Corradina Mola
Corradina Mola (Torino, 29 luglio 1896 – Milano, 3 agosto 1948) è stata una clavicembalista italiana, che ha contribuito alla rinascita musicale del clavicembalo[1][2][3].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Corradina Gabriella Carolina Mola nacque a Torino il 29 luglio 1896, figlia del Generale Mola comandante della VIII Armata nella Guerra 1915-1918 e di Elisabetta Carlini, sorella della pittrice Natalia Mola[1] e discendente diretta del pittore Pier Francesco Mola (1612-1666) detto Il Ticinese.
Studiò musica al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dove si diplomò in pianoforte, sotto la guida di Vincenzo Appiani (1850-1928). Studiò anche organo con Adolfo Bossi e composizione. In seguito si dedicò allo studio del clavicembalo in Inghilterra e in Francia, rispettivamente con Arnold Dolmetsch (1848-1940) e Wanda Landowska (1879-1959), contribuendo così a reintrodurre questo strumento nel programma dei più importanti teatri[1] e quindi alla sua rinascita artistica in Italia.[3][2] Ha inoltre studiato pittura con Ermenegildo Agazzi (1866-1945), pittore bergamasco attivo a Milano.
Corradina Mola nell'arco della sua carriera si dimostrò un'interprete di grande sensibilità e di ottimo stile, ed effettuò numerose tournée sia in Italia sia all'estero, suonando come solista o in coppia con il violinista Jan Kubelík.[1]. Si esibì inoltre con Paul Hindemith (nel 1935). Venne diretta da Ottorino Respighi (1879-1936) e Manuel de Falla (1876-1946).
Nel 1932 Adriano Lualdi la invitò a partecipare al secondo Festival Internazionale di Musica a Venezia, introducendo composizioni moderne per clavicembalo nel repertorio.[1]
Di notevole risonanza internazionale risultò, nello stesso anno, il concerto eseguito a Vienna, in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Franz Joseph Haydn, durante il quale Corradina Mola suonò il clavicembalo del grande compositore.[1]
Sempre nel 1932 Corradina Mola partecipò come musicista al clavicembalo, alla realizzazione della colonna sonora del film Pergolesi, basato sulla biografia romanzata di Giovanni Battista Pergolesi, con musiche di Pergolesi e dell'epoca scelte, coordinate ed elaborate da Vittorio Gui.[4]
Importante fu anche il suo lavoro di ricerca musicale storica e di trascrizione di antiche partiture per clavicembalo: riscoprì sei Sonate di Giovanni Battista Pergolesi risalenti al XVIII secolo, oltre a rielaborare composizioni di Giovanni Paisiello, Pietro Antonio Locatelli e Luigi Boccherini.[1]
Per lei furono create la cattedra di clavicembalo al Conservatorio Santa Cecilia a Roma (nel 1940) e al Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo (nel 1941): come insegnante si distinse per un innovativo metodo per il clavicembalo ispirato ad un modernissimo senso didattico.[1] Attorno al 1941 entrò in possessò del clavicembalo-pianoforte di Giovanni Ferrini (Firenze, 1746), oggi esposto presso il Museo di San Colombano - Collezione Tagliavini (Bologna).
Si sposò con Guglielmo Fels, nato a Milano il 14 luglio 1889, che fu arrestato a Caprino Veronese e deportato nel 1944 al campo di concentramento di Auschwitz, dove morì.[5]
Corradina Mola morì tragicamente il 3 agosto 1948, gettandosi dalle scale del Policlinico di Milano, dove era ricoverata da due mesi a causa di ustioni alla mano sinistra, prodotte da un incidente domestico.[6][7]
Pubblicazioni principali
[modifica | modifica wikitesto]- Elementi di tecnica del clavicembalo o pianoforte, Milano, 1941;
- Sei sonate per cembalo o pianoforte, Milano, 1941;
- Six sonatas : for cembalo or piano, New York, 1941;
- Six sonatas for solo piano, Boca Raton, 1989.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h Corradina Mola, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 60.
- ^ a b Presenze femminili nella storia della musica: divagazioni sul tema (PDF), su cirsde.unito.it. URL consultato il 22 marzo 2019.
- ^ a b Instruments À Claviers, Expressivité Et Flexibilité Sonore: Actes Des ..., su books.google.it. URL consultato il 22 marzo 2019.
- ^ I film: Tutti i film italiani dal 1930 al 1944, su books.google.it. URL consultato il 22 marzo 2019.
- ^ I nomi della Shoah italiana, su nomidellashoah.it. URL consultato il 22 marzo 2019.
- ^ La clavicembalista Mola si è uccisa a Milano (PDF), su archivio.unita.news. URL consultato il 22 marzo 2019.
- ^ L'«Orfeo ricostruito» (PDF), su giardinoirene.it. URL consultato il 22 marzo 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Anna Katarzyna Zaręba, Corradina Mola (1896-1948), pioniera dell'arte clavicembalistica moderna in Italia, e la riscoperta del clavicembalo-pianoforte di Giovanni Ferrini, in Il cembalo a martelli da Bartolomeo Cristofori a Giovanni Ferrini, a cura di Michael Latcham e Giovanni Paolo Di Stefano, Bologna, Pendragon, 2019, pp. 149-164.
- Franco Abbiati, Storia della Musica, Milano, Garzanti, 1946.
- (EN) J. Bowers e J. Tick, Women making music: the Western art tradition, 1150-1950, Chicago, University of Illinois Press, 1987.
- Rodolfo Celletti, Storia dell'opera italiana, Milano, Garzanti, 2000.
- P. Adkins Chiti, Almanacco delle virtuose, primedonne, compositrici e musiciste d'Italia, dall'A.D. 177 ai nostri giorni, Novara, De Agostini, 1991.
- (a cura di) R. Farina, Dizionario biografico delle donne lombarde, 568-1968, Milano, Baldini & Castoldi, 1995.
- (EN) K. Marshall, Rediscovering the muses : women's musical traditions, Boston, Northeastern University Press, 1993.
- Corradina Mola, Elementi di tecnica del clavicembalo o pianoforte, Milano, Curci, 1941.
- Corradina Mola, Il clavicembalo, in Il musicista, IX, n. 13, ottobre 1942, pp. 191-193.
- Corradina Mola, Memorie - "Sonate per Cembalo" inedite di Boccherini, in Rivista musicale italiana, XLVII, n. 5-6, 1943, pp. 322-329.
- Mario Rinaldi, Modernità del clavicembalo, in La Tribuna, Roma, 11 febbraio 1942.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Corradina Mola
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fotografia di Corradina Mola, su europeana.eu.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 19599193 · ISNI (EN) 0000 0000 5458 9368 · SBN CUBV101924 · LCCN (EN) nr99019305 |
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