, Effatà Editrice, 2006, pp. 82.
- ^ a b Storia, su diocesi.biella.it. URL consultato il 2 maggio 2018.
- ^ AA.VV, L'Attività della Santa Sede, Tipografia poliglotta vaticana, 1972, pp. 301.
- ^ "Pax Christi in Italia", pagina su www.paxchristi.it
- ^ (EN) Stefania Palmisano, Exploring New Monastic Communities: the (Re)invention of Tradition, Routledge, 2016, pp. 149.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo Rossi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Rossi, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (EN) David M. Cheney, Carlo Rossi, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 35337933 · ISNI (EN) 0000 0000 3816 4626 · SBN TO0V621013 · LCCN (EN) n98076361 · GND (DE) 122420551 |
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