Città tardo barocche del Val di Noto

 Bene protetto dall'UNESCO
Città tardo-barocche del Val di Noto (Sicilia sud orientale)
 Patrimonio dell'umanità
Tipoarchitettonico
CriterioC (i) (ii) (iv) (v)
Pericolono
Riconosciuto dal2002
Scheda UNESCO(EN) Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily)
(FR) Scheda

Le città tardo-barocche del Val di Noto (Sud est Sicilia) sono un sito seriale inserito dall'UNESCO nella lista del Patrimonio dell'umanità nel 2002 che comprende otto società urbane (Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli) del distretto del Val di Noto, colpite dal terremoto nel 1693. Queste città vennero ricostruite in un gusto tardo-barocco unitario e riconoscibile che le caratterizza ancora oggi.

In seguito al Terremoto del Val di Noto del 1693, i maggiori centri urbani del Vallo vennero ridotti in macerie. La successiva ricostruzione dei primi decenni del XVIII secolo vede le città sconvolte dal sisma adottare soluzioni architettoniche e artistiche che caratterizzano l'intero Vallo. Questa vera e propria fioritura del gusto barocco è stata riconosciuta nel 2002 quale patrimonio dell'umanità da parte dell'organizzazione sovranazionale UNESCO sulla base delle quattro motivazioni seguenti[1]:

  1. Le città assegnate al titolo di Città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud orientale) - Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily) costituiscono un'eccezionale testimonianza dell'arte e dell'architettura del tardo Barocco[2];
  2. esse rappresentano il culmine e l'ultima fioritura del Barocco europeo[2];
  3. la qualità di questo patrimonio è risaltata anche dall'omogeneità, causata dalla contemporanea ricostruzione delle città[2];
  4. le otto città sono in permanente rischio a causa dei terremoti e delle eruzioni dell'Etna[2].

In realtà nell'elenco dell'UNESCO appaiono anche altre città che in occasione del terremoto del 1693 e negli anni successivi della ricostruzione non erano comprese nel Vallo di Noto. Di fatto vengono inserite nell'elenco le città ricostruite dopo il sisma detto del Val di Noto poiché l'epicentro venne identificato propriamente nel territorio del Vallo, ma che amministrativamente e fisicamente non vi appartenevano: è il caso di Catania, ma anche della nomina di Acireale, entrambe sconvolte dal sisma, ma situate in quel tempo entro i confini del Val Demone.

La particolarità della "identità" comune per le città selezionate deriva soprattutto dalla mirabile ricostruzione avvenuta in seguito al detto evento sismico. Vi sono infatti degli esempi mirabili dell'arte e dell'architettura tardo barocca di cui costituiscono un momento di sintesi, presentando notevoli caratteri di omogeneità urbanistica ed architettonica[3].

A fronte di queste caratteristiche, il circuito delle città del Val di Noto è stato iscritto nel registro dell'UNESCO. Questo importante risultato sta determinando una positiva ricaduta economica nell'intera area, a fronte di un aumento delle presenze turistiche nella zona e per la nascita di molteplici strutture ricettive.

Tuttavia a minacciare l'integrità paesaggistica vi è il tentativo, da parte di una società petrolifera texana, di avviare una serie di progetti per l'estrazione di petrolio dal sottosuolo[senza fonte]. Questa richiesta che mal si concilia con le sue aspirazioni turistiche è stata inizialmente appoggiata dalla Regione Siciliana[senza fonte] e successivamente bloccata dall'allora assessore Regionale Fabio Granata nel 2003. Ad oggi la società, ancora decisa a portare avanti il suo progetto, ha fatto inizialmente ricorso al TAR della Sicilia, successivamente ha annunciato lo "stop" alle trivellazioni; tuttavia questa decisione viene comunque contestata dagli ambientalisti perché il fermo riguarda una parte del territorio interessato.

Monumenti barocchi

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I seguenti sono i monumenti barocchi dichiarati patrimoni dell'umanità[4]

Militello in Val di Catania

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Palazzolo Acreide

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Galleria d'immagini

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  1. ^ (EN) Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily), su unesco.org. URL consultato il 30 ottobre 2010.
  2. ^ a b c d Giustificazione dell'iscrizione - I criteri adottati dall'Unesco per l'iscrizione del Val di Noto nel Patrimonio dell'Umanità, su patrimoniounesco.it. URL consultato il 30 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  3. ^ Video sulle architetture del Val di Noto
  4. ^ Elenco dei beni comuni inseriti nel piano di gestione, su patrimoniounesco.it. URL consultato il 4 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2011).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • (ARENESFRRUZH) Scheda Unesco, su whc.unesco.org. URL consultato l'8-12-2014.