Collection de l'Art Brut
Collection de l'Art Brut | |
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Collection de l’Art Brut | |
Ubicazione | |
Stato | Svizzera |
Località | Losanna |
Indirizzo | Av. des Bergières 11 |
Coordinate | 46°31′39″N 6°37′29″E |
Caratteristiche | |
Collezioni | dipinti sculture manufatti di Art Brut |
Periodo storico collezioni | contemporaneo |
Istituzione | 1945 - 1971 |
Fondatori | Jean Dubuffet |
Apertura | 1976 |
Sito web | |
La Collection de l'Art Brut è un museo di Losanna, in Svizzera. Esso conserva opere realizzate con diverse tecniche da artisti autodidatti che per motivi diversi hanno vissuto prevalentemente in condizioni di isolamento sociale e culturale; la raccolta iniziale fu costituita a partire dal 1945 da Jean Dubuffet, artista, teorico e sostenitore dell’Art Brut e da lui donata alla città di Losanna nel 1971.
Raccolta
[modifica | modifica wikitesto]La raccolta è costituita da sculture, oggetti compositi, arazzi, tessuti assemblati e ricamati, disegni e pitture realizzate con materiali diversi, talvolta materiali di recupero o di uso diverso quello artistico, e tutte caratterizzate da grande capacità di immaginazione e totalmente avulse da condizionamenti culturali e sociali in quanto gli artisti che le hanno realizzate non avevano una preparazione accademica né erano dei cultori della materia, ma persone che vivevano in condizione di grande isolamento: carcerati, disadattati, pazienti di ospedali psichiatrici, emarginati e che hanno trovato nell’espressione artistica la possibilità di comunicare e di realizzare momenti di libertà.[1] L’obiettivo degli autori di queste opere non era l’esposizione, né un riconoscimento sociale o economico, piuttosto il raggiungimento di una personale e intima soddisfazione.[2] Le ricerche di Dubuffet iniziarono nel secondo dopoguerra in Svizzera e portarono nel 1947 all’esposizione a Parigi di una prima raccolta alla Galleria René Drouin[3].
Nel 1962 Dubuffet costituisce un centro studi di questa specifica attività artistica e pubblica il periodico Cahiers de l’Art Brut, del quale escono solamente 8 numeri.[4]
Fondamentale del pensiero di Dubuffet è che queste opere non siano rese possibili da una condizione patologica; sebbene numerosi siano i casi di artisti malati mentali, l’elemento comune esplicito o anche non esplicito, è il rifiuto di qualsiasi interferenza accademica o culturale. La malattia non è un requisito del talento, piuttosto la condizione di isolamento può aver favorito l’esigenza di incanalare la propria creatività.[3]
Nel 1967 Dubuffet espone buona parte della sua collezione (700 opere di 65 autori) alla mostra dedicata all’Art Brut a Parigi al Museo delle Arti decorative.[3]
Nel 1971 dona l’intera collezione alla municipalità di Losanna alla condizione che il Comune si impegni a realizzare un museo specificamente dedicato a queste espressioni artistiche[3]. All’atto della donazione alla municipalità la raccolta era costituita da 1200 opere, realizzate da circa 100 autori diversi.[4]
La collezione apre al pubblico nel 1976; il suo primo direttore Michel Thevoz per circa 25 anni cura e promuove le opere anche attraverso mostre temporanee, in parte esposte in museo in parte proposte a musei stranieri; gli succede dal 2001 la direzione di Lucienne Peiry[2]
La raccolta negli anni si è estesa a seguito di acquisizioni e donazioni; attualmente consta di circa 70.000 opere di oltre 400 autori, delle quali 700 costituiscono l’esposizione permanente.[5]
Oltre all’esposizione permanente, il museo organizza esposizioni temporanee a tema o di singoli autori.[2]
È in corso la digitalizzazione dell’intera collezione.[6]
Sede
[modifica | modifica wikitesto]La raccolta museale ha sede nell’ala occidentale del Castello di Beaulieu, residenza nobiliare del XVIII secolo di proprietà della municipalità. La facciata, ampia, si sviluppa su una lunghezza di 48 metri ed è composta di tre unità connesse .
Nel 1974 fu restaurata appositamente per accogliere la collezione de l’Art Brut dagli architetti Bernard Vouga e Jean de Martini.
Artisti
[modifica | modifica wikitesto]Tra gli artisti più noti conservati nella Collezione, alcuni dei quali hanno esposto anche in sedi diverse all’estero:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ CapanoNegri 1992.
- ^ a b c Outsidersourcebook.
- ^ a b c d diStefano.
- ^ a b CapanoNegri1992.
- ^ (EN) The collection de l’Art Brut, su artbrut.ch. URL consultato il 13 giugno 2022.
- ^ (EN) Digitalized Inventory, su artbrut.ch. URL consultato il 13 giugno 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Leonardo Capano e Antonello Negri, Musei d’Europa, Guida alle collezioni pubbliche d’arte moderna e contemporanea – pag. 239-241, Milano, Editoriale Giorgio Mondadori, 1992, ISBN 88-374-1242-8.
- Eva di Stefano, Art Brut, Firenze, Giunti, 2020, ISBN 978 88 09 77990-7.
- (EN) Outsider art sourcebook : art brut, folk art, outsider art, Herts UK, Raw Vision LTD, 2009, ISBN 9780954339326.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Collection de l'Art Brut
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN, FR) Collection de l’Art Brut Lausanne, su artbrut.ch. URL consultato il 13 giugno 2022.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 127469347 · ISNI (EN) 0000 0001 2285 4718 · LCCN (EN) n87809520 · J9U (EN, HE) 987007315405805171 |
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