Corrado Padovani
Corrado Padovani (Ferrara, 11 febbraio 1886 – Ferrara, 10 luglio 1947) è stato un pittore e storico dell'arte italiano.
Nacque da Ercole, proprietario terriero e uomo politico di tendenze liberali, e di Luisa Cirelli. Studiò privatamente disegno e pittura con Angelo Longanesi-Cattani a Ferrara e, successivamente, con Giuseppe Mentessi a Milano e si laureò nel 1910 in Scienze naturali all'Università di Padova.
Dopo aver pubblicato i suoi primi articoli, incentrati sullo studio dell'idrobiologia[1][2], Padovani preferì abbracciare la pittura ed esordì con quadri di gusto divisionista esposti nel 1917 a Bologna a Palazzo Bentivoglio in una mostra organizzata dalla Società Francesco Francia.
Dopo aver combattuto nella Prima guerra mondiale tornò a Ferrara; qui nel 1920 sposò la colta Elvira Sitta, pittrice dilettante, cugina di Mimì Buzzacchi e grande amica di Giulia Vimercati, moglie dell'architetto Gio Ponti[3]. Questi personaggi stimolarono Padovani a perseguire gli interessi artistici a scapito di quelli scientifici e della cura delle terre, che aveva ereditato dal padre.
Padovani cominciò nel contempo a coltivare la critica d'arte, sollecitato dal giornalista Nello Quilici, il quale aveva sposato Mimì Buzzacchi e dirigeva a Ferrara il quotidiano Corriere Padano: a partire dal 1932 si allineò così alla serie di artisti-letterati che firmarono testi per la pagina culturale. Scrisse recensioni a mostre (comprese le Biennali di Venezia), profili di artisti, testi teorici sullo stile Novecento, diari di viaggio, antologie storiografiche e pezzi sull'antica arte ferrarese, riscoperta in quegli anni dopo una mostra tenuta nel 1933 a Palazzo dei Diamanti.
Ciò gli diede modo di conoscere e frequentare famosi artisti come il pittore e frescante Achille Funi, che in seguito eseguì il ritratto della moglie Giulia, lo scultore toscano Libero Andreotti, che realizzò una Pietà per la tomba di famiglia nella certosa di Ferrara e il pittore Filippo de Pisis, con il quale espose più volte.
Le sue opere pittoriche, nelle quali si ritrovavano influssi degli amici Funi e de Pisis, comparvero in numerose collettive ferraresi, in genere allestite nelle sale del Palazzo dei Diamanti o del Castello Estense, tra il 1928 e il 1943. Talora Padovani curava personalmente tali mostre, essendo stato nominato fiduciario del Sindacato provinciale di Belle Arti.
Padovani inoltre coltivò l'illustrazione e le tecniche incisorie. Pur continuando a scrivere sul Corriere Padano (almeno fino all'estate del 1943), decise di dedicarsi alla stesura di un ampio repertorio dedicato alla storia della critica d'arte, relativamente agli artisti del rinascimento estense: scrisse così centinaia di pagine per una pubblicazione che doveva intitolarsi Misteri e rivelazioni della pittura ferrarese. Colpito però da una occlusione intestinale, morì a soli 61 anni[4][5] lasciando il brogliaccio incompiuto; i figli Ercole e Luisa lo pubblicarono postumo nel 1954, cambiando il titolo in La critica d'arte e la pittura ferrarese e privandolo dell'apparato iconografico. Solo in tempi più recenti (2007), il grosso volume è stato riedito con il titolo originale e alcune illustrazioni[6].
Nel 1986, in occasione del centenario della sua nascita, al Castello Estense di Ferrara si tenne una mostra retrospettiva dei suoi dipinti,[7] alcuni dei quali si conservano oggi nelle collezioni dell'amministrazione provinciale e della BPER di Ferrara.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il plancton del fiume Po: contributo allo studio del plancton fluviale, in Zoologischer Anzeiger, Berlino, 1910.
- ^ Altre ricerche sul valore alimentare delle sostanze disciolte nell'acqua, in Bollettino della Società Lombarda per la pesca e l'acquicoltura, Milano, 1911.
- ^ Gabriele Turola, Il legame di Gio Ponti con Ferrara, in La Pianura, n. 1, pp. 88-90, Ferrara, 2006.
- ^ L'improvvisa scomparsa del dott. Corrado Padovani, in Corriere del Po, 13 luglio 1947.
- ^ Gualtiero Medri, Corrado Padovani, in Atti e memorie della Deputazione Provinciale ferrarese di Storia Patria, nuova serie, vol. IV, Ferrara, 1949.
- ^ Corrado Padovani, Misteri e rivelazioni della pittura ferrarese, Liberty House, Ferrara, 2007.
- ^ Gabriele Turola, I figli delle Muse Inquietanti, a cura di Corrado Pocaterra e Lucio Scardino, Ferrara, 2025, pp. 102-106
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Lucio Scardino, Corrado Padovani pittore e critico d'arte, introduzione di Folco Quilici, Liberty House, Ferrara, 1986.
- Vittorio Sgarbi, Corrado Padovani, in La Pianura, n. 3-4, 1986.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 289159474191427661887 · ISNI (EN) 0000 0000 5183 3206 · BAV 495/219940 · BNF (FR) cb15772972b (data) |
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