Cefaloforia
Nella tradizione cristiana, il termine cefaloforia (dal greco kefalos, "testa", e foreo, "portare") si riferisce al fenomeno miracoloso per cui alcuni santi martiri, dopo la decapitazione, avrebbero raccolto la propria testa mozzata, reggendola fra le mani.
La tradizione
[modifica | modifica wikitesto]I santi martiri di cui si ricorda tradizionalmente questo miracolo vengono detti cefalofori, secondo una tradizione teologica che riteneva la professione della fede avesse in qualche modo l'ultima parola sulla morte violenta[1].
Fra i santi cefalofori si possono ricordare: sant'Albano da Magonza, san Desiderio di Langres, san Dionigi di Parigi, san Donnino di Fidenza, sant'Emidio, san Gemolo, san Giusto di Novalesa, san Miniato, san Nicasio di Reims, san Regolo, santa Valeria di Limoges.[2][3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Santi "anomali" (PDF), su parrocchiasantalessandro.it. URL consultato il 29 maggio 2020.
- ^ I santi cefalofori, su cartantica.it. URL consultato il 29 maggio 2020.
- ^ I santi cefalofori, diffusione di un simbolo oscuro, su toscanaoggi.it. URL consultato il 6 giugno 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Réginald Grégoire, I santi anomali. Forme inconsuete di vita cristiana, EDB Edizioni Dehoniane Bologna, 2013, ISBN 978-88-102-41-257
Voci correlate
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