Costruttore di veicoli ferroviari
Un costruttore di veicoli ferroviari è un'industria che fabbrica, assembla e vende materiale rotabile ferroviario: locomotive, automotrici, carrozze, carri e altri tipi di veicoli.
Generalmente sono inserite in tale definizione anche le industrie produttrici di veicoli per altri tipi di trasporti su rotaie, come le tramvie e le metropolitane, giacché le commesse vengono espletate con gli stessi sistemi di produzione usati per i veicoli ferroviari.
Generalità
[modifica | modifica wikitesto]La storia e l'attualità dei costruttori di veicoli ferroviari presentano sia casi di industrie che esauriscono le commesse al proprio interno, sia casi di industrie che, per necessità organizzative, tecnologiche o economiche, o per richieste del committente, subappaltano la fornitura di parti componenti[Nota 2] ad altre industrie riservandosi l'assemblaggio[Nota 3].
I clienti sono le società di trasporto (esercenti linee e reti ferroviarie, tramviarie e di metropolitane). Essi acquistano direttamente i veicoli costruiti a nuovo e a volte, se non dispongono di officine interne o per altre ragioni, affidano ai costruttori anche la manutenzione dei veicoli di loro proprietà.
Il progetto dei veicoli da costruire viene redatto dai committenti o dagli stessi costruttori. Nella storia e nell'attualità dei trasporti su rotaie sono molti i casi di collaborazione, in varie forme, tra i committenti e costruttori sia nella fase del progetto sia in quella dell'applicazione alla manutenzione della valutazione dei risultati dell'esercizio dei veicoli.
Le normative tecniche, recepite dalle legislazioni, prevedono un'omologazione dei prototipi e il collaudo dei veicoli costruiti, generalmente svolto in contraddittorio tra i costruttori e i committenti sotto il controllo delle autorità di vigilanza, prima della concessione dell'autorizzazione a circolare sulle reti di trasporto.
I notevoli capitali necessari per l'impianto, il mantenimento e lo sviluppo delle industrie costruttrici di materiale ferroviario hanno generato, nel tempo, la loro aggregazione in grandi cartelli e gruppi, spesso multinazionali.
I tipi costruttivi dei veicoli possono rispondere a specifiche esigenze del committente (e in tal caso, se lo stesso committente dispone di uffici di progetto o ha fatto sviluppare da altri il progetto, il costruttore si limita a ricevere le specifiche e i disegni esecutivi e a eseguire la costruzione) o a tipi meno caratterizzati (in tal caso il costruttore dispone di un catalogo di vendita, i cui prodotti spesso vengono acquistati senza particolari richieste di modifica: è questo il caso di molte locomotive da manovra acquistate dai gestori di raccordi, su cui spesso circolano pochissime unità di trazione, fatto che rende non conveniente lo sviluppo di progetti diversificati rispetto ai tipi costruttivi già disponibili).
La complessità dei prodotti, insieme a motivi economici, hanno a volte spinto vari costruttori a raggrupparsi in consorzi temporanei[Nota 4] per acquisire le commesse. Esistono, inoltre, associazioni permanenti che raggruppano tra i loro soci aziende costruttrici che operano comunque in modo indipendente[Nota 5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Come è avvenuto nel caso della locomotiva A1 Peppercorn 60163 "Tornado"
- ^ Ruote, sale, carrelli, pantografi, parti del freno, e altri.
- ^ A volte le società che eserciscono i sistemi di trasporto hanno fatto costruire a nuovo, o ricostruire, integralmente nelle proprie officine i veicoli di loro proprietà. In Italia sono molto noti i casi delle locomotive a vapore dei gruppi 691 e 741 e delle locomotive elettriche dei gruppi E.321 ed E.322 delle Ferrovie dello Stato.
- ^ Un esempio fu il Consorzio AMT, costituito da Ansaldo, Ercole Marelli e Tecnomasio Italiano Brown Boveri, che fornì alle Ferrovie dello Stato italiane diverse unità del gruppo E.633. Cf Gian Carlo Loraschi, L'impresa pubblica: il caso delle Ferrovie dello Stato, Milano, Giuffrè, 1984, p. 204.
- ^ Tra gli esempi si citano, per l'Europa, i Constructeurs Europeens Locomotives Thermiques et Electriques (CELTE), e per l'Italia l'Unione Costruttori e Riparatori Ferroviari (UCRIFER).
Riferimenti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mascherpa 1979, pp. 29-30, 33.
- ^ Mascherpa 1989, pp. 12-20, 101-107.
- ^ Greggio, p. 208.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luciano Greggio, Le locomotive a vapore. Modelli di tutto il Mondo dalle origini ad oggi con dati tecnici, Milano, Mondadori, 1977.
- Erminio Mascherpa, Nascita dell'E.330, in Italmodel Ferrovie, vol. 29, n. 225, 1979, pp. 26-35.
- Erminio Mascherpa, Locomotive da battaglia. Storia del gruppo E.626, 3ª ed., Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, 1989, ISBN 88-85068-03-0.
- Gianni Robert, Le ferrovie nel mondo, Milano, Vallardi, 1964.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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