Corona ovale
La corona ovale (latino: corona ovalis), detta anche corona di mirto, era una corona romana utilizzata come onorificenza della Repubblica e dell'Impero. Spettava al generale cui fosse stata tributata dal Senato romano un'ovatio, ma non il trionfo, in genere per una vittoria diplomatica, senza spargimento di sangue.
Caratteristiche della corona ovale
[modifica | modifica wikitesto]La corona ovale era realizzata in forma di serto di mirto, arbusto sacro alla dea Venere; tale corona veniva infatti conferita quando la vittoria militare fosse stata ottenuta con particolare facilità, oppure quando la guerra non fosse stata debitamente dichiarata o si fosse combattuto contro un nemico ritenuto dalla legge come non lecito (schiavi, pirati) o per la resa da parte dei nemici prima della battaglia con una vittoria incruenta: in tal caso si affermava che la vittoria non provenisse da Marte, ma da Venere:
«Alla facilità di tale vittoria credevano fosse più adatta la fronda consacrata a Venere, perché era quasi un trionfo non di Marte ma di Venere»
«Cui facilitati aptam esse Veneris frondem crediderunt, quod non Martius, sed quasi Venerius quidam triumphus foret.»
Si trattava quindi di un'onorificenza inferiore rispetto alla corona trionfale, concessa quando non fosse possibile tributare il regolare trionfo.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonti primarie
[modifica | modifica wikitesto]- Aulo Gellio, Noctes atticae, V, 6.
- Cicerone, Pro Cn. Plancio
- Plinio il Vecchio, Naturalis historia, XV, 39.
- Polibio, Historiae
- Tacito, Annales
- Seneca, De clementia
Fonti secondarie
[modifica | modifica wikitesto]- William Smith, "Corona", A Dictionary of Greek and Roman Antiquities, John Murray, 1875.