Chiesa di San Diego all'Ospedaletto
Chiesa di San Diego all'Ospedaletto, detta San Giuseppe Maggiore | |
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La facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Napoli |
Coordinate | 40°50′32.5″N 14°15′10.62″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Diego d'Alcalá |
Arcidiocesi | Napoli |
Stile architettonico | rinascimentale, barocco |
Inizio costruzione | 1514 |
Completamento | XVIII secolo |
La chiesa di San Diego all'Ospedaletto, nota anche come San Giuseppe Maggiore, in origine chiesa di San Gioacchino, è una delle chiese monumentali di Napoli, ubicata in via Medina.
La denominazione San Giuseppe Maggiore deriva dal fatto che a questa chiesa fu attribuito il titolo della chiesa di San Giuseppe Maggiore, ubicata a poca distanza e demolita nel 1934 durante il riassetto urbanistico del rione Carità.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa venne eretta nel 1514 su interessamento di Giovanna Castriota (dei Branai Castriota), dama d'onore della regnante Giovanna III, e dedicata a San Gioacchino.
Nel corso del secolo venne realizzato un ospedale per i poveri gentiluomini e, morta la beneficiaria dell'opera, la chiesa passò ai Frati Minori Osservanti, i quali provvidero ad una radicale ricostruzione nel 1595 e dedicarono la chiesa a San Diego di Alcalá.
Nel 1784 l'interno venne danneggiato da un terremoto e in seguito restaurato; fu ancora seriamente danneggiato dai bombardamenti alleati del 1943.
Durante il Decennio francese il convento fu soppresso e nella chiesa fu insediata la sede parrocchiale, spostata dalla chiesa dei Santi Giuseppe e Cristoforo. Per questo, in alcune carte topografiche cittadine la chiesa è attestata anche come chiesa (rettoria) dei Santi Giuseppe e Cristoforo.
La chiesa
[modifica | modifica wikitesto]La facciata
[modifica | modifica wikitesto]La facciata è caratterizzata dallo scuro delle membrature in piperno delle lesene tuscaniche e ioniche, delle trabeazioni e del finestrone centrale. I portali sono tutti in stucco e quelli laterali sono sormontati da finestroni polilobati (il portale di destra è murato); quello centrale prosenta un timpano arcuato dove al centro è posta una lapide. In alto, ai lati, ci sono due orologi e i campanili.
L'interno
[modifica | modifica wikitesto]Si presenta a tre navate con transetto e abside. In origine presentava decorazioni a fresco di Battistello Caracciolo, Andrea Vaccaro, Massimo Stanzione, pittori formatisi alla scuola del naturalismo caravaggesco.
Dei tre sono sopravvissuti gli affreschi di Battistello Caracciolo, mentre, a causa del terremoto del 1784, sono andate distrutte le opere degli altri due celebri pittori, sostituite da quelle di Angelo Mozzillo e Andrea Mattei (anch'esse perdute, nel 1943). Di Massimo Stanzione si può ammirare il Transito di San Giuseppe, dipinto su tela, nell'ultima cappella a destra.
In sagrestia vi è una tela di Andrea Vaccaro raffigurante Sant'Antonio da Padova. Anche questo ambiente ha subito danni nel terremoto del 1784, perdendo gli affreschi seicenteschi di Michele Ragolia.[1]
L'altare maggiore, in marmi policromi del Settecento venne disegnato da Giovan Battista Nauclerio e realizzato da Giuseppe de Filippo e Giuseppe Massotti. Nella controfacciata vi sono eleganti tombe in marmo dei principi di Piombino, opere di Giacomo Colombo, scolpite nel 1703 su disegno di Francesco Solimena.
Chiostro
[modifica | modifica wikitesto]Venne fondato nel 1595 dal religioso Agostino de Cupitis, che utilizzò il denaro offerto dai fedeli per costruire un monastero di forma quadrata, con arcate in piperno e un pozzo al centro.
Successivamente, con la soppressione dell'ordine, i religiosi furono espulsi e il chiostro fu destinato a officina di auto militari e infine in caserma di polizia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bernardo De Dominici, Vite de' pittori, scultori ed architetti napoletani,, a cura di Fiorella Sricchia Santoro e Andrea Zezza, 2003
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Diego all'Ospedaletto
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La chiesa di San Diego all'Ospedaletto su Napoligrafia, su napoligrafia.it.