Comment ça va?

Comment ça va
Titolo originaleComment ça va
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneFrancia
Anno1975
Durata78 min
Generedrammatico
RegiaAnne-Marie Miéville e Jean-Luc Godard
SoggettoAnne-Marie Miéville e Jean-Luc Godard
SceneggiaturaAnne-Marie Miéville e Jean-Luc Godard
ProduttoreJean-Pierre Rassam
Casa di produzioneSonimage, Bela SNC, INA
FotografiaWilliam Lubtchansky
MontaggioAnne-Marie Miéville e Jean-Luc Godard
Interpreti e personaggi

Comment ça va è un film del 1975 scritto e diretto da Anne-Marie Miéville e Jean-Luc Godard, il terzo realizzato dalla coppia nello stesso anno, dal quale data il loro trasferimento da Parigi a Grenoble.

Originato da una discussione avuta da Godard con i giornalisti del quotidiano Libération, il film sviluppa il discorso estetico sulle immagini fotografiche che il regista franco-svizzero aveva iniziato con Letter to Jane - An Investigation About a Still

Un giovane operaio si trova in auto con la sua ragazza, Odette, segretaria in una tipografia che lavora per il Partito Comunista Francese. Il padre del ragazzo, sindacalista e iscritto al partito, ha bisogno della collaborazione di Odette perché sta preparando un video sulla tipografia come fabbrica di comunicazione.

Mentre visionano le immagini, discutono animatamente sulle scelte e si chiedono “come va (comment ça va) in Francia l'informazione”. L'uomo le detta un testo di commento a una foto scattata in Portogallo durante gli scioperi seguiti alla caduta della dittatura, destinata alla propaganda politica. Odette gli propone un'altra immagine di sciopero, risalente a qualche anno prima, nella quale si vede un operaio esasperato che afferra per il collo un poliziotto. Alla fine convince il sindacalista a mettere da parte la foto portoghese, troppo piena di simboli e iconograficamente legata a altre immagini di mani alzate, da partire da Adolf Hitler e fino a Mick Jagger.

A sequenze alternate, si vedono Odette e il suo ragazzo in casa, mentre leggono i giornali a colazione o davanti a una partita di calcio in televisione.

Convinto da Odette, il sindacalista fa proprie le critiche al sistema dell'informazione nel quale anche il partito comunista è invischiato, ma quando presenta la sua proposta al comitato centrale questa viene respinta.

Il figlio, dopo aver ricevuto dal padre una lettera che parla d'amore, ma anche dei problemi dell'informazione, va a lavorare in fabbrica. Il sindacalista non rivedrà più Odette.

L'idea del film nasce a Parigi, nella sede del quotidiano Libération, quando a metà settembre 1975 Godard discute con una decina di redattori di una foto pubblicata dalla stampa: si tratta dell'istantanea in bianco e nero contenuta in un réportage sulla rivoluzione dei garofani che nell'aprile precedente aveva rovesciato il fascismo in Portogallo. Un cittadino e un militare sollevano entrambi il pugno chiuso, in piedi uno di fronte all'altro durante gli scioperi di luglio. Godard confronta questa foto con un'immagine scattata durante uno sciopero in fabbrica a Saint-Brieuc nel 1972. Più tardi, nel mese di ottobre, torna a Libération e anche nella redazione di Le Parisien per girare alcune scene.[1]

Il punto di partenza è la constatazione che la televisione ha vinto la guerra contro il cinema, e che di conseguenza tutto va più velocemente: “Andiamo più lentamente, bisogna scomporre,” dice la voce di Miéville, e poi ancora: “Partire da un'immagine, da una sola, come da un atomo, per vedere come si muove e come sia tutto questo.”[2]

  1. ^ de Baecque, p. 156.
  2. ^ Turigliatto, p. 156.
  • Alberto Farassino, Jean-Luc Godard, Il Castoro cinema, 2007, ISBN 9788880330660.
  • (FR) Antoine de Baecque, Godard - biographie, Paris, Grasset, 2010, ISBN 9782246647812.
  • Roberto Turigliatto (a cura di), Passion Godard – il cinema (non) è il cinema, Centro espressioni cinematografiche/La cineteca del Friuli, 2010, ISBN 9788889887080.

Collegamenti esterni

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