Corazon Aquino
Corazon Aquino | |
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11º Presidente delle Filippine 2º Presidente della Quarta Repubblica 1º Presidente della Quinta Repubblica | |
Durata mandato | 25 febbraio 1986 – 30 giugno 1992 |
Vice presidente | Salvador Laurel |
Predecessore | Ferdinand Marcos |
Successore | Fidel Valdez Ramos |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Liberale delle Filippine UNIDO PDP-Laban |
Firma |
Corazon Aquino, all'anagrafe Maria Corazon Sumulong Cojuangco-Aquino, nota anche come Cory Aquino[1] (Tarlac, 25 gennaio 1933 – Manila, 1º agosto 2009), è stata una politica filippina.
È stata l'undicesima presidente delle Filippine, in carica dal 1986 al 1992, e la prima presidente donna del continente asiatico. È succeduta, nella sua carica di presidente, a Ferdinando Marcos e ha preceduto Fidel V. Ramos.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata da una ricca famiglia agricola della provincia di Tarlac, a nord di Manila, era figlia del politico Jose Cojuangco e della farmacista Demetria Sumulong. Dopo aver studiato negli Stati Uniti, nel 1955 si unisce in matrimonio a Benigno Aquino Jr., all'epoca giovane e promettente uomo politico di ideologia socialista poi imprigionato sotto l'amministrazione di Ferdinand Marcos fra il 1972 e il 1980 e con il quale Maria Corazon condivide, dal 1980, l'esilio negli Stati Uniti. L'ingresso nella politica attiva delle Filippine di Cory Aquino segue l'assassinio, nel 1983, del marito Benigno che, rientrato in patria, viene ucciso da agenti militari, investendo così la moglie della responsabilità di accentrare su di sé tutta l'attività delle opposizioni al regime.
La presidenza
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1986 quando Marcos, a sorpresa, indice elezioni democraticamente aperte,[2] Cory Aquino si candida sostenuta dalle opposizioni unite;[3] l'esito ufficiale delle elezioni presidenziali dà come vittorioso il presidente in carica, ma la Aquino e lo stesso Marcos si accusano vicendevolmente di brogli elettorali. Appoggiata dalle Forze Armate che respingono la vittoria elettorale di Marcos, anche a seguito della rivoluzione del Rosario, Cory Aquino viene acclamata Presidente dal comandante delle Forze Armate Juan Ponce Enrile e da Fidel V. Ramos (già generale durante il governo di Marcos e in seguito successore della Aquino alla presidenza), che appoggiano la pretesa di vittoria di Cory Aquino. Nel medesimo giorno, il 25 febbraio 1986, Marcos e la Aquino vengono entrambi proclamati Presidente dai rispettivi sostenitori,[4] ma il giorno stesso il Capo di Stato è costretto all'esilio forzato. Marcos morirà nel 1989, in esilio, alle isole Hawaii.
La sua amministrazione fu caratterizzata dal ritorno del sistema del Pork Barrel (abolito dal suo predecessore), ovvero un contributo di denaro pubblico che i componenti del Congresso e del Senato avevano a disposizione per finanziare progetti di interesse locale. Tuttavia, ciò causò un fenomeno di irrompente corruzione, che la stessa Aquino non fu in grado di gestire. La nuova Presidente, inoltre, vendette oppure distribuì a familiari e amici numerose aziende e proprietà precedentemente appartenute al governo - tra le più importanti vi furono la Philippine Airlines e il Meralco - oltre a ordinare la scarcerazione di ribelli e terroristi arrestati nel corso dell'era Marcos. Divamparono quindi il nepotismo e l'oligarchia.
Malattia e morte
[modifica | modifica wikitesto]Malata di cancro al colon, Cory Aquino muore a Manila il 1º agosto 2009.[5] La Presidente in carica, Gloria Arroyo, dichiarò 10 giorni di lutto nazionale. Tutto il Paese appese nastri gialli (il suo colore preferito) a macchine e alberi per commemorarla. È sepolta, insieme al marito, al Manila Memorial Park.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze filippine
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ I nomi di origine spagnola nelle Filippine si scrivono correntemente senza accento. Cfr. (EN) Allan M. Siegal, William G. Connolly, The New York Times Manual of Style and Usage, 5th Edition, 2015, p. 122; (ES) Fernando N. Zialcita, ¿Hispanismo o filipinismo? La identidad cultural en la obra de Nick Joaquin, 2014, p. 225, nota 1
- ^ (EN) Milt Freudenheim, Henry Giniger e Richard Levine, The world - Marcos moves toward a vote, in The New York Times, 17 novembre 1985. URL consultato il 22 luglio 2024.
- ^ Flashback to 1985: A Cory memory, su www.philstar.com. URL consultato il 22 luglio 2024.
- ^ (EN) Corazon Aquino, su www.britannica.com, 29 maggio 2024. URL consultato il 22 luglio 2024.
- ^ Le Fillippine piangono la pasionaria, è morta Corazon Aquino, su tg24.sky.it, 1º agosto 2009. URL consultato il 18 febbraio 2024.
- ^ Elenco dei filippini insigniti di onorificenze giapponesi e dei giapponesi insigniti di onorificenze filippine., su gov.ph. URL consultato l'8 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2016).
- ^ Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su quirinale.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a Corazon Aquino
- Wikiquote contiene citazioni di o su Corazon Aquino
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Corazon Aquino
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su coryaquino.ph.
- Aquino Cojuangco, Corazón, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Corazon Aquino, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 72191166 · ISNI (EN) 0000 0001 1474 7488 · LCCN (EN) n85281089 · GND (DE) 118830805 · BNE (ES) XX5286954 (data) · BNF (FR) cb12721238j (data) · J9U (EN, HE) 987007257867205171 · NDL (EN, JA) 00620274 |
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