Cristianità

Disambiguazione – Se stai cercando la religione che pone al centro del culto e degli insegnamenti la figura di Gesù Cristo, vedi Cristianesimo.

La parola cristianità indica il modo in cui, in un determinato periodo storico, si presenta concretamente la religione cristiana, non tanto per i contenuti della fede dei singoli credenti, quanto come fenomeno sociale e insieme di strutture e istituzioni.

Per cristianità, dunque, si può intendere l'insieme delle diverse Chiese che si definiscono cristiane, con i loro fedeli e le loro caratteristiche. Il concetto di cristianità coincide perciò soltanto in parte con quello di cristianesimo, perché il primo si riferisce ad un fenomeno sociale, mentre il secondo ad una religione.

Distribuzione geografica della cristianità e numero di aderenti

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Lo stesso argomento in dettaglio: Cristianesimo § Diffusione.

Il cristianesimo è la religione predominante in Europa, Russia, America, Oceania, le Filippine, la parte orientale dell'Indonesia, l'Africa meridionale, centrale e orientale.[1] Ci sono anche grandi comunità cristiane in altre parti del mondo, come l'Asia centrale, dove il cristianesimo è la seconda religione più grande, dopo l'Islam. Gli Stati Uniti d'America sono così il più popoloso Paese a maggioranza cristiana, seguiti dal Brasile e dal Messico.[senza fonte]

Paesi a maggioranza cristiana: in viola i Paesi in cui più del 50% degli abitanti si dichiara di religione cristiana

In alcuni Paesi una delle diverse confessioni cristiane ha lo status di religione di Stato: Argentina (Chiesa cattolico-romana),[2] Armenia (Chiesa apostolica armena),[3] Bolivia (Chiesa cattolico-romana),[4] Costa Rica (Chiesa cattolico-romana),[5] Danimarca (Chiesa del Popolo Danese),[6] El Salvador (Chiesa cattolico-romana),[7] Inghilterra (Chiesa anglicana),[8] Grecia (Chiesa ortodossa greca), Islanda (Chiesa nazionale d'Islanda),[9] Liechtenstein (Chiesa cattolico-romana),[10] Malta (Chiesa cattolico-romana),[11] Monaco (Chiesa cattolico-romana),[12] Romania (Chiesa ortodossa rumena), Norvegia (Chiesa di Norvegia),[13] Città del Vaticano (Chiesa cattolico-romana),[14] Svizzera (Chiesa cattolico-romana, Chiesa riformata svizzera e Chiesa cattolica cristiana svizzera) e Georgia (Chiesa ortodossa georgiana).

Il numero stimato di cristiani nel mondo si attesta tra 1,5 miliardi[15] e 2,2 miliardi[15][16]

Organizzato in circa 34.000 diverse denominazioni[senza fonte] il cristianesimo è così la più numerosa religione del mondo.[17] Da circa un secolo i cristiani rappresentano circa un terzo della popolazione mondiale.

In ambito storiografico, in particolare, si parla di cristianità, o stato di cristianità, in riferimento ad ogni realizzazione concreta e politica della religione cristiana in un contesto sociale organizzato. Nell'Europa occidentale l'unica forma del tutto compiuta di cristianità è stata la teocrazia che è andata consolidandosi progressivamente a partire dalla cristianizzazione dell'Impero romano e dei popoli "barbari", fino al suo sfaldamento con la Riforma protestante: in questo periodo storico, che a grandi linee coincide con il cosiddetto Medioevo, si registra una più o meno completa sovrapposizione tra Chiesa e "Stato", religione e politica, autorità religiosa e potere civile.

In qualche modo analoga a questa cristianità medievale è stata la condizione di alcuni regni esterni ai confini dell'Impero romano e bizantino, quali l'Armenia o l'Etiopia, che molto presto fecero del cristianesimo la propria religione di Stato e il principale fattore unificante della società: "cristiano" e "suddito" divennero così due concetti sovrapponibili, e due condizioni irrinunciabili per essere considerato membro della comunità sociale e detentore dei diritti e doveri del suddito.

La cosiddetta "cristianità medievale"

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Lo stesso argomento in dettaglio: Res publica christiana.

Nel contesto europeo, l'unica forma compiuta di cristianità fu la cosiddetta cristianità medievale, i cui inizi si possono far coincidere con l'editto di Tessalonica (con cui il cristianesimo divenne religione ufficiale dell'Impero romano), e il pieno compimento con l'impero carolingio e il Sacro Romano Impero[18]. Lo “stato di cristianità” si dissolse con la Riforma protestante e le conseguenti guerre di religione, quando l'obbedienza alla sede romana cessò di essere il fattore unificante dell'Europa.

«La cristianità si presenta, in primo luogo, come la società formata da tutti i cristiani, sparsi nel mondo intero, uniti sotto la sovranità spirituale del papa. Sotto questo aspetto essa non differisce in niente dalla Chiesa, ma una prima determinazione la distinguerà subito da essa. In quanto membri della Chiesa, i cristiani formano una società religiosa di essenza soprannaturale, ma per il solo fatto che sono degli esseri viventi nello spazio e nel tempo, i cristiani formano una società temporale, e perciò un popolo. [...] Questa società temporale non si confonde con nessuno dei corpi politici esistenti, ed essa stessa non è un corpo politico. [...] La cristianità è quindi l'insieme di tutti i cristiani, persone, intelligenze, volontà e beni, che collaborano nel tempo ai fini religiosi della Chiesa. Così concepita, la cristianità del Medioevo non poteva confondersi con l'Impero, poiché essa includeva tutti i cristiani, e c'erano dei cristiani al di fuori dell'Impero»

Per questo motivo, la Chiesa cattolico-romana continuò per parecchi secoli a vedere il Medioevo come un'epoca ideale, un vero e proprio modello da imitare o per lo meno cui ispirarsi:

«Fu già un tempo che la filosofia del Vangelo governava gli Stati, quando la forza e la sovrana influenza dello spirito cristiano era entrata bene addentro nelle leggi, nelle istituzioni, nei costumi dei popoli, in tutti gli ordini e ragioni dello Stato; quando la Religione di Gesù Cristo, posta solidamente in quell'onorevole grado, che le conveniva, traeva su fiorente all'ombra del favore dei Principi e della dovuta protezione dei magistrati, quando procedevano concordi il sacerdozio e l'impero, stretti avventurosamente tra loro per amichevole reciprocanza di servigi. Ordinata in tal guisa la società, recò frutti che più preziosi non si potrebbe pensare, dei quali dura e durerà la memoria, affidata ad innumerevoli monumenti storici, che niuno artifizio di nemici potrà falsare ed oscurare.»

La descrizione del Medioevo data da Leone XIII coincide, di fatto, con la visione ideale dello "stato di cristianità": una civiltà in cui «la forza e la sovrana influenza dello spirito cristiano entra bene addentro nelle leggi, nelle istituzioni, nei costumi dei popoli, in tutti gli ordini e ragioni dello Stato».

Di fatto, però, è evidente che questa descrizione di una cristianità realizzata può essere sottoposta a due ordini di critiche:

  • da un canto, la maggioranza degli storici contemporanei obietta che questa immagine di un Medioevo pienamente cristiano è una visione distorta della realtà, e il Medioevo fu assai meno unitario, monolitico, di quanto si voglia far credere; l'ideologia secondo la quale ci fu un periodo storico in cui la civiltà era completamente cristianizzata è stata più al servizio degli ideali neoguelfi del XIX secolo che di una lettura storiografica che cercasse di cogliere la complessità di ogni fenomeno storico;
  • d'altro canto, anche molti pensatori cristiani (soprattutto appartenenti al mondo evangelico o al dissenso cattolico) obiettano che la realizzazione di una cristianità compiuta abbia comportato la negazione di diversi valori propri del cristianesimo stesso; le crociate, l'Inquisizione e la repressione degli eretici, la formulazione di statuti e leggi civili discriminatorie nei confronti degli Ebrei, la persecuzione degli omosessuali sono portati come esempi di concretizzazioni violente, e in definitiva anti-cristiane, di un tentativo di creare una società coercitivamente cristiana.
  1. ^ Table of religions, by region, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato il novembre 2007.
  2. ^ Argentina, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato l'11 maggio 2008.
  3. ^ Gov. Pataki Honors 1700th Anniversary of Armenia's Adoption of Christianity as a state religion, su anca.org, Armenian National Committee of America. URL consultato l'11 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2010).
  4. ^ Bolivia, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato l'11 maggio 2008.
  5. ^ Costa Rica, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato l'11 maggio 2008.
  6. ^ Denmark, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato l'11 maggio 2008.
  7. ^ El Salvador, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato l'11 maggio 2008.
  8. ^ Church and State in Britain: The Church of privilege, su centreforcitizenship.org, Centre for Citizenship. URL consultato l'11 maggio 2008 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2008).
  9. ^ Iceland, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato l'11 maggio 2008.
  10. ^ Liechtenstein, su state.gov, U.S. Department of State. URL consultato l'11 maggio 2008.
  11. ^ Malta, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato l'11 maggio 2008.
  12. ^ Monaco, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato l'11 maggio 2008.
  13. ^ Norway, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato l'11 maggio 2008.
  14. ^ Vatican, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato l'11 maggio 2008.
  15. ^ a b Christians: Number of Christians in the world, su Adherents.com, 4 aprile 2008. URL consultato il 7 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2009).
  16. ^ Global Christianity, su pewforum.org. URL consultato il 7 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2018).
  17. ^ Major Religions Ranked by Size, su adherents.com, Adherents. URL consultato il 31 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2018).
  18. ^ Katherine Allen Smith, Scott Wells, Negotiating Community and Difference in Medieval Europe: Gender, Power, Patronage and the Authority of Religion in Latin Christendom, 9004171258, 9789004171251, Brill, 2009.

Collegamenti esterni

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