Castello di Mosio

Castello di Castel Goffredo
Castrum de Moso
Ubicazione
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
RegioneLombardia
CittàMosio
Coordinate45°08′39″N 10°29′17″E
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Mosio
Informazioni generali
TipoCastello medievale
Inizio costruzioneXI secolo
Materialepietra, malta
DemolizioneXIII secolo
Condizione attualeabbattuto
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Il castello di Mosio era una roccaforte presumibilmente risalente all'XI secolo, situata a Mosio in provincia di Mantova.

Collocazione e storia

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Mosio, chiesa di San Zenone, lapide in ricordo della seconda Lega Lombarda

La presenza del castello è nota sin dall'XI secolo.[1] Mosio era un feudo dei conti Longhi, territorio bresciano, in prossimità del confine con Mantova e Cremona, nel 1168, al tempo delle rivalità tra i conti Casalodi e i conti di Montichiari, la roccaforte venne acquistata da questi ultimi.[2]

Il 2 marzo 1226 il castello fu testimone della costituzione della seconda Lega Lombarda. Dopo mesi di trattative segrete, favorite da papa Onorio III, i delegati di Milano, Bologna, Piacenza, Verona, Brescia, Faenza, Mantova, Vercelli, Lodi, Bergamo, Torino, Alessandria, Vicenza, Padova e Treviso si riunirono nella chiesa di San Zenone a Mosio, stabilendo un'alleanza militare contro l'imperatore che sarebbe dovuta durare 25 anni.

Nello stesso anno la struttura venne occupata dalla truppe di Ezzelino III da Romano.[3]

Nel 1237 nel castello si radunarono le truppe di Manfredo da Cornazzano, fedele all'imperatore Federico II, congiungendo le forze di Reggio, Parma e Cremona. Da qui le truppe si mossero alla conquista dell roccaforti di Redondesco, Goito e Guidizzolo. Toccò successivamente alle rocche di Carpenedolo e di Casaloldo. Risalendo il fiume Chiese in territorio bresciano, si congiunse con l'imperatore accampato tra Calcinato e Montichiari ed attaccarono quest'ultimo castello, costringendo gli abitanti alla resa il 22 ottobre 1237.[4]

Dopo la battaglia di Cortenuova del 1237, l'imperatore Federico II di Svevia occupò la località e la rase al suolo, e con essa il castello.[5]

Voci correlate

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