Carlo di Brandeburgo-Schwedt

Principato di Brandeburgo
Hohenzollern

Federico I
Nipoti
Federico II
Alberto III
Giovanni I
Gioacchino I
Gioacchino II
Giovanni Giorgio
Figli
Gioacchino Federico
Figli
Giovanni Sigismondo
Giorgio Guglielmo
Federico I Guglielmo
Federico III
Modifica

Carlo Filippo, margravio di Brandeburgo-Schwedt (Sparnberg, 5 gennaio 1673Casale Monferrato, 23 luglio 1695) è stato un generale tedesco della Marca di Brandeburgo.

Era figlio di Federico Guglielmo I di Brandeburgo e della seconda moglie Sofia Dorotea di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg.

Nel 1693, dopo essersi dimostrato nella battaglia di Neerwinden venne nominato tenente generale e mandato a combattere nella Guerra della Grande Alleanza a capo delle forze di Brandeburgo.

Venne chiamato a Torino dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II e lì fece conoscenza con Caterina di Balbiano dei marchesi di Colcavagno, la vedova del capitano Giovanni Michele Gabaleone, conte di Salmour († 1691). I due si sposarono in segreto il 28 maggio 1695 al Castello de La Venaria in provincia di Torino[1]. La Casa di Brandeburgo e il Duca di Savoia non riconobbero però il matrimonio perché non era paritario. Il Duca Vittorio Amedeo arrivò a rapire e imprigionare nel monastero di Santa Croce in Torino con le canonichesse agostiniane Caterina per evitare complicazioni diplomatiche poiché il fratellastro del margravio, l'elettore di Brandeburgo e poi re Federico I di Prussia, era indignato per le nozze senza il suo permesso. La Curia romana sostenne la richiesta di Carlo riguardo alla legalità del matrimonio, nella speranza che il matrimonio con un cattolico potesse portare il principe protestante alla conversione.

Durante questi scontri diplomatici, Carlo morì di febbre. Il suo corpo fu portato a casa e sepolto nella cripta della Casa degli Hohenzollern nel Duomo di Berlino.

La vedova andò dal suo amico Eugenio di Savoia alla corte imperiale di Vienna, si fece chiamare Madame de Brandebourg e continuò a lottare per il riconoscimento del suo matrimonio. Ha rifiutato un accordo della corte reale di Berlino in cambio della rinuncia al titolo in quanto diffamatorio. Nel 1707 si risposò con il generale sassone e ministro di Stato August Christoph von Wackerbarth e morì a Dresda nel 1719.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni Sigismondo di Brandeburgo Gioacchino III Federico di Brandeburgo  
 
Caterina di Brandeburgo-Küstrin  
Giorgio Guglielmo di Brandeburgo  
Anna di Prussia Alberto Federico di Prussia  
 
Maria Eleonora di Jülich-Kleve-Berg  
Federico Guglielmo I di Brandeburgo  
Federico IV Elettore Palatino Ludovico VI del Palatinato  
 
Elisabetta d'Assia  
Elisabetta Carlotta di Wittelsbach-Simmern  
Luisa Giuliana di Nassau Guglielmo I d'Orange  
 
Carlotta di Borbone-Montpensier  
Carlo di Brandeburgo-Schwedt  
Giovanni di Schleswig-Holstein-Sonderburg Cristiano III di Danimarca  
 
Dorotea di Sassonia-Lauenburg  
Filippo di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg  
Elisabetta di Brunswick-Grubenhagen Ernesto III di Sassonia-Grubenhagen  
 
 
Sofia Dorotea di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg  
Francesco II di Sassonia-Lauenburg Francesco I di Sassonia-Lauenburg  
 
Sibilla di Sassonia-Freiberg  
Sofia Edvige di Sassonia-Lauenburg  
Maria di Brunswick-Wolfenbüttel Giulio di Brunswick-Lüneburg  
 
Edvige di Brandeburgo  
 
  1. ^ Hohenzollern 3, su genealogy.euweb.cz. URL consultato il 12 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2015).
  • (DE) Johann Daniel Ferdinand Neigebaur: Die Heirath des Markgrafen Carl von Brandenburg mit der Markgräfin Catharina von Balbiano, Kern, 1856
  • (DE) Rob. Prütz: Deutsches Museum, Band 1, J.C. Hinrichs, 1856, p. 509
  • (DE) Rudolf Graf von Kanitz: Aus dem Deutschen Soldatenleben: militairische Skizzen zur Deutschen Sittengeschichte, W. Hertz (Bessersche Buchhandlung), 1861, p. 261 ss.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Gran maestro dell'ordine di San Giovanni del Baliaggio di Brandeburgo Successore
Giorgio Federico di Waldeck 16931695 Alberto Federico di Brandeburgo-Schwedt
Controllo di autoritàVIAF (EN62369532 · ISNI (EN0000 0001 0800 8988 · SBN MUSV013583 · CERL cnp01039097 · LCCN (ENnb2010033800 · GND (DE120063174