Chiesa di San Giacomo Apostolo (Lusiana Conco)
Chiesa di San Giacomo Apostolo | |
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Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Lusiana (Lusiana Conco) |
Indirizzo | piazza 4 novembre |
Coordinate | 45°47′11.15″N 11°34′39.32″E |
Religione | cattolica |
Titolare | San Giacomo il Maggiore |
Diocesi | Padova |
Consacrazione | 1832 |
Stile architettonico | neoclassico |
La chiesa di San Giacomo Apostolo, o anche più semplicemente solo chiesa di San Giacomo, è la parrocchiale di Lusiana, frazione del comune sparso di Lusiana Conco, in provincia di Vicenza e diocesi di Padova[1][2]; fa parte del vicariato di Lusiana.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sembra che l'originaria chiesa di Lusiana sia sorta nell'VIII secolo ad opera dei monaci benedettini[3]; tuttavia, la prima citazione che ne attesta la presenza risale al 1297 ed è contenuta in una bolla papale, grazie alla quale s'apprende che essa era filiale della pieve di Caltrano[1][2].
In un atto del 1399 si legge che la chiesetta era retta da tale pre' Pietro del Fu Ulrico di Crespadoro[1]; nel XV secolo la comunità lusianese risultava dipendere dalla pieve di Santa Maria Assunta di Breganze[2].
Dalla relazione della visita pastorale del 1570 del vescovo Nicolò Ormaneto si conosce che la chiesa aveva il doppio titolo di San Giacomo e San Cristoforo; tuttavia, nel 1587 è attestata nuovamente solo quello di Susan Giacomo[2].
All'inizio del XVIII secolo la chiesa si rivelò insufficiente a contenere i fedeli e, così, fu decise un suo rifacimento; tra il 1710 e il 1711 si costruì la navata laterale sinistra e si alzarono i muri dell'aula, mentre, dopo circa un trentennio di stallo, nel 1740 venne finalmente costruita anche la navata di destra[1].
L'abside e il presbiterio furono realizzati in un secondo momento, dopo che nel 1823 era stata realizzata la sagrestia[2]: la loro costruzione iniziò il 6 marzo 1825 su disegno di Luigi De Boni, poi sostituito dall'ingegner Barrera, e venne ultimata nel 1827. La parrocchiale fu elevata ad arcipretale in quel medesimo anno con decreto del vescovo Modesto Farina[2] e poi consacrata il 26 agosto 1832[1].
Intanto, la chiesa era diventata sede di un vicariato, nel quale erano confluite pure le parrocchie di Crosara San Bortolo, Crosara San Luca, Conco, Fontanelle, San Floriano, Laverda e San Donato del Covalo[2].
Nel 1891 il campanile fu inaugurato, mentre negli anni trenta del Novecento si provvide al rimaneggiamento della facciata[2].
Tra il 2001 e il 2006 venne condotto un intervento di ristrutturazione che interessò i prospetti esterni, l'interno e il tetto della struttura[1].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Esterno
[modifica | modifica wikitesto]La facciata a salienti della chiesa, che guarda ad occidente, presenta un corpo centrale, caratterizzato dal portale maggiore e dal rosone e scandito da due paraste angolari ioniche sorreggenti l'architrave e il frontone, sopra cui sono collocate le statue raffiguranti il Redentore, la Vergine Immacolata e San Giuseppe, e ai lati due ali minori, in cui si aprono gli ingressi secondari, sormontate da due semitimpani sopra i quali vi sono le due statue che ritraggono Sant'Antonio da Padova e San Giacomo Apostolo[1].
Distante alcuni metri dalla parrocchiale si erge il campanile a base quadrata, alto circa 73 metri e costruito tra il 1876 e il 1890 su disegno di Abramo Chioccarello[1]. In cella sono disposte 5 poderose campane in Lab2 (Lab2, Sib2, Do3, Reb3, Mib3) elettrificate alla veronese; i ceppi in ghisa sono del modello Colbachini di Bassano del Grappa (VI), quello della maggiore venne sostituito anni fa con uno della ditta Morellato. Fu proprio la fonderia bassanese a realizzare queste campane nel 1890. La campana maggiore, dal suono poderoso e potente, pesa 3296 kg.
Interno
[modifica | modifica wikitesto]L'interno dell'edificio è suddiviso da colonne binate in marmo rosso sorreggenti archi a tutto sesto in tre navate, tutte coperte dal soffitto piano; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, introdotto dall'arco santo e chiuso dall'abside[1].
Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali le due pale raffiguranti l'Adorazione dei pastori e la Discesa dello Spirito santo sugli apostoli e la Madonna, eseguite da Jacopo Bassano rispettivamente nel 1555 e nel 1551[2], il dipinto con soggetto Sant'Antonio di Padova in gloria, realizzato dal vicentino Giovanni Antonio De Pieri all'inizio del XVIII secolo[2], e la tela del 1748 ritraente Tobia con San Raffaele Arcangelo, il cui autore è Francesco Zugno[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i Chiesa di San Giacomo Apostolo <Lusiana>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 15 agosto 2021.
- ^ a b c d e f g h i j k S. Giacomo - Lusiana, su parrocchiemap.it. URL consultato il 15 agosto 2021.
- ^ Chiesa Arcipretale di San Giacomo, Lusiana, su sac5.halleysac.it. URL consultato il 15 agosto 2021.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Giacomo Apostolo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Parrocchia di SAN GIACOMO AP., su parrocchiemap.it. URL consultato il 15 agosto 2021.
- Lusiana S. Giacomo, su diocesipadova.it. URL consultato il 15 agosto 2021.