Contrada Sant'Erasmo

Contrada Sant'Erasmo
contrada di Legnano
Blasonaturacontornato da una merlatura azzurra, con un corvo nero in campo bianco.
Informazioni generali
Colori  bianco e azzurro
MottoIn pugnam e colle per corvum amor et fulgor[N 1]
Istituzione1932
Edificio religioso di riferimentochiesa di Sant'Erasmo
Patronosant'Erasmo di Formia
Festa della contrada2 giugno
Reggenza
Gran prioreAndrea Clementi
CapitanoFabio Meneghin
CastellanaMarta Rimoldi
ScudieroYarin Moroni
Gran damaMarinella Zagato
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lombardia
ComuneLegnano
ManieroVia Canazza 2
Coordinate45°35′39.79″N 8°55′37.97″E
La contrada e il palio
Vittorie al palio13
Ultima vittoria: 2014
Vittorie alla provaccia4
Ultima vittoria: 2023
Cappotti1
Ultimo cappotto: 2014
AlleateNessuna
AvversarieSan Domenico[1]
Mezzi di informazione
Sito ufficialewww.contradasanterasmo.com
PeriodicoIl Corvo
Mappa di localizzazione
Map
Palio di Legnano

La contrada Sant'Erasmo è una delle otto contrade in cui è divisa la città lombarda di Legnano. È situata a sud-est e confina con i comuni di San Vittore Olona e Cerro Maggiore. Partecipa annualmente al palio di Legnano ed è stata istituita in occasione dell'organizzazione della festa del Carroccio (1932)[2].

Sant'Erasmo è una contrada collinare caratterizzata dai sali-scendi di alcune strade. Il rione è situato in posizione leggermente più elevata rispetto al centro storico di Legnano, che si trova infatti a valle, lungo il corso del fiume Olona. Queste alture sono conosciute come "Colli di Sant'Erasmo".

Etichetta risalente all'inizio del Novecento del vino "Colli di Sant'Erasmo"

Questa zona sopraelevata corrisponde a un grande pianalto morenico che si estende su un ampio territorio e che si è formato grazie ai depositi accumulati nel corso dei secoli dal fiume Olona; tale deposito geologico naturale è chiamato dai legnanesi con l'appellativo di "Ronco" (da cui il nome di un'area verde urbana che si trova invece compresa tra i confini della contrada Legnarello, il Parco Bosco dei Ronchi)[3]. In origine, all'altezza del Ronco, l'Olona formava un'ansa verso sinistra che portò all'accumulo di detriti e alla nascita del pianalto[3].

In antichità vi si produceva il pregiato vino Colli di Sant'Erasmo (o "Ronchi di Sant'Erasmo")[4]. L'attività vinicola del rione, un tempo fiorente, fu messa in crisi a metà del XIX secolo da alcune malattie della vite. La prima infezione comparve tra il 1851 ed il 1852 e causò una rapida diminuzione della quantità di vino prodotta in Lombardia: gli ettolitri di vino prodotti passarono da 1.520.000 del 1838 a 550.000 nel 1852[5].

L'arresto definitivo della produzione vinicola coincise con il manifestarsi, tra il 1879 e il 1890, di altre due malattie della vite: la peronospora e la fillossera. In seguito a queste epidemie, le coltivazioni vinicole nell'intero Altomilanese scomparvero, ed i contadini concentrarono gli sforzi nella produzione di cereali e bachi da seta. Nelle altre zone vinicole lombarde il problema fu risolto con l'innesto di specie di viti immuni alle malattie (uva americana)[5].

Il moderno ospizio Sant'Erasmo

Gli ultimi campi dei colli di Sant'Erasmo coltivati a vite furono eliminati nel 1987 per consentire la costruzione, tra via Colli di Sant'Erasmo, via Canazza e via Trivulzio, di un parcheggio a servizio dello storico e vicino ospedale civile, in seguito trasferito in un'altra zona di Legnano[6].

Nel Medioevo i pellegrini che percorrevano una delle vie romee diretti a Milano, la cosiddetta via romana, avevano tra le soste anche l'ospizio Sant'Erasmo[7][8]. Legnano era infatti la quarta stazione dal passo del Sempione e l'ultima prima di Milano. Da Milano i pellegrini si dirigevano poi a Roma oppure a Venezia, dove potevano imbarcarsi per la Terra santa. L'ospizio Sant'Erasmo aveva quindi funzione di luogo di ricovero, di preghiera e di cura per gli malati, oltre che di ospedale e orfanotrofio per gli abitanti locali[8]. L'ospizio Sant'Erasmo era forse riferimento anche per i crociati[9]. All'ospizio era infatti possibile anche cambiare i cavalli, dato che era presente una stalla[9]. L'ospizio medioevale fu demolito nel 1926 per ampliare la strada statale del Sempione e venne sostituito nel 1927 da un edificio moderno avente la medesima funzione e lo stesso nome[8].

Il parcheggio situato tra via Colli di Sant'Erasmo, via Canazza e via Trivulzio: qui si trovavano, fino al 1987, gli ultimi coltivati a vite dei Colli di Sant'Erasmo

In passato esisteva, sul territorio della moderna contrada, anche il convento di Santa Caterina: in tale monastero abitò e scrisse le alcune sue opere Bonvesin de la Riva[4], il maggiore poeta e scrittore lombardo del XIII secolo[10]. Fu uno scrittore prolifico, soprattutto in volgare milanese, di cui rimangono diciotto opere. Della sua produzione in latino ne restano invece solo tre. Nato a Milano, giunse a Legnano probabilmente nel 1270 in veste di frate Umiliato: nel convento di Santa Caterina scrisse una delle sue opere più note, il De quinquaginta curialitatibus ad mensam, un manuale di buone maniere da tenera a tavola che, a dispetto del titolo in latino, è stato redatto in volgare. Il primo verso di tale opera recita:

«[…] Fra Bonvesin Dra Riva ke sta in borgọ Legnan […]»

Con questa rima, Legnano fa il suo esordio nella letteratura italiana[11].

La chiesa di riferimento

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Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Sant'Erasmo (Legnano).
La chiesa di Sant'Erasmo

La contrada fa riferimento alla chiesa di Sant'Erasmo, che è stata ricostruita nel 1490[7]. In occasione della vittoria della contrada nella corsa ippica, la copia della croce di Ariberto da Intimiano viene solennemente traslata nella chiesa di riferimento del rione vincitore e qui conservata per un anno: questo ambito simbolo di vittoria è custodito nella chiesa fino all'edizione successiva del palio.

Questo edificio religioso, che è dedicato a sant'Erasmo di Formia, era annesso al citato e omonimo ospizio medioevale. La prima citazione di questa chiesa è contenuta in un documento del 1389, il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, che fu scritto da Goffredo da Bussero[12]. La chiesa, nella forma moderna, come accennato, risale al 1490: nel 1677 fu ristrutturata la facciata, che venne dotata di lesene e di un nuovo timpano triangolare[7][13]. La chiesa fu oggetto di ristrutturazione nel 1925, in occasione della ricostruzione dell'ospizio, quando vennero restaurati i muri esterni e la facciata, che fu realizzata con uno stile trecentesco[7].

Di grande valenza artistica è una pala d'altare di Benvenuto Tisi, detto "Il Garofalo", oppure di Cristoforo Lampugnani (l'attribuzione è dubbia), riproducente la Madonna col Bambino[14].

Cena propiziatoria della contrada Sant'Erasmo per il palio di Legnano 2015

Nel corso della sua storia la contrada ha cambiato diversi manieri[N 2][15]. Il primo è stato uno scantinato di casa Morelli, poi la sede è stata trasferita in casa Vignati lungo corso Sempione e in seguito in uno stabile di via Grigna[15]. Dagli anni ottanta il maniero della contrada ha sede in via Milano, vicino all'incrocio con corso Sempione, in un edificio che un tempo ospitava un panificio[15].

Interno del maniero della contrada Sant'Erasmo

Della vecchia destinazione d'uso dei locali è rimasto un antico camino, che si trova all'interno della sala d'armi e che è stato accuratamente restaurato[15]. Sul camino è stata collocata una piastra di rame lavorato a sbalzo che raffigura Alberto da Giussano su un cavallo rampante[15].

La sala d'armi è arricchita da quattro formelle di rame riproducenti il Carroccio; all'interno della sala d'armi sono poi conservati gli stendardi e le bande della vittoria, ovvero i vessilli bianchi e rossi (i colori dello stemma comunale di Legnano) che sono stati consegnati alla contrada in occasione delle vittorie al palio e che riportano la data della vittoria in numeri romani[15].

All'interno del maniero sono poi presenti un bar e il salone principale che può ospitare, anche in occasione di cene, fino a una settantina di ospiti[15].

Dal 1º maggio 2018 il maniero ha una nuova casa, in via Canazza: l'inaugurazione è avvenuta durante la tradizionale giornata dei Manieri Aperti.

Lo stemma ed i colori

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L'antico ospizio Sant'Erasmo medievale, demolito nel 1926 e ricostruito l'anno successivo, con la facciata decorata dagli affreschi eseguiti dai fratelli Lampugnani tra il XIV e il XV secolo

Il corvo, simbolo della contrada, ha origine da una leggenda legata all'antico convento di Santa Caterina e situata cronologicamente poco prima della battaglia di Legnano, intorno all'anno 1000[4][16].

Si narra che da questo monastero, ad un certo punto, iniziò a scomparire del cibo, e quindi il padre superiore, Bernardo Paletta, decise di istituire un servizio di guardia che controllasse la dispensa. Il mattino seguente il frate di guardia, fra' Camillo, vide entrare dalla finestra un corvo dal piumaggio così nero e lucido da farlo sembrare azzurrognolo. L'animale, ad un certo punto, rubò del pane e del formaggio dalla dispensa, e volò fuori dalla finestra. I frati seguirono il corvo e videro l'animale dirigersi verso un gruppo di tre anziani che erano raggruppati intorno ad una tovaglia bianca. A questo punto l'animale scese dai tre e diede loro il cibo. Per ringraziare Dio del miracolo, i frati decisero di costruire un ricovero, il già citato ospizio Sant'Erasmo. Tale edificio di ricovero fu poi dedicato a sant'Erasmo perché vicino al luogo dove gli anziani consumarono il pasto era presente una piccola cappella dedicata a questo santo.

Per tale motivo l'azzurro dello stemma della contrada simboleggia il cielo e la carità, mentre il bianco l'amore e la saggezza. Il gonfalone invece richiama il corvo, il suo piumaggio azzurrognolo e la tovaglia bianca dei tre anziani[4].

Albo d'oro delle reggenze

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L'albo d'oro delle reggenze della contrada Sant'Erasmo è[17]:

Anno Capitano Castellana Gran priore Scudiero
1935 Giuseppe Zamaretti Maria Bongini - -
1936 Giuseppe Zamaretti Maria Bongini - -
1937 Pietro Pavan Angelica Uboldi - -
1938 Pietro Pavan Angelica Uboldi - -
1939 Guerino Mutti Angelica Uboldi - -
Dal 1940 al 1951 tutte le attività relative al palio di Legnano sono state sospese
a causa delle vicende belliche legate alla seconda guerra mondiale
[18]
1952 Cesare Bottini Mariangela Alberti - -
1953 Amelio Crespi Mariuccia Taiana - -
1954 Carlo Crespi Mariuccia Salmoiraghi - -
1955 Alberto Gianazza Mariuccia Salmoiraghi - -
1956 Pietro Cozzi Fernanda Strobino - -
1957 Ugo Morelli Mariuccia Salmoiraghi - -
1958 Ugo Morelli Maria Grazia Rolla - -
1959 Ugo Morelli Franca Chiappa - -
1960 Ugo Morelli Carla Oldrini - -
1961 Ugo Morelli Giuliana Bianchetti - -
1962 Ugo Morelli Marina Ciprandi - -
1963 Ugo Morelli Roberta Colombo - -
1964 Ugo Morelli Marinella Schlegel - -
1965 Ugo Morelli Giansandra Morelli - -
1966 Ugo Morelli Graziella Delfitto - -
1967 Ugo Morelli Giansandra Morelli - -
1968 Ugo Morelli Maria Grazia Modorati - -
1969 Ugo Morelli Ivana Tieppo - -
1970 Uberto Gianazza Cristina Alberti - -
1971 Uberto Gianazza Maria Pia Ruffini Luigi Salmoiraghi -
1972 Uberto Gianazza Fernanda De Gotzen Luigi Salmoiraghi -
1973 Antonio Callegari Raffaella Terreni Luigi Salmoiraghi -
1974 Antonio Callegari Raffaella Terreni Luigi Salmoiraghi -
1975 Mario Pighetti Raffaella Terreni Osvaldo Gianazza -
1976 Mario Pighetti Marzia Cattaneo Osvaldo Gianazza -
1977 Mario Landini Manuela La Verde Mario Pighetti -
1978 Mario Landini Mariangela Rebolini Mario Pighetti -
1979 Mario Landini Gigliola Pozzi Mario Pighetti -
1980 Mario Landini Gigliola Pozzi Mario Pighetti -
1981 Mario Landini Mariangela Rebolini Mario Pighetti -
1982 Elido Pagani Nicoletta Tognoni Carlo Maria Colombo -
1983 Nicola Salmoiraghi Nicoletta Tognoni Carlo Maria Colombo -
1984 Bruno Castoldi Nicoletta Tognoni Carlo Maria Colombo -
1985 Bruno Castoldi Nicoletta Tognoni Carlo Maria Colombo -
1986 Massimo Pazzano Laura Barbera Carlo Maria Colombo -
1987 Massimo Pazzano Nicoletta Tognoni Carlo Maria Colombo -
1988 Massimo Pazzano Rossella De Risi Carlo Maria Colombo -
1989 Andrea Sampietro Rossella De Risi Bruno Castoldi -
1990 Andrea Sampietro Rossella De Risi Bruno Castoldi -
1991 Andrea Sampietro Sara Bressanelli Bruno Castoldi -
1992 Andrea Sampietro Sara Bressanelli Bruno Castoldi -
1993 Germano Merlo Sara Bressanelli Italo Monaci -
1994 Germano Merlo Francesca Mineo Italo Monaci -
1995 Germano Merlo Francesca Mineo Italo Monaci -
1996 Germano Merlo Francesca Mineo Italo Monaci -
1997 Germano Merlo Ilaria Miracca Franco Gavosto -
1998 Germano Merlo Anna Rosa Modorati Franco Gavosto Andrea Borsani
1999 Stefano Borsani Chiara Mandelli Maurizio Oldrini Alberto Gorlini
2000 Gigi Colombo Chiara Mandelli Maurizio Oldrini Matteo Capettini
2001 Gigi Colombo Laura Bressanelli Maurizio Oldrini Andrea Clementi
2002 Gigi Colombo Laura Bressanelli Maurizio Oldrini Andrea Clementi
2003 Mario Almici Francesca Colombo Germano Merlo Francesco Taiana
2004 Andrea Clementi Francesca Colombo Germano Merlo Francesco Taiana
2005 Andrea Clementi Francesca Colombo Maurizio Castoldi Francesco Taiana
2006 Matteo Garegnani Francesca Colombo Maurizio Castoldi Francesco Taiana
2007 Matteo Garegnani Greta Barlocchi Maurizio Castoldi Francesco Taiana
2008 Matteo Garegnani Greta Barlocchi Maurizio Castoldi Francesco Taiana
2009 Roberto Cozzi Greta Barlocchi Maurizio Castoldi Fabio Meneghin
2010 Roberto Cozzi Greta Barlocchi Maurizio Castoldi Fabio Meneghin
2011 Andrea Monaci Roberta Oldrini Giancarlo Alberti Fabio Meneghin
2012 Andrea Monaci Roberta Oldrini Giancarlo Alberti Emanuele Loaldi
2013 Francesco Taiana Rossana Genoni Mario Almici Emanuele Loaldi
2014 Francesco Taiana Barbara Merlo Mario Almici Emanuele Loaldi
2015 Francesco Rimoldi Barbara Merlo Gian Piero Edilio Testa Mattia Mazza
2016 Francesco Rimoldi Barbara Merlo Gian Piero Edilio Testa Mattia Mazza
2017 Francesco Rimoldi Monica Caironi Franco Gavosto Mattia Mazza
2018 Francesco Rimoldi Anna Visentin Giancarlo Alberti Mattia Mazza
2019 Alessandro Clerici Anna Visentin Marco D'Eliso Luca Oldrini
2020 Matteo Garegnani Michela Mazzucco Marco D'Eliso Luca Oldrini
2021 Matteo Garegnani Michela Mazzucco Marco D'Eliso Marco Banfi
2022 Fabio Meneghin Michela Mazzucco Andrea Clementi Marco Banfi
2023 Fabio Meneghin Michela Mazzucco Andrea Clementi Marco Banfi
2024 Fabio Meneghin Marta Rimoldi Andrea Clementi Yarin Moroni

Nota: in grassetto le reggenze che hanno retto la contrada in occasione delle vittorie al palio.

Contrade avversarie

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La contrada ed il palio

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Lo stesso argomento in dettaglio: Vincitori del palio di Legnano e della provaccia.

La contrada di Sant'Erasmo ha conquistato 13 vittorie al palio: 1937, 1939, 1958, 1964, 1969, 1970, 1974, 1975, 1976, 1994, 1998, 2002 e 2014[19].

N° vittoria Anno Capitano Fantino Cavallo
1 1937 Pietro Pavan Antonio Braca detto Cucciolo Miki
2 1939 Guerino Mutti Antonio Braca detto Cucciolo Miki
3 1958 Ugo Morelli Donato Tamburelli detto Rondone Shim
4 1964 Ugo Morelli Bruno Blanco detto Parti e Vai Frestola
5 1969 Ugo Morelli Francesco Cuttone detto Mezz'etto Pasquetta
6 1970 Uberto Gianazza Francesco Cuttone detto Mezz'etto Pasquetta
7 1974 Antonio Callegari Andrea Degortes detto Aceto Pou Pouch
8 1975 Mario Pighetti Vincenzo Foglia detto Frasca Lucianella
9 1976 Mario Pighetti Vincenzo Foglia detto Frasca Lucianella
10 1994 Germano Merlo Martin Ballesteros detto Pampero Slavi
11 1998 Germano Merlo Martin Ballesteros detto Pampero Noble Nord
12 2002 Gigi Colombo Giuseppe Pes detto Il Pesse Pierino
13 2014 Francesco Taiana Giuseppe Zedde detto Gingillo Lecca Lecca

Nel 1976 fu organizzato un palio straordinario disputato all'Arena Civica di Milano in occasione dell'VIII centenario della battaglia di Legnano[19]. Fu vinto dalla contrada San Magno, mentre il palio ordinario venne conquistato dalla contrada Sant'Erasmo. Sant'Erasmo ha vinto anche il palio del 1977[19]. Questa vittoria non venne però assegnata a causa dei diverbi avvenuti tra i fantini di San Bernardino, San Magno e Flora. La contrada Sant'Erasmo, per protesta, non partecipò all'edizione successiva della corsa ippica. La contrada ha anche vinto quattro edizioni della provaccia (1995, 2014, 2016 e 2023)[20] realizzando in un'occasione il "cappotto" (2014).

  1. ^ In italiano: "amore e fulgore in battaglia sul colle grazie al corvo".
  2. ^ I "manieri" sono le sedi delle contrade di Legnano.

Bibliografiche

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  1. ^ a b Il Palio di Legnano entra nel vivo: le rivalità, su ilgiorno.it. URL consultato il 13 maggio 2016.
  2. ^ D'Ilario, 2000, p. 4.
  3. ^ a b La contrada e il suo territorio, su contradalegnarello.it. URL consultato il 30 marzo 2016.
  4. ^ a b c d Contrada Sant'Erasmo, su collegiodeicapitani.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  5. ^ a b Agnoletto, p. 70.
  6. ^ Vecchio, p. 249.
  7. ^ a b c d La storia della chiesa di S. Erasmo è legata all'ospizio di Bonvesin de la Riva, su legnano.org. URL consultato il 4 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2007).
  8. ^ a b c D'Ilario, 1984, p. 232.
  9. ^ a b D'Ilario, 2003, p. 37.
  10. ^ Il cuoco segreto dei Papi: Bartolomeo Scappi e la Confraternita dei cuochi., su books.google.it. URL consultato il 19 gennaio 2016.
  11. ^ D'Ilario, 1984, p. 39.
  12. ^ D'Ilario, 1984, p. 236.
  13. ^ D'Ilario, 1984, p. 233.
  14. ^ D'Ilario, 2000, p. 8.
  15. ^ a b c d e f g Autori vari, p. 202.
  16. ^ Autori vari, p. 173.
  17. ^ Le reggenze (PDF), su paliodilegnano.it. URL consultato il 6 agosto 2017.
  18. ^ L'albo d'oro del Palio di Legnano, su contradalegnarello.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  19. ^ a b c L'albo d'oro del Palio di Legnano, su contradalegnarello.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  20. ^ La Provaccia, su contradalegnarello.it. URL consultato il 29 maggio 2017.
  • Attilio Agnoletto, San Giorgio su Legnano - storia, società, ambiente, 1992, SBN IT\ICCU\CFI\0249761.
  • Autori vari, Il Palio di Legnano : Sagra del Carroccio e Palio delle Contrade nella storia e nella vita della città, Banca di Legnano, 1998, SBN IT\ICCU\TO0\1145476.
  • Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri, Profilo storico della città di Legnano, Edizioni Landoni, 1984, SBN IT\ICCU\RAV\0221175.
  • Giorgio D'Ilario, Sagra del Carroccio - Palio delle Contrade, Tipotecnica, 2000, ISBN non esistente.
  • Giorgio D'Ilario, Ospedale di Legnano, un secolo di storia, Il guado, 2003, SBN IT\ICCU\LO1\0728856.
  • Giorgio Vecchio, Gianni Borsa, Legnano 1945 -2000. Il tempo delle trasformazioni, Nomos Edizioni, 2001, SBN IT\ICCU\CFI\0528579.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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